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ISIDE SVELATA

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ma, poiché questo libro non è specificamente dedicato alla scienza del magnetismo, ci<br />

limiteremo a pochi brevi estratti. Essi affermano che né contatti di mani, né massaggi, né<br />

passi sono invariabilmente necessari perché, in molte occasioni, la volontà, la fissità dello<br />

sguardo erano state sufficienti a produrre fenomeni magnetici, anche senza che il<br />

magnetizzato lo sapesse. “Fenomeni ben testimoniati e terapeutici” dipendono dal solo<br />

magnetismo e non possono essere riprodotti senza di esso. Lo stato di sonnambulismo<br />

esiste e “provoca lo sviluppo di nuove facoltà che hanno ricevuto il nome di<br />

chiaroveggenza, intuizione, previsione interna”. Il sonno (magnetico) è “stato ottenuto in<br />

circostanze in cui i magnetizzati non potevano vedere e ignoravano totalmente i mezzi<br />

impiegati per provocarlo. “Il magnetizzatore, dopo avere controllato il suo soggetto, “lo<br />

pone in completo sonnambulismo, lo sveglia senza che egli lo sappia, lontano dalla sua<br />

vista, a una certa distanza e attraverso porte chiuse”. I sensi esterni dell’addormentato<br />

sembrano completamente paralizzati, e un nuovo dispositivo sensoriale sembra essere<br />

messo in azione. “Per lo più i magnetizzati sono completamente insensibili ai rumori<br />

esterni e inattesi che si fanno alle loro orecchie come il suono di coppe di rame fortemente<br />

colpite, la caduta di oggetti pesanti ecc... Si può farli respirare acido cloridrico o<br />

ammoniaca senza disturbarli e senza alcun sospetto da parte loro”. La commissione poteva<br />

“solleticare i loro piedi, le narici, gli angoli degli occhi con una piuma, pizzicare la loro<br />

pelle fino a produrre ecchimosi, pungerli sotto le unghie con spine conficcate a notevole<br />

profondità, senza che essi mostrassero alcun dolore o dessero segno di accorgersene. In<br />

una parola, abbiamo visto una persona rimanere insensibile a una delle più dolorose<br />

operazioni chirurgiche e di cui l’atteggiamento, il polso, il respiro non manifestavano la<br />

minima emozione”.<br />

Questo per quel che riguarda i sensi esterni; vediamo adesso quello che hanno da dire<br />

dei sensi interni, che possono essere considerati a buon diritto come una prova della netta<br />

differenza fra l’uomo e il protoplasma di montone. “Quando sono in stato di<br />

sonnambulismo”, dice la commissione, “le persone magnetizzate che abbiamo osservato<br />

mantengono l’esercizio delle facoltà che hanno da sveglie. La loro memoria appare perfino<br />

più fedele e più estesa... Abbiamo visto due sonnambuli distinguere, con gli occhi chiusi,<br />

gli oggetti posti dinnanzi a loro; hanno detto, senza toccarle il colore e il valore di carte da<br />

giuoco; hanno letto parole tracciate con la mano o alcune righe di libri aperti a caso.<br />

Questo fenomeno avvenne anche quando le loro palpebre erano tenute chiuse con le dita.<br />

Abbiamo riscontrato in due sonnambuli la capacità di prevedere atti più o meno complicati<br />

dell’organismo. L’uno di loro annunciò in anticipo di parecchi giorni, anzi, di alcuni mesi,<br />

il giorno, l’ora e il minuto in cui sarebbero avvenuti e si sarebbero ripetuti degli attacchi<br />

epilettici; l’altro predisse il momento della guarigione. Le loro previsioni si avverarono con<br />

notevole esattezza”.<br />

La commissione dice di “avere raccolto e comunicato fatti abbastanza importanti per<br />

indurre a pensare che l’Accademia dovrebbe incoraggiare le ricerche sul magnetismo come<br />

un ramo molto interessante della psicologia e della storia naturale”. E conclude affermando<br />

che i fatti sono così straordinari da riuscirle difficile immaginare che l’Accademia<br />

ammetta la loro realtà, ma sostiene di essere stata totalmente animata da motivi di carattere<br />

elevato, “l’amore per la scienza e la necessità di giustificare le speranze nutrite<br />

dall’Accademia sul nostro zelo e la nostra devozione”.<br />

Questi timori furono pienamente giustificati dalla condotta di almeno un membro della<br />

commissione, che non era stato presente agli esperimenti e, come ci dice Husson, “non<br />

considerò giusto firmare il resoconto”. Fu questi il fisiologo Magendie, il quale, nonostante<br />

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