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ISIDE SVELATA

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alla caduta di Adamo è stata contaminata dal mondo della materia, ossia da Satana. Prima<br />

di poter apparire, con lo spirito divino in essa racchiuso, alla presenza dell’Eterno, doveva<br />

purificarsi delle impurità delle tenebre. Essi paragonavano “lo spirito imprigionato<br />

nell’anima a una goccia d’acqua chiusa in una capsula di gelatina e gettata nell’oceano;<br />

finché la capsula rimane intera la goccia d’acqua resterà isolata; spezzate l’involucro e la<br />

goccia diverrà una parte dell’oceano: la sua esistenza individuale cesserà. Così avviene<br />

dello spirito. Finché è racchiuso nel suo intermediario plastico, o anima, esso ha<br />

un’esistenza individuale. Distruggete la capsula, cosa che può avvenire per l’agonia di una<br />

coscienza inaridita, per un delitto o per una malattia morale, e lo spirito tornerà alla sua<br />

sede originaria. La sua individualità è scomparsa”.<br />

D’altra parte i filosofi che spiegavano “la caduta nella generazione” a loro modo,<br />

consideravano lo spirito come qualche cosa di interamente distinto dall’anima. Essi<br />

ammettevano la sua presenza nella capsula astrale solo per quel che riguardava le<br />

emanazioni spirituali o raggi del “risplendente”. L’uomo e l’anima dovevano conquistare<br />

la propria immortalità elevandosi verso l’unità con cui, se vi riuscivano, venivano<br />

finalmente legati e in cui essi erano, per così dire, assorbiti. L’individualizzazione<br />

dell’uomo dopo la morte dipendeva dallo spirito, non dall’anima e dal corpo. Sebbene la<br />

parola “personalità”, nel senso in cui è usualmente intesa, sia un’assurdità, se applicata<br />

letteralmente alla nostra essenza immortale, questa, tuttavia, è un’entità distinta, immortale<br />

ed eterna per se; e, come nel caso di criminali senza redenzione, quando il filo luminoso<br />

che lega lo spirito all’anima fin dal momento della nascita, viene violentemente spezzato e<br />

l’entità disincarnata è condannata a condividere la sorte degli animali inferiori e a<br />

dissolversi gradatamente nell’etere con l’annichilimento dell’individualità, anche allora lo<br />

spirito rimane un essere distinto. Esso diviene uno spirito planetario, un angelo; perché gli<br />

dèi dei pagani o gli arcangeli dei cristiani, diretta emanazione della Causa Prima,<br />

nonostante l’arrischiata affermazione di Swedenborg, non furono né saranno mai uomini,<br />

per lo meno sul nostro pianeta.<br />

Questa specializzazione è stata in ogni tempo la pietra d’inciampo dei metafisici.<br />

L’intero esoterismo della filosofia buddhista è fondato su questo misterioso insegnamento,<br />

capito da così pochi, e completamente snaturato da molti dei più dotti studiosi. Anche i<br />

metafisici sono troppo inclini a confondere l’effetto con la causa. Una persona può avere<br />

conquistato la sua vita immortale e rimanere lo stesso io interiore che era sulla terra per<br />

l’eternità; ma questo non implica necessariamente che essa debba rimanere lo stesso signor<br />

Smith o Brown che era sulla terra, o perdere la sua individualità. Di conseguenza l’anima<br />

astrale e il corpo terrestre dell’uomo possono, nell’oscuro Aldilà, essere assorbiti<br />

nell’oceano cosmico di elementi sublimati, e cessare di sentire il loro ego, se questo ego<br />

non ha meritato di salire più in alto; e lo spirito divino rimane tuttavia un’entità immutata,<br />

per quanto l’esperienza terrestre delle sue emanazioni possa essere completamente<br />

cancellata all’istante della separazione dal suo indegno veicolo.<br />

Se lo spirito, o parte divina dell’anima, preesiste fin dall’eternità quale essere distinto,<br />

come insegnano Origene, Sinesio e altri padri e filosofi cristiani, e se si identifica<br />

totalmente con l’anima metafisicamente oggettiva, che cos’altro può essere se non eterno?<br />

E in tal caso che cosa importa che l’uomo abbia condotto una vita pura o una vita animale,<br />

se, qualunque cosa abbia fatto, non può mai perdere la sua individualità? Questa dottrina è<br />

dannosa nelle sue conseguenze al pari di quella dell’espiazione per sostituzione. Se questo<br />

dogma, insieme alla falsa idea che siamo tutti immortali, fosse stato dimostrato nella sua<br />

vera luce, l’umanità sarebbe stata migliorata nella sua propagazione. Il delitto e il peccato<br />

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