05.12.2014 Views

ISIDE SVELATA

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

antropomorfizzate della Trinità, ma al “Signore” inteso da Swedenborg e dai filosofi<br />

ermetici come il Signore, che è Vita e UOMO.<br />

L’eterno conflitto fra le religioni del mondo, il cristianesimo, il giudaismo, il<br />

brahmanesimo, il paganesimo, il buddhismo, proviene da questa unica fonte: la Verità è<br />

conosciuta solo da pochi; il resto, non volendo togliere il velo dai loro cuori, immagina che<br />

esso accechi anche gli occhi del suo vicino. Il dio di ogni religione esoterica, compreso il<br />

cristianesimo, nonostante le sue pretese al mistero, è un idolo, una finzione, e non può<br />

essere altro. Mosè, accuratamente velato, parla alle ostinate moltitudini di Jehovah, la<br />

crudele divinità antropomorfica, come del massimo Dio, nascondendo nel profondo del suo<br />

cuore quella verità che non può essere “detta né rivelata”. Kapila colpisce con l’affilata<br />

spada dei suoi sarcasmi gli Yogin brahmani, che nelle loro mistiche visioni pretendono di<br />

vedere l’ALTISSIMO. Gautama-Buddha nasconde, sotto un impenetrabile velo di<br />

sottigliezze metafisiche, la verità, ed è considerato ateo dalla posterità. Pitagora, con il suo<br />

misticismo allegorico e la sua metempsicosi, è considerato un abile impostore, e lo stesso<br />

avviene ad altri filosofi come Apollonio e Plotino, di cui si parla generalmente come di<br />

visionari se non di ciarlatani. Platone, i cui scritti sono stati letti solo superficialmente dalla<br />

maggioranza dei nostri grandi studiosi, è accusato, da molti suoi traduttori, di assurdità e<br />

puerilità e perfino di ignorare la propria lingua; (27) molto probabilmente per aver detto,<br />

riferendosi al Supremo, che “un argomento di questo genere non può essere espresso in<br />

parole, come le altre cose che si imparano”; (28) e per aver fatto insistere troppo il suo<br />

Protagora sull’uso dei “veli”. Potremmo empire un intero volume con i nomi dei sapienti<br />

fraintesi, i cui scritti — solo perché i nostri critici materialisti sono incapaci di sollevare il<br />

“velo” che li copre — passano generalmente per mistiche assurdità. Il tratto più importante<br />

di questo mistero apparentemente incomprensibile, è forse nell’inveterata abitudine della<br />

maggioranza dei lettori di giudicare un’opera dalle sue parole e dalle sue idee non<br />

completamente espresse, senza coglierne lo spirito. Filosofi di scuole del tutto diverse<br />

possono spesso usare una quantità di espressioni diverse, alcune oscure e metaforiche, tutte<br />

figurative, e tuttavia parlare dello stesso argomento. Come i mille raggi divergenti di un<br />

globo di fuoco, ognuno dei quali parte tuttavia da un punto centrale, così ogni filosofo<br />

mistico, sia egli un pio devotamente entusiasta come Henry More, un alchimista irascibile<br />

dal linguaggio triviale come il suo avversario Eugenio Filalete, o un ateo (?) come<br />

Spinoza, tutti avevano dinanzi agli occhi un unico e identico oggetto, l’uomo. Tuttavia è<br />

proprio Spinoza colui che ci offre, forse, la vera chiave di una parte di questo segreto non<br />

scritto. Mentre Mosè proibisce le “immagini raffigurate” di Colui il cui nome non deve<br />

essere preso invano, Spinoza va oltre. Egli afferma chiaramente che Dio non può essere<br />

nemmeno descritto. Il linguaggio umano è assolutamente inadatto a dare un’idea di questo<br />

“Essere” assolutamente unico. Se abbia più ragione Spinoza o la teologia cristiana nelle<br />

loro premesse e nelle loro conclusioni, lasciamo che il lettore giudichi da solo. Ogni<br />

tentativo in contrario porta un popolo a una concezione antropomorfa della divinità in cui<br />

crede, e il risultato è quello indicato da Swedenborg.<br />

Invece di affermare che Dio fece l’uomo a sua immagine, noi dovremmo in verità dire<br />

che “l’uomo immagina Dio secondo la propria immagine”, dimenticando di adorare il suo<br />

proprio riflesso. (29)<br />

(27) Burges, Prefazione.<br />

(28) Settima Lettera.<br />

(29) The True Christian Religion..<br />

278

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!