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ISIDE SVELATA

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debole che fu seriamente consigliata dal suo medico di tenere nel proprio letto, di notte,<br />

una robusta e sana contadina. Chiunque abbia letto la descrizione data dal dott. Kerner<br />

della veggente di Prevorst, la signora Hauffe, ricorderà le parole di lei. Ella dichiarò<br />

ripetutamente di sostenere la sua vita solo con l’atmosfera di coloro che la circondavano e<br />

con le loro emanazioni magnetiche, che erano accelerate in modo straordinario dalla sua<br />

presenza. La veggente era con grande evidenza un vampiro magnetico, che assorbiva,<br />

attirandola a sé, la vita di coloro che erano abbastanza forti per offrirle parte della propria<br />

vitalità sotto forma di sangue volatilizzato. Il dott. Kerner nota che queste persone<br />

risentivano tutte, più o meno, di questa perdita forzata.<br />

Con questi esempi familiari della possibilità di comunicare un fluido sottile da un<br />

individuo all’altro o a sostanze toccate da un essere umano, diviene meno difficile capire<br />

che, con una determinata concentrazione di volontà un oggetto altrimenti inerte possa<br />

impregnarsi di un potere protettivo o distruttivo a seconda dello scopo che ci si propone.<br />

Una emanazione magnetica prodotta inconsciamente è certamente vinta da un’altra più<br />

forte con cui venga a contrasto. Ma quando una volontà intelligente e potente dirige la<br />

forza cieca e la concentra in un dato punto, l’emanazione più debole domina spesso quella<br />

più forte. Una volontà umana ha lo stesso effetto sull’Akâsa.<br />

Una volta abbiamo osservato nel Bengala una esibizione di potere della volontà che<br />

illustra una interessantissima fase dell’argomento. Un adepto in magia fece alcuni “passi”<br />

su di un comune oggetto di latta, l’interno di un coperchio che si trovava a sua portata, e,<br />

guardandolo attentamente per pochi minuti, parve afferrare a manciate il fluido<br />

imponderabile e spanderlo sulla superficie. Quando la latta fu rimasta esposta alla piena<br />

luce per circa sei secondi, la superficie lucente fu improvvisamente coperta da una<br />

pellicola. Poi macchie scure cominciarono ad affiorare alla superficie; e quando, dopo circa<br />

tre minuti, il coperchio ci fu restituito, trovammo impresso in esso un disegno, o meglio<br />

una fotografia, del paesaggio che si stendeva dinanzi a noi, esatto come la natura stessa e<br />

perfetto in ogni colore. Durò circa quarantotto ore e poi svanì lentamente.<br />

Questo fenomeno si spiega facilmente. La volontà dell’adepto condensò sulla latta una<br />

pellicola di akâsa che la rese temporaneamente simile a una lastra fotografica. La luce fece<br />

il resto.<br />

Una tale manifestazione della potenza della volontà per ottenere anche risultati fisici<br />

oggettivi, preparerà lo studioso a capire la sua efficacia nella cura delle malattie<br />

impartendo la virtù voluta a oggetti inanimati messi a contatto con il paziente. Quando<br />

vediamo psicologi come Maudsley (2) citare, senza essere contraddetti le storie di alcune<br />

cure miracolose effettuate dal padre di Swedenborg, storie che non differiscono da quelle<br />

di centinaia di altre cure fatte da altri “fanatici”, come lui li chiama, maghi e guaritori, e,<br />

senza tentare di spiegare i fatti, trattenendo le risa dinanzi all’intensità della loro fede,<br />

senza chiedersi se il segreto di tale forza guaritrice non consistesse nel controllo imposto<br />

da questa fede sulle potenze occulte, ci addoloriamo che, ai nostri giorni, vi sia tanto sapere<br />

e così poca filosofia.<br />

In verità, non riusciamo a vedere che il chimico moderno sia meno mago dell’antico<br />

teurgo o filosofo ermetico, se non in questo: che quest’ultimo, riconoscendo la dualità della<br />

natura, aveva un campo due volte più vasto di quello del chimico per le sue ricerche<br />

sperimentali. Gli antichi animavano statue e gli ermetici chiamavano all’esistenza,<br />

traendole dagli elementi, le forme di salamandre, gnomi, ondine, e silfi, che non<br />

(2) Henry Maudsley, Body and Mind.<br />

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