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ISIDE SVELATA

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in ancora più poche. Quando gli uomini dicono di cercare la verità, intendono dire che<br />

stanno cercando la prova per sostenere qualche pregiudizio o qualche idea preconcetta. Le<br />

loro credenze si modellano sui loro desideri. Essi vedono tutto, e più ancora, quello che<br />

sembra parlare in favore dei loro desideri, ma sono ciechi come pipistrelli per tutto ciò che<br />

parla contro di essi. Gli scienziati non sono più esenti degli altri da questo errore comune”.<br />

Sappiamo che fin dai tempi più remoti è esistita una misteriosa e paurosa scienza sotto<br />

il nome di theopoea. Questa scienza insegna l’arte di dotare i vari simboli degli dèi di una<br />

vita e di una intelligenza temporanee. Statue e blocchi di materia inerte diventano animati<br />

sotto la potente volontà dello ierofante. Il fuoco rubato da Prometeo era caduto, durante la<br />

lotta, sulla terra; comprese le regioni più basse del cielo fissandosi nelle onde dell’etere<br />

universale come il potente Akâsa dei riti indù. Noi lo respiriamo e ce ne impregnamo in<br />

tutto il nostro sistema organico a ogni boccata di aria fresca. Il nostro organismo ne è pieno<br />

fin dal momento della nascita. Ma esso acquista potenza solo sotto l’influsso della<br />

VOLONTÀ e dello SPIRITO.<br />

Abbandonato a se stesso, questo principio vitale seguirà ciecamente le leggi della<br />

natura; e, a seconda delle condizioni, produrrà salute ed esuberanza di vita o causerà morte<br />

e dissoluzione. Ma, guidato dalla volontà dell’adepto, diviene obbediente; le sue correnti<br />

restaurano l’equilibrio nei corpi organici, riempiono il vuoto e producono miracoli fisici e<br />

psicologici ben noti ai mesmeristi. Infuso nella materia inorganica e inerte, creano<br />

un’apparenza di vita e quindi il moto. Se a questa vita manca un’intelligenza individuale,<br />

una personalità, l’operatore deve mandare il suo scin-lecca, il suo spirito astrale, ad<br />

animarlo, oppure deve usare il suo potere sulla regione degli spiriti di natura e costringere<br />

uno di essi a infondere la sua entità nel marmo, nel legno o nel metallo; o anche può essere<br />

aiutato da spiriti umani. Ma questi ultimi — eccettuata la classe malefica, legata alla<br />

terra (57) — non infonderanno la loro essenza in questi oggetti inanimati. Essi lasciano alle<br />

specie più basse la produzione di questa apparenza di vita e di moto, e inviano la loro<br />

influenza nelle sfere intermedie, come un raggio di luce divina, solo quando è richiesto il<br />

cosiddetto “miracolo” per scopi buoni. La condizione — e questa è una legge nella natura<br />

spirituale — è la purezza dei motivi, la purezza dell’atmosfera magnetica ambientale, e la<br />

purezza personale dell’operatore. Così il “miracolo” pagano può essere molto più santo di<br />

quello cristiano.<br />

Il mago aiuta, non ostacola la natura<br />

Chi, dopo aver visto le esibizioni dei fachiri nell’India meridionale, può dubitare<br />

dell’esistenza della theopoea nell’antichità? Uno scettico inveterato, per quanto ansioso di<br />

attribuire ogni fenomeno al giuoco di prestigio, si trova infine costretto a riconoscere i<br />

fatti; e fatti che possono essere testimoniati ogni giorno, a volontà. “Io non oso descrivere”,<br />

egli dice parlando di Chibh-Chondor, un fachiro di Jaffna-patnam, “tutti gli esercizi che ha<br />

compiuto. Sono cose che non si osano dire anche dopo averle testimoniate, per paura di<br />

venire accusati di essere stati soggetti a un’inesplicabile allucinazione. E tuttavia ho visto e<br />

rivisto dieci, anzi, venti volte il fachiro ottenere eguali risultati sulla materia inerte... Era un<br />

(57) Questi, dopo la morte corporea, incapaci di levarsi in alto, attaccati alle regioni terrestri, si compiacciono<br />

della società della categoria degli elementali, che, per la loro affinità col vi-zio, li attirano maggiormente. Essi<br />

si identificano con questi in tal modo da perdere presto di vista la propria identità e divenire una parte degli<br />

elementali stessi, del cui aiuto hanno bisogno per comunicare con i mortali. Ma, poiché gli spiriti di natura<br />

non sono immortali, gli elementari umani che hanno perso la loro guida divina, lo spirito, non possono durare<br />

più a lungo dell’essenza degli elementi che compongono e tengono insieme il loro corpo astrale.<br />

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