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ISIDE SVELATA

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hanno provato che la civiltà babilonese non era nata né si era sviluppata in questa regione.<br />

Essa fu importata dall’India, e gli importatori furono degli. Indù brahmanici.<br />

Secondo il professor A. Wilder, se gli Assiri fossero stati chiamati Turanici e i<br />

Mongoli Sciti, le guerre di Iran e Turan, di Zohak e Jemshid, o Yima, sarebbero state<br />

capite benissimo come la lotta degli antichi Persiani contro i tentativi dei satrapi assiri di<br />

conquistarli, che si concluse con la distruzione di Ninive, dove “il ragno tesseva la sua tela<br />

nel palazzo di Afrasiab”. (3)<br />

“I Turanici del prof. Müller e della sua scuola”, aggiunge il nostro corrispondente,<br />

“erano evidentemente i selvaggi e nomadi Caucasici da cui provennero gli Hamiti, o<br />

costruttori etiopi; poi i Semiti, forse un ibrido di Hamiti e Ariani; e infine gli Ariani: Medi,<br />

Persiani e Indù; più tardi ancora i popoli goti e slavi dell’Europa. Egli suppone che i Celti<br />

siano stati un ibrido, analogo agli Assiri, fra gli Ariani, invasori dell’Europa, e gli Iberici<br />

(probabilmente Etiopi) europei”. In tal caso egli deve ammettere la possibilità della nostra<br />

affermazione che gli Accadi era una tribù dei primitivi Indù. Lasciamo ai filologi del<br />

futuro il decidere se fossero Brahmani del planisfero brahmanico propriamente detto (40°<br />

di latitudine nord), o dell’India (Indostan), o anche dell’India dell’Asia Centrale.<br />

Due reliquie possedute da uno studioso pali<br />

Un’opinione che per noi è una certezza, dimostrata con il nostro metodo induttivo che<br />

temiamo sarà molto scarsamente apprezzato dai metodi ortodossi della scienza moderna, è<br />

fondata su ciò che apparirà a quest’ultima una semplice prova circostanziale. Per anni<br />

abbiamo ripetutamente notato che le stesse verità esoteriche erano espresse con segni e<br />

allegorie identiche in regioni fra le quali non è mai stata trovata alcuna traccia di parentela<br />

storica. Abbiamo notato che la Cabala e la Bibbia ebraiche ripetevano “miti” babilonesi (4)<br />

e allegorie orientali e caldee presentate in forma e sostanza nei più antichi manoscritti dei<br />

Talapoin (monaci) siamesi e nelle popolari ma antichissime tradizioni di Ceylon.<br />

In quest’isola abbiamo un vecchio e degno amico, da noi incontrato anche in altre parti<br />

del globo, uno studioso pali, singalese di nascita, il quale possiede una curiosa foglia di<br />

palma a cui, per processi chimici, è stata data una durabilità a prova del tempo, e una<br />

enorme conchiglia, o meglio la metà di una conchiglia, perché è stata spezzata in due. Sulla<br />

foglia abbiamo visto la raffigurazione di un antico gigante, molto noto a Ceylon, cieco e<br />

nell’atto di abbattere — con le braccia tese che afferrano i quattro pilastri centrali di una<br />

pagoda — l’intero tempio su di una folla di nemici armati. La sua capigliatura è lunga e<br />

giunge quasi a terra. Il possessore di questa curiosa reliquia ci disse che il gigante cieco era<br />

“Somona il Piccolo” così chiamato per distinguerlo da Somona-Kadom, il salvatore<br />

siamese. Inoltre la leggenda pali, nei suoi importanti particolari, corrisponde a quella del<br />

Sansone biblico.<br />

La conchiglia porta sulla sua superficie perlacea un disegno inciso diviso in due parti,<br />

e il lavoro è molto più artistico, nella concezione e nell’esecuzione, dei crocifissi e altri<br />

gingilli religiosi scolpiti nello stesso materiale ai nostri giorni, a Giaffa o a Gerusalemme.<br />

Nel primo pannello è rappresentato Siva con tutti i suoi attributi indù, che sacrifica suo<br />

figlio: non abbiamo mai cercato di sapere se “unico” o no. La vittima è stesa su di una pira<br />

funebre, e il padre si libra nell’aria sopra di lui con la spada levata, pronto a colpire; ma la<br />

faccia del dio è voltata verso una giungla in cui un rinoceronte ha profondamente<br />

(3) La definizione esatta del nome “Turanico” si riferisce a ogni famiglia etnica di cui gli etnologi non sanno<br />

niente.<br />

(4) Vedi Beroso e Sanchuniaton; Ancient Fragments di Cory; Movers e altri.<br />

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