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ISIDE SVELATA

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La definizione della parola ci appare tanto più plausibile in quanto corrisponde<br />

esattamente alle parole russo-slave per strega e mago. La prima è detta vyèdma e il secondo<br />

vyèdmak, entrambi dal verbo “conoscere”, vèdat o vyedat; la radice, inoltre, è certamente<br />

sanscrita. “Veda”, dice Max Müller, nella sua Lecture on the Vedas (Conferenza sui Veda),<br />

“significa originariamente conoscere o conoscenza. Veda è la stessa parola che appare nel<br />

greco οίδα, io conosco (essendo caduto il digamma vau) e nell’inglese wise (saggio),<br />

wisdom (saggezza), to wit (sapere”. Inoltre la parola sanscrita vidma, corrispondente al<br />

tedesco wir Wissen, significa letteralmente “noi conosciamo”. E un peccato che l’eminente<br />

filologo, mentre confronta, nella sua conferenza, le radici sanscrite, greche, anglosassoni e<br />

germaniche di questa parola, abbia trascurato le slave.<br />

Un altro appellativo russo per strega e mago è znâhâr e znâharka (femminile) dallo<br />

stesso verbo znât, conoscere. Così la definizione della parola, data dal dott. More nel 1678,<br />

è perfettamente esatta, e coincide in ogni particolare con la filologia moderna.<br />

“L’uso”, dice questo dotto, “ha indiscutibilmente appropriato la parola a un certo tipo<br />

di capacità e conoscenza che non segue le vie normali ed è straordinaria. E questa<br />

peculiarità non implica alcuna contrarietà alla legge. Ma più tardi vi fu un’ulteriore<br />

restrizione, solo nella quale sono oggi usate le parole strega e mago. E cioè queste parole<br />

vengono applicate a chi può conoscere e fare o dire cose in modo straordinario, in virtù di<br />

un’associazione o di un patto, espliciti o impliciti, con qualche cattivo spirito”. Nella<br />

clausola della severa legge mosaica, sono considerati tanti nomi come equivalenti a quello<br />

di strega, che è difficile e inutile dare qui la definizione di ognuno di essi quale si trova<br />

nell’acuto trattato del More. “Non deve esservi tra voi alcuno che usi la divinazione, né un<br />

astrologo, o incantatore, o stregone, o fascinatore, né consultante gli spiriti familiari, o<br />

mago, o negromante”, dice il testo biblico. Noi mostreremo più avanti il vero scopo di<br />

questa severità. Per ora, noteremo che il dott. More, dopo aver dato una dotta definizione<br />

per ognuno di questi appellativi e aver mostrato il valore del loro reale significato ai tempi<br />

di Mosè, dimostra che vi è una grande differenza fra “incantatori”, “astrologhi” ecc. e una<br />

strega. “Tanti nomi vengono considerati in questa proibizione di Mosè, affinché, come nel<br />

nostro codice, non possano esservi equivoci né vie di evasione. E il nome di “strega” non si<br />

applica a trucchi di prestidigitazione come nei comuni giocolieri che ingannano la vista del<br />

popolo in un mercato o in una fiera, ma è proprio di coloro che evocano magicamente gli<br />

spettri per ingannare gli uomini, e che sono certamente stregoni: uomini e donne che hanno<br />

in sé un cattivo spirito. “Tu non permetterai che viva un פפשפח mecassephah, ossia uno<br />

stregone.” Questa sarebbe una legge estremamente severa, o piuttosto crudele, se applicata<br />

ai poveri giocolieri per i loro giuochi di prestigio”.<br />

Così solo il sesto appellativo, quello di consultante di spiriti familiari, o stregone,<br />

doveva incorrere nella massima pena della legge mosaica, perché solo a uno stregone non<br />

deve essere permesso di vivere, mentre gli altri sono enumerati solo come coloro con cui il<br />

popolo ebreo non doveva comunicare a causa soprattutto della loro idolatria, o piuttosto<br />

delle loro convinzioni religiose e del loro sapere. Questa sesta categoria è il בוא ‏,ליאש shoe!<br />

aub, tradotto come “colui che consulta gli spiriti familiari”, ma che i Settanta traducono<br />

’Εγγαίµνυος, uno che ha uno spirito familiare entro di sé, uno posseduto dallo spirito di<br />

divinazione considerato Pitone dai Greci e obh dagli Ebrei, l’antico serpente, nel suo<br />

significato esoterico lo spirito di concupiscenza e la materia. Secondo i cabalisti, si tratta<br />

sempre di uno spirito elementare umano dell’ottava sfera.<br />

“Credo che shoe! obh”, dice Henry More, “debba essere inteso come la strega stessa<br />

che chiede consiglio al suo spirito familiare. La ragione del nome obh derivò anzitutto dal<br />

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