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ISIDE SVELATA

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tuttavia un calore attorno alla regione del cervello che nessun’altra parte dei corpo<br />

presentava”.<br />

Spiacenti che i limiti del nostro spazio non ci permettano di citare altri particolari<br />

dell’interessante storia, aggiungeremo solo che il processo di resurrezione comprese un<br />

bagno con acqua calda, frizioni, rimozione dei tamponi di cera e di ovatta dalle narici e<br />

dalle orecchie, massaggio alle palpebre con ghee, o burro chiarificato, e, cosa che apparirà<br />

molto curiosa a molti, applicazione di una torta di frumento calda, spessa circa un pollice,<br />

“al sommo della testa”. Dopo che la torta fu applicata per la terza volta, il corpo ebbe<br />

convulsioni violente, le narici si gonfiarono, la respirazione riprese e le membra<br />

riassunsero la pienezza normale; ma la pulsazione era ancora debolmente percepibile. “La<br />

lingua fu allora unta col ghee, i globi oculari si dilatarono e ripresero il loro colore<br />

normale, il fachiro riconobbe i presenti e parlò”. Bisogna notare che non solo le narici e le<br />

orecchie erano state tappate, ma la lingua era stata rovesciata indietro per chiudere<br />

l’esofago, così che tutti gli orifici erano sbarrati all’ingresso dell’aria atmosferica. Quando<br />

eravamo in India, un fachiro ci disse che questo veniva fatto non solo per prevenire<br />

l’azione dell’aria sui tessuti organici, ma anche per impedire il depositarsi dei germi della<br />

decomposizione, che, durante la sospensione della vita, avrebbero provocato la<br />

putrefazione come in ogni carne esposta all’aria. Vi sono anche località in cui un fachiro<br />

rifiuterebbe di essere sepolto: a esempio molti luoghi dell’India meridionale infestati dalle<br />

formiche bianche, quelle pericolose termiti che sono considerate fra i più dannosi nemici<br />

dell’uomo e dei suoi beni. Sono così voraci da divorare tutto quello che trovano, eccettuati<br />

forse i metalli. Quanto al legno non ve ne è alcuna specie che non riescano a scavare, e<br />

anche i mattoni e la malta offrono pochi ostacoli ai loro formidabili eserciti. Esse operano<br />

pazientemente attraverso la malta distruggendola a grano a grano; e un fachiro, per quanto<br />

santo, e per quanto solida sia la sua temporanea bara, non vorrebbe correre il rischio di<br />

trovare il suo corpo divorato al momento della resurrezione.<br />

Comunque, è questo un caso, solo uno fra molti, sostenuto dalla testimonianza di due<br />

nobili inglesi — l’uno dei quali ufficiale dell’esercito — e di un principe indù che era<br />

scettico al pari di loro. Esso pone la scienza in un dilemma imbarazzante: bisogna o<br />

smentire tante testimonianze impeccabili, o ammettere che, se un fachiro può risuscitare<br />

dopo sei settimane, anche un altro fachiro può farlo; e, se può farlo un fachiro, perché no<br />

un Lazzaro, un ragazzo sunamita o la figlia di Giairo? (21)<br />

E adesso, forse, non sarà fuori luogo domandarci quale sicurezza può avere un medico,<br />

oltre l’evidenza esterna, che il corpo sia realmente morto. Le migliori autorità concordano<br />

nel dire che non ve n’è alcuna. Il dott. Todd Thomson, di Londra, (22) afferma decisamente<br />

che “l’immobilità del corpo e anche l’aspetto cadaverico, la freddezza della superficie,<br />

l’assenza di respiro e di pulsazione, gli occhi infossati non sono prove inequivocabili che la<br />

vita è completamente estinta”. Nulla, se non una totale decomposizione è una prova<br />

irrefutabile che la vita è fuggita per sempre e che l’involucro è senza abitatore. Democrito<br />

(21) Catherine Crowe, nel suo Night-Side of Nature, pag. 118, ci dà i particolari di una simile inumazione di un<br />

fachiro alla presenza del generale Ventura, del Maharajah e di molti dei suoi Sirdars. L’agente politico di<br />

Loodhiana era “presente quando egli fu dissotterrato dieci mesi dopo essere stato sepolto”. La bara o cassa<br />

contenente il fachiro “era stata sepolta sotto una volta, la terra le era stata gettata attorno e sopra e sul luogo<br />

venne seminato dell’orzo; vennero messe delle sentinelle a sorveglianza. Tuttavia il Maharajah era così<br />

scettico che, a dispetto di tutte queste precauzioni, per due volte in dieci mesi lo fece dissotterrare ed<br />

esaminare, e ogni volta egli fu trovato esattamente nello stesso stato di quando era stato chiuso”.<br />

(22) Todd: Appendice a Occult Science, vol. I.<br />

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