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ISIDE SVELATA

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morbidezza dei lini indossati dai sacerdoti”. Questi portavano scarpe di papiro e vesti di<br />

fine lino, perché la dea fu la prima a insegnarne l’uso; per questo, oltre a essere chiamati<br />

Isiaci, o sacerdoti di Iside, erano anche conosciuti come Linigeri, o indossatori di lino.<br />

Questo lino era filato e tinto in quei brillanti e ricchi colori il cui segreto è egualmente,<br />

oggi, fra le arti perdute. Spesso troviamo sulle mummie bellissimi ricami e pizzi che<br />

ornano le loro camicie. Alcuni di essi si possono vedere nel museo di Bulak (Cairo), e sono<br />

di insuperabile bellezza; il disegno è squisito e il lavoro incalcolabile. La elaborata e così<br />

celebrata tappezzeria dei Gobelins è solo una produzione grossolana al confronto dei<br />

ricami degli antichi Egiziani. Basta riferirci all’Esodo per capire di quale alto livello<br />

dovesse essere l’artigianato degli Israeliti, discepoli degli Egiziani, nell’esecuzione del<br />

tabernacolo e dell’arca santa. Le vesti sacerdotali, con le loro decorazioni di “melegrane e<br />

di campanelle d’oro”, e il Thummim o pettorale ingioiellato dell’alto sacerdote, sono<br />

descritti da Giuseppe come di ineguagliabile bellezza e di un meraviglioso lavoro; e<br />

tuttavia sappiamo senza possibilità di dubbio che gli Ebrei adottarono i loro riti, sal le loro<br />

cerimonie e perfino gli abiti particolari dei loro Leviti, dagli Egiziani. Clemente<br />

Alessandrino lo riconosce con molta riluttanza, e così pure Origene e altri Padri della<br />

Chiesa, alcuni dei quali attribuiscono, come cosa naturale, questa coincidenza a un trucco<br />

di Satana in anticipazione degli eventi. L’astronomo Proctor dice in uno dei suoi libri: “Il<br />

famoso pettorale portato dall’alto sacerdote ebreo proveniva direttamente dagli Egiziani”.<br />

La stessa parola thummim è di evidente origine egiziana, presa in prestito da Mosè come il<br />

resto; perché più oltre, nella stessa pagina, Proctor dice che: “Nel più volte ripetuto dipinto<br />

del giudizio, si vede il defunto egiziano condotto dal dio Horo (?), mentre Anubi pone su<br />

uno dei piatti della bilancia un vaso che si suppone contenere le buone azioni, e nell’altro<br />

vi è l’emblema della verità, una raffigurazione di Thmei, la dea della verità, che appariva<br />

anche nel pettorale giudiziario”. Wilkinson, nel suo Manners and Customs of the Ancient<br />

Egyptians (Modi e costumi degli antichi Egiziani), ci fa sapere che l’ebraico thummim è la<br />

forma plurale della parola Thmei. (35)<br />

Tutte le arti ornamentali sembrano essere state note agli Egiziani. Le loro gioiellerie in<br />

oro, argento e pietre preziose sono perfettamente lavorate, e così pure il taglio, la<br />

lucidatura e la montatura di queste pietre eseguiti dai loro lapidari nello stile più raffinato.<br />

L’anello di una mummia egiziana, se la memoria non ci inganna, fu giudicato il gioiello<br />

più artistico nell’esposizione di Londra del 1851. Le loro imitazioni in vetro di pietre<br />

preziose sono molto al di sopra di quello che si fa oggi: si può dire che lo smeraldo è stato<br />

imitato alla perfezione.<br />

A Pompei, dice Wendell Phillips, fu scoperta una stanza piena di vetrerie: vi era un<br />

pavimento di vetro, vetri alle finestre, vetri tagliati e vetri colorati in ogni varietà. Preti<br />

cattolici che andarono in Cina 200 anni fa, videro un bicchiere trasparente e incolore, pieno<br />

di un liquido fatto dai Cinesi, incolore come l’acqua. “Appena versato questo liquido nel<br />

bicchiere, guardando attraverso di esso parve pieno di pesci. Essi vuotarono il bicchiere,<br />

ripeterono l’esperimento e di nuovo esso apparve pieno di pesci”. A Roma viene mostrato<br />

un pezzo di vetro trasparente che viene illuminato per mostrare che non vi è celato nulla,<br />

ma al. centro di esso vi è una goccia di vetro colorato, grande all’incirca come un pisello e<br />

macchiettato come un’anatra, come nemmeno il pennello di un miniatore potrebbe fare in<br />

modo più perfetto. “È evidente che questa goccia di vetro liquido deve esservi stata versata<br />

perché non vi sono giunture. Questo deve essere stato fatto con un calore più forte di<br />

(35) Proctor, Saturn and the Sabbath of the Jews, pag. 309.<br />

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