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ISIDE SVELATA

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vaghe congetture su questo punto”. A pagina 520 leggiamo: “In conseguenza di qualche<br />

causa sconosciuta, le diverse parti del feto si sviluppano a volte in modo preternaturale”.<br />

Con singolare incoerenza con le precedenti ammissioni di ignoranza della scienza sui punti<br />

citati, aggiunge: “Non vi è ragione per credere che l’immaginazione della madre possa<br />

avere qualche influenza sulla formazione di questi mostri; inoltre, produzioni di questo<br />

genere sono state quotidianamente osservate nei parti di altri animali e perfino nelle<br />

piante”. Che perfetto esempio dei metodi degli scienziati! Appena oltrepassano il cerchio<br />

dei fatti osservati, il loro giudizio sembra essere completamente pervertito. Le deduzioni<br />

che traggono dalle loro proprie ricerche sono spesso molto inferiori a quelle di coloro che<br />

hanno conosciuto i fatti solo di seconda mano.<br />

La letteratura scientifica fornisce continuamente esempi di questa verità; e quando<br />

consideriamo il ragionamento degli osservatori materialisti sui fenomeni psicologici, la<br />

regola diviene manifesta in modo impressionante. I ciechi nell’anima sono<br />

costituzionalmente incapaci di distinguere le cause psicologiche dagli effetti materiali,<br />

come un cieco ai colori non può distinguere il rosso dal nero.<br />

Elam, senza essere minimamente spiritista, anzi, sebbene nemico dello spiritismo,<br />

esprime l’opinione degli scienziati onesti con le seguenti parole: “è certo inesplicabile<br />

come la materia e la mente possano agire e reagire l’una sull’altra; il mistero è riconosciuto<br />

da tutti come insolubile, e probabilmente rimarrà per sempre tale”.<br />

La grande autorità inglese sulle malformazioni è The Science and Practice of Medicine<br />

(Scienza e pratica della medicina), del dott. W. Aiken di Edimburgo, professore di<br />

patologia nella scuola militare di medicina, la cui edizione americana a cura del professor<br />

Meredith Clymer, dell’università di Pennsylvania, ha un’eguale importanza negli Stati<br />

Uniti. A pagina 233 del primo volume, troviamo questo soggetto trattato per esteso.<br />

L’autore dice: “Superstizione, nozioni assurde e strane cause attribuite a queste<br />

malformazioni, vanno adesso scomparendo di fronte alle lucide esposizioni di questi<br />

famosi anatomisti che hanno fatto oggetto di speciale studio lo sviluppo e la crescita<br />

dell’uovo. Basta ricordare qui i nomi di J. Müller, Rathke, Bischoff, Saint-Hilaire,<br />

Burdach, Allen Thompson, G. e W. Vrolick, Wolff, Meckel, Simpson, Rokitansky e Von<br />

Ammon per provare a sufficienza che le verità scientifiche disperderanno col tempo le<br />

nebbie dell’ignoranza e della superstizione”. Si potrebbe pensare, dal tono compiaciuto di<br />

questo eminente scrittore, che siamo in possesso, se non dei mezzi per risolvere<br />

prontamente questo intricato problema, per lo meno di un filo che ci guidi nel labirinto<br />

delle difficoltà. Ma, nel 1872, dopo aver approfittato di tutti i lavori e dell’ingegnosità<br />

degli illustri patologi elencati, lo troviamo fare la stessa confessione di ignoranza espressa<br />

da Magendie nel 1838. “Tuttavia”, egli dice, ((molto mistero avvolge ancora l’origine della<br />

malformazione; questa origine può essere considerata da due punti di vista principali, e<br />

cioè: 1) questi difetti sono dovuti a una malformazione originaria del germe? 2) o sono<br />

dovuti a successive deformità dell’embrione per cause che operano sul suo sviluppo?<br />

Quanto alla prima ipotesi, si pensa che il germe possa essere originalmente malformato o<br />

difettoso per qualche influenza sia da parte della femmina sia da parte del maschio, come<br />

nel caso di ripetuta procreazione dello stesso tipo di malformazione da parte degli stessi<br />

genitori che trasmettono la deformità come eredità”.<br />

Non avendo una loro propria teoria per spiegare queste lesioni, i patologi, fedeli<br />

all’istinto professionale, ricorrono alla negazione. “Che tale deformità possa essere<br />

prodotta da impressioni mentali delle donne incinte, non è suffragato da alcuna prova”,<br />

dicono. “Nèi, voglie, macchie cutanee sono attribuiti a stati morbosi delle membrane<br />

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