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ISIDE SVELATA

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incommensurabili distanze sopra di noi nell’infinita immensità del cielo, si riflettono nelle<br />

calme acque di un lago, così le immagini degli uomini delle epoche antidiluviane si<br />

riflettono nei periodi che noi possiamo abbracciare nella retrospettiva storica.<br />

“Come in alto così in basso. Ciò che è stato tornerà ancora. Come in cielo così in<br />

terra”.<br />

Il mondo è sempre ingrato verso i suoi grandi uomini. Firenze ha eretto una statua a<br />

Galileo, ma ricorda appena Pitagora. Il primo ebbe una guida sicura nei trattati di<br />

Copernico, il quale fu costretto a lottare contro il sistema tolemaico universalmente<br />

stabilito. Ma né Galileo né l’astronomia moderna hanno scoperto la postazione dei corpi<br />

planetari. Migliaia di anni prima di loro essa era insegnata dai sapienti dell’Asia centrale,<br />

di dove Pitagora la portò non come speculazione ma come scienza dimostrata. “I numeri di<br />

Pitagora”, dice Porfirio, “erano simboli geroglifici, con i quali egli spiegava tutte le idee<br />

relative alla natura delle cose”. (De vita Pythag.)<br />

In verità, dunque, solo all’antichità dobbiamo rivolgerci per conoscere l’origine delle<br />

cose. Hargrave Jennigs si è espresso perfettamente parlando delle piramidi, e le sue parole<br />

sono assolutamente vere quando egli domanda: “E forse ragionevole concludere che, in un<br />

periodo in cui la conoscenza era al suo sommo e i poteri umani erano, paragonati ai nostri,<br />

prodigiosi, tutti questi insuperabili e appena credibili effetti fisici, come le imprese degli<br />

Egiziani, siano stati consacrati a un errore? È ragionevole credere che miriadi di uomini del<br />

Nilo fossero dei folli che operavano al buio, che tutta la magia dei loro grandi uomini fosse<br />

inganno, e che solo noi, disprezzando ciò che chiamiamo la loro superstizione e la loro<br />

sperperata potenza, si sia nel vero? No! Con ogni probabilità vi è molto di più in quelle<br />

antiche religioni di quanto nell’audacia della negazione moderna, nella sicurezza di questi<br />

tempi di scienza superficiale e nella derisione di questi nostri giorni senza fede non sia<br />

supposto. Noi non comprendiamo l’antichità... Così vediamo come possano conciliarsi le<br />

pratiche classiche e gli insegnamenti pagani, come perfino gli Ebrei e i Gentili, la dottrina<br />

mitologica e la dottrina cristiana si accordino nella fede generale fondata sulla Magia. Che<br />

la Magia sia in realtà possibile è la morale di questo libro”. (55)<br />

E possibile. Trent’anni fa, quando i primi “picchi” di Rochester risvegliarono la<br />

sonnecchiante attenzione per la realtà di un mondo invisibile, quando il modesto flusso di<br />

“picchi” divenne gradualmente un torrente che si riversò sull’intero globo, gli spiritisti<br />

dovettero lottare solo contro due potenze, la teologia e la scienza. Ma i teosofi hanno<br />

dovuto far fronte, oltre che a queste, al mondo in generale e agli spiritisti in particolare.<br />

Il predicatore cristiano tuona: “Vi è un Dio personale e vi è un Diavolo personale! Sia<br />

anatema chi osa negarlo!” “Non vi è alcun Dio personale eccetto la materia grigia del<br />

nostro cervello”, risponde sdegnosamente il materialista, “e non vi è alcun Diavolo. Chi lo<br />

afferma è un triplice idiota”. Frattanto gli occultisti e i veri filosofi non fanno attenzione né<br />

all’uno né all’altro dei due combattenti, ma perseverano nel loro lavoro. Nessuno di loro<br />

crede nell’assurdo, passionale e volubile Dio della superstizione, ma tutti loro credono nel<br />

bene e nel male. La nostra ragione umana, emanazione della nostra mente limitata, è<br />

certamente incapace di comprendere una intelligenza divina, una entità illimitata e infinita;<br />

e, secondo la stretta logica, ciò che trascende la nostra comprensione e rimane interamente<br />

incomprensibile per i nostri sensi, non può esistere per noi; quindi non esiste. Fin qui la<br />

ragione limitata concorda con la scienza e dice: “Dio non esiste”. Ma dall’altro lato il<br />

nostro Ego, quello che vive, pensa e sente indipendentemente da noi nel nostro scrigno<br />

(55) Hargrave Jennings, The Rosicrucians ecc.<br />

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