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ISIDE SVELATA

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circolo, perché dovremmo respingere la stessa possibilità per gli spiriti elementali dei<br />

deserti? È questo l’”essere o non essere” di Amleto. Se gli “spiriti” possono fare tutto<br />

quello che gli spiritisti sostengono, perché non potrebbero apparire egualmente a un<br />

viaggiatore nel deserto e nella solitudine? Un recente articolo scientifico in un giornale<br />

russo attribuisce queste “voci spiritiche” nel gran deserto del Gobi all’eco. Spiegazione<br />

molto ragionevole, se potesse essere dimostrato che queste voci non fanno che ripetere<br />

quello che è stato pronunciato da una persona vivente. Ma quando il “superstizioso”<br />

viaggiatore ottiene risposte intelligenti alle sue domande, questa eco del Gobi mostra<br />

subito una relazione molto stretta con la famosa eco del Teatro di Porte St. Martin a Parigi.<br />

“Come state, signore?” chiese uno degli attori nella commedia. “Piuttosto male, figlio mio;<br />

grazie. Sto diventando vecchio... molto vecchio”, rispose cortesemente l’eco.<br />

Quanta incredula allegria devono aver provocato per secoli i superstiziosi e assurdi<br />

racconti di Marco Polo circa le doti “soprannaturali” di certi incantatori di squali e di bestie<br />

feroci dell’India, da lui chiamati Abraiaman. Nel descrivere la pesca delle perle a Ceylon,<br />

come si praticava al suo tempo, egli dice che i mercanti “devono anche pagare a coloro che<br />

incantano i grandi pesci — per impedire che aggrediscano i pescatori impegnati a cercare<br />

perle sott’acqua — un ventesimo di tutto quello che prendono. Questi incantatori di pesci<br />

sono detti Abraiaman (brahmani?) e il loro incanto dura solo un giorno, perché di notte lo<br />

distruggono così che i pesci possano fare tutto il male che vogliono. Questi Abraiaman<br />

sanno anche incantare animali e uccelli e qualsiasi essere vivente”.<br />

Ed ecco quello che troviamo nelle note esplicative del colonnello Yule circa questa<br />

degradante “superstizione” asiatica. “Il racconto di Marco sulla pesca delle perle è ancora<br />

sostanzialmente esatto... Nelle miniere di diamanti dei Circar del nord, i brahmani hanno il<br />

compito analogo di propiziare i geni tutelari. Gli incantatori di squali sono chiamati in<br />

tamil, Kadal-Katti, “legatori di mare”, e in indostano Hai-banda, o “legatori di squali”. Ad<br />

Aripo appartengono a una sola famiglia, che si suppone abbia il monopolio dell’incanto. (50)<br />

Il principale operatore è (o era fino a non molti anni fa) pagato dal governo, e anche lui<br />

riceveva ogni giorno dieci ostriche da ogni battello finché durava la pesca. Tennent,<br />

durante la sua visita, trovò che chi aveva questo compito era un cristiano romano<br />

cattolico(?), ma questo non sembrava sminuire la validità delle sue funzioni. È notevole<br />

che non più di un solo incidente accertato, provocato dai pescicani, è avvenuto durante<br />

tutto il periodo dell’occupazione inglese”. (51)<br />

In questo paragrafo vi sono due cose degne di nota. 1) Le autorità inglesi pagano uno<br />

stipendio a incantatori di squali professionisti per l’esercizio della loro arte; e, 2), solo una<br />

vita è andata perduta dal tempo in cui è stato stipulato questo contratto. (Dobbiamo ancora<br />

sapere se la perdita di questa unica vita non è avvenuta al tempo dell’incantatore cattolico).<br />

Si pretende che tale salario viene pagato come concessione a una degradante superstizione<br />

dei nativi. Benissimo; ma i pescicani? Ricevono anche loro un salario da parte delle<br />

autorità inglesi, prelevato dai fondi segreti? Tutti coloro che hanno visitato Ceylon sanno<br />

che le acque della costa delle perle brulicano di pescicani della specie più vorace, e che è<br />

pericoloso bagnarvisi, per non parlare di tuffarvisi per cercare le ostriche. Possiamo andare<br />

anche più oltre, se vogliamo, e dare i nomi dei funzionari britannici del più alto grado nel<br />

servizio indiano, i quali, dopo essersi rivolti a “maghi” o “stregoni” indigeni per averne<br />

aiuto nel ritrovare oggetti perduti o per risolvere misteri vessatori di vario genere, e avere<br />

(50) Come i Psylli, o incantatori di serpenti della Libia, le cui doti sono ereditarie.<br />

(51) Ser Marco Polo, vol. II, pag. 321.<br />

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