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ISIDE SVELATA

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Stregoneria bengalese<br />

Poiché desideriamo sempre rafforzare i nostri argomenti con testimonianze diverse<br />

dalla nostra, sarà bene presentare l’opinione di un quotidiano, l’”Herald” di Boston, circa i<br />

fenomeni in generale e i medium in particolare. Avendo incontrato spiacevoli fallimenti<br />

con persone disoneste che potevano come non potevano avere doti medianiche, lo scrittore<br />

si prese la pena di accertare alcune meraviglie che si dicevano prodotte in India e di<br />

confrontarle con questa taumaturgia moderna.<br />

“Il medium di oggi”, egli scrive, “presenta una più stretta somiglianza, nei metodi e<br />

nelle manipolazioni, con i noti stregoni della storia che con ogni altro rappresentante<br />

dell’arte magica. Illustriamo qui sotto quanto egli rimanga vicino alle esibizioni dei suoi<br />

prototipi. Nel 1615 una delegazione di colti e distinti membri della Compagnia Inglese<br />

delle Indie Orientali visitò l’imperatore Jehangire. Durante la loro missione essi furono<br />

testimoni di tante e tali meraviglie da non credere quasi ai loro sensi, e tutte molto lontane<br />

da qualsiasi indizio di soluzione. Un gruppo di stregoni e giocolieri bengalesi che avevano<br />

mostrato la loro arte davanti all’imperatore, fu invitato a produrre, seduta stante e per<br />

mezzo di semi, dieci piante di gelso. Essi piantarono immediatamente dieci semi che, in<br />

pochi minuti, produssero altrettante piante. La terra si aprì nei punti in cui i semi erano stati<br />

piantati, apparvero piccole foglie subito seguite da fusti sottili che rapidamente si<br />

elevarono sviluppando foglie, gemme e rami, e infine si distesero nell’aria con bocci, fiori<br />

e frutti che divennero subito maturi e furono trovati eccellenti. Gli osservatori non avevano<br />

mai distolto lo sguardo. Alberi di fico, di mandorlo, di mango e di nocciuole furono<br />

prodotti nello stesso tempo e nelle stesse condizioni, con i frutti loro propri. Le meraviglie<br />

si succedevano alle meraviglie. I rami erano carichi di uccelli dalle belle piume che<br />

volavano nel fogliame e cantavano dolcemente. Le foglie ingiallirono e caddero, i rami si<br />

seccarono e infine gli alberi rientrarono nella terra da cui erano sorti in un’ora.<br />

“Un altro aveva un arco con una cinquantina di frecce dalla punta di acciaio. Egli<br />

scagliò una freccia nell’aria, ed ecco, la freccia si fissò nello spazio a considerevole<br />

altezza. Vennero scagliate altre frecce e ognuna si fissò nell’asta della precedente fino a<br />

formare una catena di frecce nell’aria eccetto l’ultima freccia che, colpendo la catena, la<br />

fece cadere a terra in pezzi.<br />

“Essi montarono due tende, l’una di fronte all’altra, distanti fra loro circa un tiro<br />

d’arco. Queste tende furono accuratamente esaminate dagli spettatori, come gabinetti<br />

medianici, e vennero dichiarate vuote. Esse erano legate al suolo tutt’intorno. Gli astanti<br />

vennero allora invitati a indicare quali animali o uccelli volevano che uscissero da queste<br />

tende e ingaggiassero battaglia. Khaun-e-Jahaun, incredulo, disse che voleva vedere una<br />

battaglia fra struzzi. In pochi minuti uno struzzo uscì da ogni tenda e corse a combattere<br />

con tremendo vigore; subito cominciò a scorrere il sangue. Ma erano di forza così eguale<br />

che nessuno poté ottenere la vittoria e infine vennero separati dagli stregoni e riportati nelle<br />

tende. In seguito le varie richieste di animali e di uccelli fatte dagli spettatori vennero<br />

esattamente esaudite, sempre con lo stesso risultato.<br />

“Venne portata una grande caldaia nella quale fu gettata una grande quantità di riso.<br />

Senza la minima traccia di fuoco, il riso cominciò subito a bollire, e dalla caldaia vennero<br />

tratti più di cento piatti di riso cotto con un pollo stufato su di ognuno. Il giuoco è ripetuto<br />

su minore scala dai più comuni fachiri dei nostri giorni.<br />

“Ma ci manca lo spazio per illustrare, con i documenti del passato, come le esibizioni<br />

dei nostri medium, modestissime al confronto, siano pallide ed eclissate da quelle di altri<br />

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