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ISIDE SVELATA

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contemplazione. Il quinto grado è la più perfetta felicità che di qui sorge, e, secondo<br />

Platone, è la massima assimilazione alla divinità possibile agli esseri umani”. (7)<br />

Questo è il platonismo. “Da Platone”, dice Ralph Waldo Emerson, “proviene tutto ciò<br />

che finora è stato scritto e discusso dagli uomini di pensiero”. Egli assorbi il sapere del suo<br />

tempo: quello della Grecia da Filolao a Socrate; poi quello di Pitagora in Italia; poi quello<br />

che poté procurarsi dall’Egitto e dall’Oriente. La sua mente era così vasta che tutte le<br />

filosofie europee e asiatiche furono contenute nelle sue dottrine. E alla cultura e alla<br />

contemplazione egli aggiunse la natura e le qualità del poeta.<br />

Esame degli antichi sistemi filosofici<br />

In genere i seguaci di Platone aderirono strettamente alle sue teorie psicologiche.<br />

Alcuni, tuttavia, come Senocrate, si avventurarono in più audaci speculazioni. Speusippo,<br />

nipote e successore del grande filosofo, fu autore dell’Analisi numerica, un trattato sui<br />

numeri pitagorici. Alcune delle sue speculazioni non si trovano nei Dialoghi scritti, ma,<br />

poiché egli ascoltò le lezioni non scritte di Platone, è certamente giusto il giudizio di<br />

Enfield quando dice che egli non differì dal suo maestro. Sebbene non nominato, egli fu<br />

evidentemente l’antagonista criticato da Aristotele quando questi opponeva l’argomento di<br />

Platone alla dottrina di Pitagora per cui tutte le cose erano di per se stesse dei numeri, o<br />

piuttosto inseparabili dall’idea di numero. Egli cercò in particolare di mostrare che la<br />

dottrina platonica delle idee differiva essenzialmente da quella pitagorica in quanto questa<br />

supponeva che i numeri e le grandezze esistessero indipendentemente dalle cose. Egli<br />

affermò anche che, secondo Platone, non poteva esservi reale conoscenza se l’oggetto di<br />

tale conoscenza non veniva portato al di là o al di sopra del sensibile.<br />

Ma Aristotele non era un testimone degno di fede. Egli travisò Platone e fece quasi<br />

una caricatura delle dottrine di Pitagora. Vi è un canone di interpretazione che dovrebbe<br />

guidarci nei nostri esami di qualsiasi opinione filosofica: “la mente umana, per la<br />

necessaria operazione delle sue proprie leggi, è stata costretta a mantenere le stesse idee<br />

fondamentali, e il cuore umano a nutrire gli stessi sentimenti attraverso i secoli”. È certo<br />

che Pitagora risvegliò la più profonda simpatia intellettuale del suo tempo, e che le sue<br />

dottrine esercitarono un potente influsso sulla mente di PIatone. La sua idea cardinale era<br />

che esiste un permanente principio di unità sotto le forme, i cambiamenti e gli altri<br />

fenomeni dell’universo. Aristotele affermò che egli insegnava che “i numeri sono i primi<br />

principi di tutte le entità”. Ritter ha espresso l’opinione che la formula di Pitagora<br />

dovrebbe essere presa simbolicamente, il che è senza dubbio esatto. Aristotele giunge ad<br />

associare questi numeri alle “forme” e alle “idee” di Platone. Egli afferma perfino che<br />

Platone disse: “le forme sono numeri”, e “le idee sono esistenze sostanziali, esseri reali”.<br />

Tuttavia Platone non insegnò questo. Egli dichiarò che la causa finale era il Bene Supremo:<br />

τό αγάΰον. “Le idee sono oggetti di pura concezione per la ragione umana, e attributi della<br />

ragione Divina”. (8) Né Platone ha mai detto che “le forme sono numeri”. Quello che disse<br />

si può trovare nel Timeo: “Dio formò le cose ed esse apparvero dapprima secondo le forme<br />

e i numeri”.<br />

È riconosciuto dalla scienza moderna che tutte le più alte leggi della natura assumono<br />

la forma di constatazioni quantitative. E forse questa un’elaborazione più completa o<br />

un’affermazione più esplicita della dottrina pitagorica. I numeri erano considerati come le<br />

migliori rappresentazioni delle leggi di armonia che pervadono il cosmo. Sappiamo anche<br />

che in chimica la dottrina degli atomi e le leggi delle combinazioni sono effettivamente e,<br />

per così dire, arbitrariamente, definite da numeri. Come ha detto W. Archer Butler: “il<br />

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