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ISIDE SVELATA

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passeggera. Non avendola cercata, divennero immortali, come tutti coloro che operano per<br />

il bene della razza, dimentichi di sé. Illuminati dalla luce dell’eterna verità, questi ricchipoveri<br />

alchimisti fissarono la loro attenzione sulle cose che erano oltre la comprensione<br />

comune, senza riconoscere nulla di inscrutabile se non la Causa Prima, e senza trovare<br />

alcun problema insolubile. Osare, conoscere, volere e RESTARE IN SILENZIO era la loro<br />

regola costante; far del bene senza egoismi e senza pretese era per loro un impulso<br />

naturale. Sdegnando i profitti di un traffico meschino, disprezzando la ricchezza, il lusso,<br />

le pompe e i poteri mondani, essi aspiravano alla conoscenza come alla più soddisfacente<br />

di tutte le conquiste. Essi giudicavano la povertà, le privazioni, il lavoro, il disprezzo degli<br />

uomini come un non troppo alto prezzo da pagare per raggiungere la conoscenza. Essi, che<br />

avrebbero potuto dormire in morbidi letti coperti di velluto, accettavano di morire negli<br />

ospedali o nella strada piuttosto che abbassare le loro anime e permettere alla profana<br />

cupidigia di coloro che li tentavano, di trionfare sui loro sacri voti. Le vite di Paracelso, di<br />

Cornelio Agrippa e di Filalete sono troppo note perché sia necessario ripetere la loro<br />

vecchia e triste storia.<br />

A che cosa sono attribuibili i fenomeni medianici<br />

Se gli spiritisti sono ansiosi di restare rigorosamente dogmatici nelle loro nozioni del<br />

“mondo spiritico”, non devono invitare gli scienziati a investigare i loro fenomeni in un<br />

vero spirito sperimentale. Il tentativo porterebbe certamente a una parziale riscoperta<br />

dell’antica magia, quella di Mosè e di Paracelso. Sotto l’illusoria bellezza di alcune delle<br />

loro apparizioni, potrebbero trovare un giorno i silfi e le vaghe ondine dei rosacrociani, che<br />

giuocano nelle correnti della forza psichica e odica.<br />

Già il Crookes, che crede pienamente nell’essere, si rende conto che sotto la morbida<br />

pelle di Katie, che ricopre un simulacro di cuore preso parzialmente a prestito dalla<br />

medium e dal circolo, non vi è anima. E i dotti autori dell’ Universo invisibile,<br />

abbandonando la loro teoria elettro-biologica, cominciano a scorgere nell’etere universale<br />

la possibilità che sia un album fotografico dell’EN-SOPH, l’Illimitato.<br />

Siamo lungi dal credere che tutti gli spiriti comunicanti nei circoli siano della classe<br />

chiamata “elementale” o ((elementare”. Molti, specialmente quelli che controllano<br />

soggettivamente il medium nel parlare, nello scrivere e nell’agire in vari modi, sono spiriti<br />

umani disincarnati. Se la maggioranza di tali spiriti sia buona o cattiva, dipende in gran<br />

parte dalla moralità propria del medium, del circolo, e dall’intensità e dallo scopo che essi<br />

si propongono. Se il loro scopo è semplicemente quello di appagare la curiosità e passare il<br />

tempo, è inutile aspettarsi qualche cosa di serio. Ma in ogni caso, spiriti umani non<br />

potranno mai materializzarsi in propria persona. Essi non potranno mai apparire<br />

all’investigatore rivestiti di carne solida e calda, con volti e mani sudati e corpi<br />

grossolanamente materiali. Il più che possano fare è di proiettare il loro etereo riflesso<br />

nelle onde atmosferiche, e se le loro mani o le loro vesti possono divenire in rare occasioni<br />

oggettive per i sensi di un mortale vivente, saranno percepite solo come una leggera brezza<br />

che passa accarezzando il punto toccato, non come una mano umana o un corpo materiale.<br />

È inutile sostenere che gli “spiriti materializzati” che si sono esibiti con cuori palpitanti e<br />

forti voci (con o senza una tromba), siano spiriti umani. Le voci — se pure tali suoni<br />

possono essere definiti voci — delle apparizioni spiritiche, una volta udite, non possono<br />

essere dimenticate. Quella di uno spirito puro è come il tremulo mormorio di un’arpa eolia<br />

echeggiante in distanza; la voce di uno sofferente, e quindi impuro, se non di uno spirito<br />

totalmente cattivo, può essere assimilata a una voce umana che risuona in una botte vuota.<br />

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