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ISIDE SVELATA

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(27) Agni, il “Fuoco Divino”, la divinità degli Indù, è il sole, (28) perché il fuoco e il sole<br />

sono la stessa cosa. Ormazd è la luce, il DioSole, o Datore di Vita. Nella filosofia indù “Le<br />

anime escono dall’anima del mondo e tornano a essa come scintille al fuoco”. (29) Ma in<br />

un altro passo è detto che “Il Sole è l’anima di tutte le cose; tutte sono procedute da lui e<br />

tutte in lui torneranno”, (30) il che mostra che il sole è considerato qui allegoricamente, e si<br />

riferisce al sole centrale, invisibile, DIO, la cui prima manifestazione era Sephira,<br />

l’emanazione di En-Soph, in una parola la Luce.<br />

“E io guardai, ed ecco, un turbine venne dal settentrione, una grande nube, e un fuoco<br />

raccolto in se stesso, e tutt’attorno vi era luce”, dice Ezechiele (I, 4, 22 ecc.), “.. e la figura<br />

di un trono... e l’apparenza di un uomo su di esso... E io vidi come l’apparenza di un fuoco<br />

che risplendeva tutt’attorno”. E Daniele parla dell’“antico dei giorni”, l’EnSoph della<br />

Cabala, il cui trono era fuoco fiammeggiante, le sue ruote ardente fuoco... “Un torrente di<br />

fuoco scaturiva davanti a lui”. (31) Come il Saturno pagano, che aveva il suo castello di<br />

fiamma nel settimo cielo, il Jehova ebraico aveva il suo “castello di fuoco sopra i sette<br />

cieli”. (32)<br />

Se il limitato spazio di questa opera lo permettesse, potremmo facilmente mostrare che<br />

nessuno degli antichi, compresi gli adoratori del sole, considerò il nostro sole visibile<br />

altrimenti che come un emblema del loro metafisico e invisibile dio-sole centrale. Inoltre<br />

essi non credevano ciò che insegna la nostra scienza moderna, cioé che la luce e il calore<br />

procedano dal nostro sole e che è questo astro quello che impartisce ogni vita alla nostra<br />

natura visibile. “Il suo splendore è imperiscibile”, dice il Rig-Veda, “i raggi di Agni,<br />

intensamente abbaglianti, onnipervadenti, incessanti, inestinguibili, non vengono meno né<br />

di notte né di giorno”. Questo evidentemente si riferisce al sole centrale, spirituale, i cui<br />

raggi tutto pervadono né mai cessano, l’eterno e infinito donatore di vita. EGLI è il Punto,<br />

il centro (che è dappertutto) del circolo (che non è in alcuna parte), l’etereo fuoco<br />

spirituale, l’anima e lo spirito del misterioso etere che tutto pervade: la disperazione e<br />

l’enigma dei materialisti, i quali si accorgeranno un giorno che ciò che spinge le<br />

innumerevoli forze cosmiche a manifestarsi in eterne correlazioni non è che divina<br />

elettricità, o meglio galvanismo, e che il sole non è che uno delle miriadi di magneti<br />

disseminati nello spazio, un riflettore, come ritiene il generale Pleasonton. Si accorgeranno<br />

che il sole non ha in sé più calore della luna o dell’esercito di splendenti stelle che<br />

popolano lo spazio; che non vi è gravitazione nel senso newtoniano, (33) ma solo<br />

attrazione e repulsione magnetiche; e che per il loro magnetismo i pianeti del sistema<br />

(27) Weber, Ind,Stud. I, 290..<br />

(28) Wilson. Rig-Veda Sanhita, II, 143.<br />

(29) “Duncker”, vol )), pag.162.<br />

(30) “Wultke”, II, 262.<br />

(31) Daniele, VII, 9, 10.<br />

(32) Libro di Enoch, XIV, 7 e segg..<br />

(33)<br />

Questa affermazione, che sarà condannata come assurda, ma che noi siamo pronti a dimostrare,<br />

sull’autorità di Platone (vedi l’introduzione di Jowett al Timeo, ultima pagina), come dottrina pitagorica,<br />

insieme con l’altra che il sole è semplicemente la lente attraverso la quale passa la luce, è stranamente<br />

confermata, oggi, dalle osservazioni del generale Pleasonton di Filadelfia. Questo sperimentatore si presenta<br />

coraggiosamente come un rivoluzionario della scienza moderna e chiama “errori” le forze centripete e<br />

centrifughe e la legge di gravitazione di Newton. Egli sostiene senza timore il suo punto di vista contro i<br />

Tyndall e gli Huxley dei nostri giorni. Siamo lieti di trovare questo dotto difensore di una delle più antiche (e<br />

fino a oggi giudicate più assurde) allucinazioni ermetiche. (Vedi il libro del generale Pleasonton The<br />

Influence of the Blue Ray of the Sunlight, and of the Blue Color of the Sky, in developing Animal and<br />

Vegetable Life, dedicato alla Philadelphia Society for Promoting Agricolture).<br />

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