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ISIDE SVELATA

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Sir David Brewster ci dà una brillante descrizione di vari automi; il diciottesimo<br />

secolo si vanta di quel capolavoro di meccanica che fu il “suonatore di flauto di<br />

Vaucanson”. Il poco che possiamo spigolare, dagli antichi scrittori, su questo soggetto<br />

conferma l’opinione che i dotti meccanici dei tempi di Archimede, e alcuni molto anteriori<br />

al grande Siracusano, non erano più ignoranti né meno ingegnosi dei nostri inventori<br />

moderni. Archita, ; nativo di Taranto; in Italia, maestro di Platone, filosofo noto per i suoi<br />

studi matematici e le sue meravigliose scoperte nella meccanica pratica, costruì una<br />

colomba di legno che doveva avere un meccanismo straordinariamente ingegnoso perché<br />

volava, si librava nel vento e si sosteneva nell’aria per un tempo notevole. Questo uomo<br />

abile, che visse 400 anni prima di Cristo, inventò, oltre alla colomba di legno, la vite, la gru<br />

e varie macchine idrauliche. 8419<br />

L’Egitto aveva spremitoi per l’uva e produceva vino. Niente di straordinario in questo,<br />

ma, come affermano gli egittologi, preparava anche birra in gran quantità. Il manoscritto<br />

Ebers ci prova che gli Egiziani usavano la birra 2000 anni a.C. Doveva essere una birra<br />

forte ed eccellente, come tutto quello che facevano. Il vetro veniva lavorato in tutte le sue<br />

varietà. In molte sculture egiziane vediamo scene di soffiatura del vetro e di fabbrica di<br />

bottiglie; spesso, durante le ricerche archeologiche sono stati trovati bicchieri e vetrerie che<br />

sembravano essere stati molto belli. Sir Gardner Wilkinson dice che gli Egiziani<br />

tagliavano, molavano e incidevano il vetro, e possedevano l’arte di introdurre dell’oro tra<br />

le due facce di questa sostanza. Col vetro imitavano perle, smeraldi e tutte le altre pietre<br />

preziose, alla perfezione.<br />

Egualmente gli Egiziani più antichi coltivavano le arti musicali e conoscevano<br />

benissimo gli effetti dell’armonia e le sue influenze sullo spirito umano. Possiamo trovare<br />

sulle sculture e sui rilievi più antichi scene in cui musicisti suonano gli strumenti più vari.<br />

La Musica era usata nei dipartimenti di medicina dei templi per la cura delle malattie<br />

nervose. Vediamo in vari monumenti uomini che suonano in orchestra con il direttore che<br />

segna il tempo battendo le mani. Appare quindi dimostrato che conoscevano le leggi<br />

dell’armonia. Avevano una musica sacra, una profana e una militare. La lira, l’arpa e il<br />

flauto erano usati per i concerti sacri; per le feste avevano la chitarra, i flauti doppi e<br />

semplici, le nacchere; per le truppe, durante i servizi militari, avevano trombe, tamburi<br />

grandi e piccoli e cimbali. Avevano inventato vari generi di arpe, come la lira, il sambuc,<br />

l’ashur; alcuni di essi avevano più di venti corde. La superiorità della lira egiziana sulla<br />

greca è un fatto riconosciuto. Il materiale di cui erano fatti questi strumenti era spesso un<br />

legno raro e costoso, molto bene intagliato; a volte lo importavano da luoghi molto<br />

distanti; alcuni strumenti erano dipinti, intarsiati di madreperla e ornati con pelli colorate.<br />

Usavano corde di budello al pari di noi. Pitagora apprese la musica in Egitto e ne fece una<br />

scienza regolare in Italia. Ma nell’antica Grecia, gli Egiziani erano considerati come i<br />

migliori maestri di musica. Sapevano perfettamente come trarre suoni armoniosi da uno<br />

strumento tendendovi delle corde, come pure la moltiplicazione delle note accorciando le<br />

corde sul manico, conoscenza che denota un grande progresso nell’arte musicale. Parlando<br />

di arpe, a proposito di una tomba di Tebe, Bruce nota che “esse rivoluzionano tutte le<br />

notizie date finora sullo stato primitivo della musica e degli strumenti musicali in Oriente,<br />

e che nei loro ornamenti, nella loro forma e nella loro portata, forniscono una prova<br />

incontestabile, più forte di mille citazioni greche, che la geometria, il disegno, la<br />

meccanica e la musica avevano raggiunto la massima perfezione quando questi strumenti<br />

8419 A. Geli, Noet. Attic., lib. X, cap. 13.<br />

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