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ISIDE SVELATA

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ed è pavimentata di pietre ognuna delle quali misura quattro piedi di lunghezza per due di<br />

larghezza. Ai due lati di essa vi sono laghi artificiali alimentati da sorgenti e ognuno esteso<br />

per circa cinque acri... Le mura esterne di Nagkon-Wat (la città dei monasteri) è di mezzo<br />

miglio quadrato, con portali... artisticamente scolpiti a figure di dèi e di draghi. Le<br />

fondamenta hanno dieci piedi di profondità... L’intero edificio, compreso il tetto, è di<br />

pietra, ma senza cemento, e le giunture aderiscono così bene tra loro che anche oggi sono<br />

appena visibili... La forma del fabbricato è oblunga, avendo 796 piedi di lunghezza e 588<br />

di larghezza, mentre la più alta pagoda centrale si eleva a poco più di 250 piedi da terra, e<br />

quattro altre, agli angoli della corte, sono alte circa 150 piedi”.<br />

Le righe sottolineate sono suggestive per i viaggiatori che hanno notato e ammirato lo<br />

stesso meraviglioso lavoro di muratura nelle rovine egiziane. Se gli stessi operai non<br />

eseguirono il lavoro in entrambi i paesi, dobbiamo almeno pensare che il segreto di questa<br />

impareggiabile arte di costruire muri fosse egualmente conosciuto dagli architetti di ogni<br />

paese.<br />

Quello che le rovine del Siam ci insegnano<br />

“Più avanti saliamo su di una piattaforma... ed entriamo nel tempio per un portico a<br />

colonne, la cui facciata è artisticamente scolpita a basso rilievo con antichi soggetti<br />

mitologici. Dopo questo portale, corre da entrambi i lati un corridoio in doppia fila di<br />

colonne ricavate, con la base e il capitello, da singoli blocchi, con un doppio tetto di forma<br />

ovale, coperto di rilievi e sculture che continuano sul muro esterno. Questa galleria di<br />

sculture, che forma l’esterno del tempio, consiste in un mezzo miglio di raffigurazioni<br />

scolpite in basso rilievo, senza soluzione di continuità su blocchi di arenaria larghi sei piedi<br />

e rappresentanti scene della mitologia indù e del Ramayana, il poema epico sanscrito<br />

dell’India, con i suoi 25.000 versi che descrivono le gesta del dio Rama e del figlio del re<br />

di Oudh. Vi sono graficamente rappresentate le lotte del re di Ceylon e di Hanouma, (69) il<br />

dio scimmia. Non vi è chiave di volta nell’arco di questo corridoio. Sulle pareti sono<br />

scolpite ben 100.000 figure distinte. Una raffigurazione del Ramayana... occupa 240 piedi<br />

del muro... Nel Nagkon-Wat sono state contate 1.532 solide colonne, e nell’insieme delle<br />

rovine di Angkor... l’immenso numero di 6.000, quasi tutte ricavate da singoli blocchi e<br />

artisticamente scolpite...<br />

“Ma chi ha costruito Nagkon-Wat? E quando esso venne edificato? I dotti hanno<br />

cercato di farsi un’opinione studiando le sue costruzioni e specialmente le decorazioni”, e<br />

non vi sono riusciti. “Gli storici Cambogiani”, aggiunge Vincent, “contano 2.400 anni dalla<br />

(69) L’Hanouma è alto più di tre piedi e nero come il carbone. Il Ramayana, dando la bio-grafia di questa<br />

scimmia sacra, dice che Hanouma era una volta un capo potente, il miglior amico di Rama, e che lo aiutò a<br />

ritrovare sua moglie Sithâ, la quale era stata portata a Ceylon da Râvana, il potente re dei giganti. Dopo molte<br />

avventure, Hanouma fu imprigionato da quest’ultimo mentre visitava la città dei giganti come spia di Rama.<br />

Per questo delitto, Râvana fece ungere d’olio e incendiare la coda del povero Hanouma, e, cercando di<br />

estinguere il fuoco, il dio scimmia divenne così nero che né lui né i suoi discendenti poterono liberarsi di quel<br />

colore. Se dobbiamo credere alle leggende indù, questo stesso Hanouma fu il progenitore degli Europei,<br />

tradizione che, sebbene rigorosamente darwiniana, e quindi scientifica, non è affatto adulatrice per noi. La<br />

leggenda afferma che, per i servigi a lui resi, Rama, l’eroe e semidio, diede in spose ai guerrieri-scimmie le<br />

figlie dei giganti di Ceylon — i Râkshasa — e concesse loro, come dote, tutte le parti occidentali del mondo.<br />

Insediatisi là, le scimmie e le loro mogli-giganti vissero felici ed ebbero numerosi discendenti, che sono gli<br />

attuali Europei. Nell’Europa occidentale si trova-no parole dravidiche indicanti che vi era una originale unità<br />

di razza e di linguaggio fra le popolazioni. Non potrebbe essere questo un indizio della parentela delle<br />

tradizioni sulle razze degli elfi e dei coboldi in Europa, e delle scimmie, attualmente loro congiunte,<br />

nell’Indostan?<br />

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