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ISIDE SVELATA

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possibilità di una tale macchina”. (49) Se ha scoperto il disegno della natura, non ne ha certo<br />

scoperto lo spirito; perché nega la sua esistenza in un senso; e, negando lo spirito,<br />

impedisce quella perfetta comprensione della legge universale che potrebbe redimere la<br />

filosofia moderna dai suoi mille mortificanti dilemmi ed errori. Se la negazione del<br />

professor B. Stewart è fondata su di un’analogia non migliore di quella del suo<br />

contemporaneo francese, Babinet, egli rischia una non meno umiliante catastrofe.<br />

L’universo stesso manifesta l’attualità del moto perpetuo; e la teoria atomica, che si è<br />

dimostrata un balsamo per le menti esauste dei nostri esploratori cosmici, è fondata su di<br />

esso. Il telescopio, cercando nello spazio, e il microscopio, indagando i misteri del piccolo<br />

mondo di una goccia d’acqua, rivelano la stessa legge in atto; e, poiché ogni cosa al di<br />

sotto è come ogni cosa al di sopra, chi potrebbe osar dire che, quando la conservazione<br />

dell’energia sia meglio capita e le due forze aggiunte dei cabalisti siano unite al catalogo<br />

della scienza ortodossa, non si possa scoprire come costruire una macchina che funzioni<br />

senza attriti e fornisca l’energia via via che la consuma? “Cinquant’anni fa”, dice il<br />

venerabile de Lara, “un giornale di Amburgo, citando da un giornale inglese un resoconto<br />

dell’inaugurazione della Ferrovia fra Manchester e Liverpool, la definì una grossa<br />

impostura e arrivò fino ad aggiungere: “fino a questo punto si estende la creduloneria degli<br />

Inglesi.”“ La morale è evidente. La recente scoperta di un composto chiamato METALLINA,<br />

da parte di un chimico americano, fa apparire probabile che l’attrito possa essere in gran<br />

parte superato. Una cosa è certa: quando l’uomo avrà scoperto il moto perpetuo, potrà<br />

capire per analogia tutti i segreti della natura: il progresso in ragione diretta della<br />

resistenza.<br />

Lo stesso possiamo dire dell’elisir di vita, per la quale dobbiamo intendere la vita<br />

fisica, poiché l’anima è naturalmente immune da morte solo in ragione della sua divina e<br />

immortale unione con lo spirito. Ma continuo e perpetuo non significano senza fine. I<br />

cabalisti non hanno mai affermato che una vita fisica senza fine o un moto che non ha mai<br />

termine siano possibili. L’assioma ermetico sostiene che solo la Causa Prima e le sue<br />

dirette emanazioni, i nostri spiriti (scintille dell’eterno sole centrale che sarà riassorbito da<br />

essa alla fine del tempo), sono incorruttibili ed eterni. Ma, possedendo la conoscenza delle<br />

forze naturali occulte, non ancora scoperte dai materialisti, essi affermano che tanto la vita<br />

fisica quanto il moto meccanico possono essere prolungati indefinitamente. La pietra<br />

filosofale aveva più di un significato legato alla sua misteriosa origine. Il professor Wilter<br />

dice: “Lo studio dell’alchimia è sempre stato più universale di quanto i vari scrittori<br />

sull’argomento sembrino avere saputo, ed è sempre stato l’ausiliario, se pure non si è<br />

identificato con esse, delle scienze occulte della magia, della necromanzia e<br />

dell’astrologia; probabilmente per il fatto stesso che esse erano, originalmente, solo forme<br />

di spiritismo, che è sempre esistito in tutte le epoche della storia umana”.<br />

Quello che più ci meraviglia è che gli stessi uomini i quali considerano il corpo umano<br />

solo come una “macchina per digerire”, si oppongono all’idea che, se qualche equivalente<br />

della metallina potesse essere inserito fra le sue molecole, esso funzionerebbe senza attriti.<br />

Il corpo umano, secondo il Genesi, è stato tratto dalla terra o dalla polvere. Questa<br />

allegoria si oppone alle pretese dei moderni analisti circa l’originalità della scoperta della<br />

natura dei costituenti organici del corpo umano. Se l’autore del Genesi sapeva questo, e<br />

Aristotele insegnò l’identità del principio vitale delle piante, degli animali e dell’uomo, la<br />

nostra filiazione dalla terra madre sembra essere stata stabilita molto tempo fa.<br />

(49) Conservation of Energy, pag. 140.<br />

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