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ISIDE SVELATA

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invitati dalla Società Dialettica Londinese ad assistere a una investigazione su questi<br />

fenomeni. Vediamo quello che hanno risposto questi filosofi. Il professor Huxley scrisse:<br />

“Non ho tempo per una simile indagine, che comporterebbe molto fastidio e (a meno che<br />

non fosse molto diversa dalle indagini di tal genere che conosco) molta noia... Non ho<br />

alcun interesse sull’argomento... ma, supponendo che i fenomeni siano genuini, non mi<br />

interessano affatto”.(47) George H. Lewes espresse qualche cosa di saggio nella seguente<br />

affermazione: “Quando un uomo dice che dei fenomeni sono prodotti da leggi fisiche non<br />

conosciute, dichiara di conoscere le leggi da cui essi sono prodotti”.(48) Il professor<br />

Tyndall avanza dei dubbi sulla possibilità di avere buoni risultati nelle sedute a cui<br />

potrebbe assistere. La sua presenza, secondo l’opinione di Varley, confonde ogni cosa.(49)<br />

Il professor Carpenter scrive: “Mi sono accertato, con ricerche personali, che, mentre un<br />

gran numero di fatti considerati tali (ossia manifestazioni spiritiche) è il risultato di<br />

volontaria impostura, e molti altri di autoillusione, vi sono alcuni fenomeni perfettamente<br />

genuini che devono essere considerati oggetto di studio scientifico... la fonte di questi<br />

fenomeni non è in qualche comunicazione ab extra, ma dipende dalla condizione<br />

soggettiva dell’individuo che opera secondo certe leggi fisiologiche conosciute... il<br />

processo a cui ho dato il nome di cerebrazione inconscia... ha una gran parte nella<br />

produzione dei fenomeni detti spiritici:”(50)<br />

Ed è così che il mondo ha appreso, attraverso gli organi della scienza esatta, che la<br />

cerebrazione inconscia ha acquistato la capacità di far volare nell’aria una chitarra e di<br />

costringere il mobilio a compiere varie prodezze acrobatiche.<br />

Questo per quel che riguarda le opinioni degli scienziati inglesi. Gli americani non<br />

hanno fatto molto di meglio. Nel 1857, un comitato dell’università di Harvard mise in<br />

guardia il pubblico dal fare ricerche su questo argomento, che “corrompe il morale e<br />

degrada l’intelletto”. Esso lo definì inoltre “un’influenza contaminante, che certo<br />

contribuisce a sminuire la verità dell’uomo e la purezza della donna”. Più tardi, quando il<br />

professor Robert Hare, il grande chimico, sfidando le opinioni dei suoi contemporanei,<br />

fece ricerche sullo spiritismo e ne divenne un credente, fu immediatamente dichiarato non<br />

compos mentis; e nel 1874, quando un quotidiano di New York inviò una circolare ai<br />

principali scienziati di questo paese chiedendo loro di fare ricerche e offrendosi di pagare<br />

le spese, essi, come gli invitati a mensa della parabola, “ricorsero unanimamente a delle<br />

scuse”.<br />

Tuttavia, a dispetto dell’indifferenza di Huxley, delle spiritosaggini di Tyndall e della<br />

“cerebrazione inconscia” di Carpenter, molti scienziati non meno noti di loro hanno<br />

investigato lo sgradito argomento e, sopraffatti dall’evidenza, si sono convertiti. E un altro<br />

scienziato e grande scrittore, sebbene non spiritista, dà questa onorevole testimonianza:<br />

“Che gli spiriti dei defunti tornino a visitare ogni tanto i viventi o infestino le loro<br />

abitazioni di un tempo, è stata una credenza propria di tutte le epoche in tutte le regioni<br />

europee, non limitata alle sole campagne, ma condivisa anche dalle persone colte... Se la<br />

testimonianza umana su questo argomento può avere qualche valore, abbiamo un insieme<br />

di prove che si estendono dalle epoche più remote fino ai nostri giorni, vasto e indiscutibile<br />

come tutto cid che si potrebbe trovare a conferma di qualsiasi cosa”.(51)<br />

(47) London Dialectical Society’s Report on Spiritualism, pag. 229.<br />

(48) Ivi, pag. 230.<br />

(49) Ivi, pag. 265.<br />

(50) Ivi, pag. 266.<br />

(51) Draper, Conflict between Religion and Science, pag. 121.<br />

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