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ISIDE SVELATA

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cui erano stati venerati prima che questa teoria rivoluzionaria fosse stata esumata dalla<br />

tomba di Democrito da John Dalton. Essi gettano le loro reti nell’oceano della scienza<br />

materialista solo per vederne spezzarsi le maglie quando qualche mostruoso problema<br />

inatteso si presenta loro. Le acque di quell’oceano sono amare come quelle del Mar Morto;<br />

così dense che essi possono appena immergervisi e tanto meno raggiungerne il fondo, prive<br />

di sbocco e di vita sotto le loro onde e lungo le loro rive. È un deserto buio, ripugnante,<br />

senza strade, che non offre nulla di degno perché quello che offre é senza vita e senza<br />

anima.<br />

Vi fu un tempo in cui i dotti accademici facevano grasse risate alla semplice<br />

enunciazione di qualche meraviglia riferita dagli antichi come frutto delle loro<br />

osservazioni. Come apparivano ingenui, e forse bugiardi, agli occhi di un secolo dotto!<br />

Non descrivevano forse cavalli e altri animali con le zampe che presentavano qualche<br />

somiglianza con le mani e i piedi dell’uomo? E, nell’anno del Signore 1876, ascoltiamo<br />

Huxley dare dotte conferenze in cui si parla in particolare del protohippus, che ha un<br />

avambraccio quasi umano, dell’orohippus con le sue quattro dita e la sua origine<br />

nell’eocene, e dell’ipotetico equus pedattilo, prozio materno del cavallo attuale. La mera<br />

viglia é confermata. I pirroniani materialisti del diciannovesimo secolo vendicano le<br />

affermazioni, dei superstiziosi platonici e dei creduli antidiluviani. Prima di Huxley,<br />

Geoffroi Saint-Hilaire ha mostrato il caso di un cavallo che aveva effettivamente dita<br />

separate da membrane. (38) Quando gli antichi parlavano di una razza pigmea in Africa,<br />

furono accusati di falsità. E tuttavia pigmei furono visti ed esaminati da uno scienziato<br />

francese durante il suo viaggio nel Tenda Maia, sulle rive del Rio Grande, nel 1840, (39) da<br />

Bayard Taylor al Cairo, nel 1874; e dal Bond, del comitato per l’esplorazione<br />

trigonometrica dell’India, che scoprì una razza di nani selvaggi che viveva nelle giungle<br />

del Galitz occidentale, a sud-ovest delle colline di Palini, razza di cui nessuna traccia era<br />

stata trovata in precedenza, sebbene se ne sentisse parlare spesso. “È questa una nuova<br />

razza pigmea simile agli Obongo africani di du Chaillou, agli Akka di Schweinfurth, e ai<br />

Doko del dott. Krapf, in dimensioni, aspetto e costumi”. (40)<br />

Erodoto fu considerato un pazzo per avere parlato di un popolo che, a quanto gli era<br />

stato detto, dormiva per tutta una notte che durava sei mesi. Se consideriamo la parola<br />

“dormiva” come un facile fraintendimento, sarà naturale spiegare il resto come<br />

un’allusione alla notte delle regioni polari. (41) Plinio, nelle sue opere, presenta una quantità<br />

di fatti che, fino a tempi recenti, sono stati respinti come favole. Fra gli altri egli cita una<br />

razza di piccoli animali i cui maschi allattano i loro piccoli. Questa affermazione suscitò<br />

grasse risa fra gli scienziati. Nel suo Report of the Geological Survey of the Territories<br />

(Relazione sull’esplorazione geologica dei territori non ancora annessi), del 1872, C.H.<br />

Merriam descrive una rara e curiosa specie di conigli (Lepus Baird) che vive nelle regioni<br />

dei pini presso le sorgenti dei fiumi Wind e Yellowstone, nel Wyoming. (42) Il Merriam<br />

catturò cinque esemplari di questi animali, che “sono i primi individui della specie<br />

presentati al mondo scientifico. Un fatto curiosissimo è che tutti i maschi hanno mammelle<br />

e collaborano all’allattamento dei piccoli. I maschi adulti hanno grandi mammelle piene di<br />

latte, e il pelo attorno al capezzolo di uno di essi era umido e incollato, mostrando così che,<br />

(38) Séance de l’Académie de Paris, 13 agosto 1807.<br />

(39) Mollien, Voyage dans l’intérieur de l’Afrique, tomo II, pag. 210.<br />

(40) “The Popular Science Monthly”, maggio 1876, pag. 110.<br />

(41) Malte-Brun, pagg. 372, 373; Erodoto.<br />

(42) “The Popular Science Monthly”, dicembre 1874, pag. 252.<br />

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