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ISIDE SVELATA

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di riprodurre simulacri di persone che hanno lasciato la vita terrena ci suggerisce la<br />

domanda: fino a qual punto possiamo essere sicuri dell’identità di un qualunque spirito,<br />

quali che possano essere le prove? Non siamo ancora arrivati a quello stadio di<br />

illuminazione che ci permetterebbe di rispondere con fiducia a questa domanda... Vi è<br />

molto che rimane ancora un enigma nel linguaggio e nell’azione di questa classe di spiriti<br />

materializzati”. Quanto al calibro intellettuale della maggior parte degli spiriti che si celano<br />

dietro i fenomeni fisici, Sargent sarà indiscutibilmente accettato come il giudice più<br />

competente, ed egli dice: “la grande maggioranza, come in questo mondo, è di natura poco<br />

intellettuale”. Se non è una domanda indiscreta, vorremmo chiedere perché essi sono di<br />

così scarsa intelligenza, se sono spiriti umani. O gli spiriti umani intelligenti non possono<br />

materializzarsi, o gli spiriti che si materializzano non hanno intelligenza umana, e quindi,<br />

come dimostra lo stesso Sargent, possono essere spiriti “elementari” che hanno cessato<br />

completamente di essere umani, o quei demoni che, secondo i Magi persiani e Platone,<br />

hanno un posto intermedio fra gli dèi e gli uomini disincarnati.<br />

Vi sono buone prove, a esempio quelle di Crookes, a mostrare che molti spiriti<br />

“materializzati” parlano con voce udibile. Noi abbiamo mostrato, sulla testimonianza degli<br />

antichi, che la voce degli spiriti umani non è e non può essere articolata, essendo solo,<br />

come afferma Emanuel Swedenborg, “un profondo sospiro”. A quale di questi due ordini<br />

di testimonianze possiamo credere con maggior sicurezza? A quella degli antichi, che<br />

hanno l’esperienza di tanti secoli nelle pratiche teurgiche, o a quella dei moderni che non<br />

ne hanno alcuna e che non dispongono di fatti su cui fondare un’opinione, eccetto quelli<br />

comunicati dagli “spiriti”, di cui non possono provare l’identità? Vi sono medium il cui<br />

organismo ha evocato a volte centinaia di queste pretese forme “umane”. E tuttavia non<br />

ricordiamo di averne mai vista o udita una che esprimesse qualche cosa di più di idee<br />

banali. Questo fatto dovrebbe certamente richiamare l’attenzione anche dei meno critici<br />

spiritisti. Se uno spirito può parlare e la via dell’espressione è aperta agli esseri intelligenti<br />

come ai non intelligenti, perché essi non dovrebbero ogni tanto darci comunicazioni in<br />

qualche modo vicine per qualità alle comunicazioni che riceviamo per “scrittura<br />

automatica”? Sargent avanza un’idea molto suggestiva e importante dicendo: “È ancora da<br />

risolversi fino a che punto essi siano limitati nelle loro operazioni mentali e nei loro ricordi<br />

dall’atto della materializzazione e fino a che punto dall’orizzonte intellettuale dei<br />

medium”.(29) Se gli “spiriti” che si materializzano e quelli che producono la “scrittura<br />

automatica” sono dello stesso tipo, ed entrambi si manifestano attraverso un medium, e gli<br />

uni dicono sciocchezze mentre gli altri, a volte, impartiscono sublimi insegnamenti<br />

filosofici, perché le loro operazioni mentali sono limitate dall’“orizzonte intellettuale del<br />

medium” in un caso e non nell’altro. I medium a materializzazione — almeno per quanto si<br />

estende la nostra osservazione — non sono meno educati dei tanti contadini e meccanici<br />

che in diverse epoche e sotto influenze superiori, hanno dato al mondo profonde e sublimi<br />

idee. La storia della psicologia abbonda di esempi che illustrano questo punto, fra i quali<br />

quelli di Boehme, il calzolaio ignorante ma ispirato, e del nostro Dawis sono cospicui.<br />

Quanto alla mancanza di intelligenza, non si pose, sono trovare casi più palesi di quelli dei<br />

bambini profeti delle Cevennes, poeti e veggenti, e di quelli che abbiamo menzionato nei<br />

capitoli precedenti. Quando gli spiriti si sono forniti di organi vocali per parlare, non<br />

dovrebbe certo essere per loro più difficile parlare come persone dell’educazione,<br />

dell’intelligenza e del livello sociale che avevano in vita, che cadere invariabilmente nel<br />

(29) Epes Sargent, Proof Palpable of Immortality, pag. 45.<br />

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