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ISIDE SVELATA

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sono, dopo tutto, fondate su di una identica comprensione della natura della Causa Prima,<br />

dei suoi attributi e del suo metodo.<br />

Egualmente, quando l’autore di Epinomide colloca fra questi dèi superiori e inferiori<br />

(anime incarnate) tre classi di demoni, e popola l’universo di esseri invisibili, è più<br />

razionale dei nostri scienziati moderni, che pongono fra i due estremi un vasto iato, terreno<br />

di giuoco di forze cieche. Di queste tre classi, le prime due sono invisibili; i loro corpi sono<br />

puro etere e fuoco (spiriti planetari); i demoni della terza classe, rivestiti di corpi vaporosi,<br />

sono usualmente invisibili, ma talvolta, rendendosi concreti, diventano visibili per pochi<br />

secondi. Essi sono gli spiriti terreni, o le nostre anime astrali.<br />

Queste dottrine, studiate analogicamente e in base al principio di corrispondenza,<br />

portano gli antichi, e possono oggi portare il moderno Filalete, a passo a passo, verso la<br />

soluzione dei massimi misteri. La scienza moderna sta sull’orlo del buio abisso che separa<br />

il mondo spirituale dal fisico, con gli occhi chiusi e la testa rivolta, affermando che il<br />

baratro è invalicabile e senza fondo, sebbene tenga in mano una torcia che le basterebbe<br />

abbassare nella profondità per capire il suo errore. Ma il paziente studioso della filosofia<br />

ermetica ha costruito un ponte attraverso l’abisso.<br />

Nei suoi Fragments of Science (Frammenti di scienza), Tyndall fa la seguente triste<br />

confessione: “Se mi chiedete se la scienza ha risolto, o è oggi sulla via di risolvere il<br />

problema di questo universo, devo scuotere dubbiosamente la testa”. Quando, mosso da un<br />

ripensamento, più avanti si corregge e assicura il suo pubblico che la prova sperimentale Io<br />

ha aiutato a scoprire nella materia tanto screditata la “promessa e il potere di ogni qualità di<br />

vita”, scherza soltanto. Sarebbe non meno difficile per il professor Tyndall offrire una<br />

decisiva e irrefutabile prova di quel che afferma di quanto fosse per Giobbe conficcare un<br />

arpione nella gola del Leviatan.<br />

Per evitare le confusioni che potrebbero facilmente sorgere dal frequente impiego di<br />

termini in senso diverso da quello familiare al lettore, saranno utili poche spiegazioni. Non<br />

vogliamo lasciare pretesti per equivoci o false interpretazioni. La parola magia può avere<br />

un significato per una classe di lettori e un altro per un’altra classe. Noi le daremo il<br />

significato che ha nelle menti dei suoi studiosi e praticanti orientali. E così pure per le<br />

parole scienza ermetica, occultismo, ierofante, adepto, mago ecc.; da qualche tempo vi è<br />

poco accordo sul loro significato. Sebbene le distinzioni fra i termini siano spesso<br />

insignificanti e puramente etniche, può essere utile, tuttavia, per il lettore in genere, sapere<br />

in che cosa consistono. Ne presentiamo alcune in ordine alfabetico.<br />

Glossario dei termini usati in questo libro<br />

AKÂSA. Letteralmente la parola significa in sanscrito cielo, ma, nel suo senso<br />

mistico, significa il cielo invisibile, o, come i brahmani lo chiamano nel sacrificio del<br />

Soma (il Gyotishtoma Agnishtoma), il dio Akâsa oil dio Cielo. Il linguaggio dei Veda<br />

mostra che gli Indù di cinquanta secoli fa gli attribuivano le stesse proprietà che gli<br />

attribuiscono i lama tibetani dei nostri giorni, che lo consideravano come la fonte della<br />

vita, la riserva di ogni energia e il motore di ogni mutamento della materia. Nel suo stato<br />

latente risponde esattamente alla nostra idea dell’etere universale; nel suo stato attivo<br />

diviene 1’Akâsa, il dio onnipotente che tutto dirige. Nei misteri sacrificali brahmanici esso<br />

fa la parte di Sadasya, sovrintendente agli effetti magici delle cerimonie religiose, e ha il<br />

suo proprio Hotar (o prete), che ha preso il suo nome. In India, e anticamente anche in altri<br />

paesi, i preti sono i rappresentanti sulla terra dei vari dèi e ognuno prende il nome della<br />

divinità nel cui nome agisce.<br />

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