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ISIDE SVELATA

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magi traevano di lì il loro nome, la pietra di Magnesia o magnete fu chiamata così in loro<br />

onore, perché essi furono i primi a scoprire le sue meravigliose proprietà. I loro templi<br />

erano disseminati in tutto il paese, e tra di essi vi erano alcuni templi di Ercole: (7) per<br />

questo la pietra, quando si seppe che i sacerdoti la usavano per i loro scopi magici e<br />

curativi, ricevette il nome di pietra di Magnesia o di Ercole. Socrate, parlandone, nota:<br />

“Euripide la chiama pietra di Magnesia, ma la gente comune pietra di Ercole”. (8) La pietra<br />

e la regione derivarono il nome dai Magi e non viceversa. Plinio ci fa sapere che presso i<br />

Romani l’anello nuziale veniva magnetizzato dai sacerdoti prima della cerimonia. Gli<br />

antichi storici pagani mantengono un rigoroso silenzio su certi misteri del “saggi” (Magi),<br />

e Pausania dice di essere stato avvertito in sogno di non svelare i sacri riti del tempio di<br />

Demetra,e Persefone ad Atene. (9)<br />

La scienza moderna, dopo avere vanamente negato il magnetismo animale, si è trovata<br />

costretta ad accettarlo come fatto. Oggi è riconosciuto come proprio dell’organismo umano<br />

e animale; quanto alla sua occulta influenza fisiologica, le Accademie la combattono, nel<br />

nostro secolo, più ferocemente che mai. Questo ci dà tanto maggior rammarico e<br />

meraviglia in quanto i rappresentanti della “scienza esatta” sono incapaci sia di dare una<br />

spiegazione sia di avanzare qualche cosa di simile a un’ipotesi ragionevole per quel che<br />

riguarda la misteriosa potenza contenuta in un semplice magnete. Cominciamo ad avere<br />

prove quotidiane che queste potenze sono alla base dei misteri teurgici, e quindi possono<br />

forse spiegare le facoltà occulte possedute dai taumaturgi antichi e moderni come pure un<br />

gran numero dei loro fatti più stupefacenti. Tali erano le doti trasmesse da Gesù ad alcuni<br />

dei suoi discepoli. Nel momento delle sue guarigioni miracolose, il Nazareno sentiva un<br />

potere uscire da lui. Platone, nel suo dialogo con Teagete, (10) parlandogli del suo dio<br />

(demone) familiare e del potere di comunicare la sua (di Socrate) saggezza ai suoi<br />

discepoli o di impedire di approfittarne alle persone che egli frequentava, offre il seguente<br />

esempio a conferma delle sue parole: “Ti dirò, Socrate (è Aristide che parla), una cosa<br />

incredibile, ma, per gli dèi!, vera. Io ho tratto molto profitto dalla tua compagnia anche<br />

quando eravamo nella stessa casa ma non nella stessa stanza; ma molto più quando<br />

eravamo nella stessa stanza... e più ancora quando ti guardavo... ma il maggior profitto lo<br />

ho tratto quando ti sedevo vicino e ti toccavo”.<br />

Questo è il magnetismo e mesmerismo moderno di Du Potet e di altri maestri che,<br />

quando hanno sottoposto una persona alla loro influenza fluidica, possono comunicarle<br />

tutti i loro pensieri anche a distanza e, con incredibile potere, costringere il loro soggetto a<br />

obbedire ai loro comandi mentali. Ma questa forza, quanto era meglio conosciuta dagli<br />

antichi filosofi! Noi possiamo spigolare qualche informazione su questo argomento dalle<br />

fonti più antiche. Pitagora insegnava ai suoi discepoli che Dio è la mente universale diffusa<br />

in tutte le cose, e che questa mente, per la sola virtù della sua universale identità, poteva<br />

(7) “Ercole era conosciuto come il re dei Musiani”, dice Schwab, II, 44; e Musiana era la festa dello “Spirito e<br />

Materia”, Adone e Venere, Bacco e Cerere (vedi Dunlap, Mystery of Adonis, pag. 95). Dunlap mostra,<br />

sull’autorità di Giuliano e di Anthon (67) che Esculapio, il “Salvatore di tutto”, era identico a Phtha<br />

(l’Intelletto creativo, la Divina Sapienza), e, con Apollo, Baal, Adone ed Ercole (ivi, pag. 93) e Phtha, è<br />

l’”Anima Mundi”, l’anima universale di Platone, lo Spirito Santo degli Egiziani e la Luce Astrale dei<br />

cabalisti. Michelet, comunque, considera l’Ercole greco come personaggio diverso, l’avversatio delle orge<br />

bacchiche e dei sacrifici umani che le accompagnavano.<br />

(8) Platone, Ione (Burgess), vol. IV, pag. 294.<br />

(9) Attic., I, XIV.<br />

(10) Platone, Teagete. Cicerone traduce la parola δαιµόνιον, quiddam divinum, qualche cosa di divino, non<br />

qualche cosa di personale.<br />

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