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ISIDE SVELATA

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platonici essi consideravano l’anima (ψνχή) e il divino spirito, nous (νούς), come una<br />

particella del grande Archos: una fiamma tolta dall’eterno oceano di luce.<br />

La Società Teosofica, a cui questi volumi sono dedicati dall’autore come segno di<br />

affettuoso riguardo, fu organizzata a New York nel 1875. Lo scopo dei suoi fondatori fu di<br />

sperimentare praticamente i poteri occulti della natura, e di raccogliere e divulgare fra i<br />

cristiani informazioni sulle filosofie religiose orientali. Più tardi ha deciso di divulgare tra i<br />

“poveri pagani ottenebrati” le prove dei risultati pratici del cristianesimo, per dare infine le<br />

due facce della storia alle comunità fra cui i missionari sono all’opera. A questo scopo essa<br />

ha stabilito relazioni con associazioni e individui nell’Oriente, fornendo loro rapporti<br />

autentici sui delitti e le malefatte ecclesiastiche, gli scismi, le eresie, le controversie e i<br />

litigi, le differenze dottrinali, le critiche e le revisioni bibliche di cui la stampa dell’Europa<br />

cristiana e dell’America si occupa continuamente. La cristianità è stata a lungo e<br />

minutamente informata della degradazione e dell’abbruttimento in cui il buddhismo, il<br />

brahmanesimo e il confucianesimo hanno fatto cadere i loro illusi seguaci, e molti milioni<br />

sono stati prodigati alle missioni straniere in base a questi falsi rapporti. La Società<br />

Teosofica, vedendo esempi quotidiani di questo stato di cose come conseguenza<br />

dell’insegnamento e dell’esempio cristiano — specialmente quest’ultimo — considerò<br />

semplice giustizia far conoscere i fatti in Palestina, in India, a Ceylon, nel Kashmir, in<br />

Tartaria, nel Tibet, in Cina e in Giappone, avendo influenti corrispondenti in tutti questi<br />

paesi. Col tempo, inoltre, avrà molto da dire sulla condotta dei missionari a coloro che<br />

contribuiscono al loro mantenimento.<br />

TEURGO. Da θεός, dio, e έζγον, lavoro. La prima scuola di teurgia pratica nel periodo<br />

cristiano fu fondata da Giamblico fra i platonici alessandrini; ma i sacerdoti addetti ai<br />

templi di Egitto, Assiria e Babilonia, e che presero parte attiva nell’évocazione degli dèi<br />

durante i Sacri Misteri, erano conosciuti con questo nome fin dal più remoto periodo<br />

arcaico. Il loro scopo era di rendere visibili gli spiriti agli occhi dei mortali. Un teurgo era<br />

un esperto della conoscenza esoterica dei santuari di tutti i grandi popoli. I neoplatonici<br />

della scuola di Giamblico erano chiamati teurghi perché celebravano la cosiddetta<br />

“cerimonia magica” ed evocavano gli “spiriti” degli eroi defunti, gli “dèi” e i demoni (Sai<br />

rupia, divini, entità spirituali). Nei rari casi in cui fosse richiesta la presenza di uno spirito<br />

visibile e tangibile, il teurgo doveva fornire all’apparizione sovrannaturale una parte della<br />

sua carne e del suo sangue: doveva compiere la theopoea, o la “creazione di dèi” con un<br />

misterioso processo ben noto ai moderni fachiri e agli iniziati brahmani dell’India. Questo<br />

è detto nel Libro delle evocazioni delle pagode. Esso mostra la perfetta identità di riti e di<br />

cerimoniale fra la più antica teurgia brahmanica e quella dei platonici alessandrini:<br />

“Il Brahman Grihasta (l’evocatore) deve essere in uno stato di completa purezza prima<br />

di arrischiarsi a chiamare i Pitri”.<br />

Dopo avere preparato una lampada, del sandalo, dell’incenso ecc., e avere tracciato il<br />

cerchio magico a lui insegnato dal guru superiore, per tener lontani lontani i cattivi spiriti,<br />

egli “cessa di respirare e chiama in suo aiuto il fuoco per disperdere il suo corpo”.<br />

Pronuncia un certo numero di volte la parola sacra e “la sua anima fugge dal suo corpo, che<br />

scompare, e l’anima dello spirito evocato scende nel doppio corpo e lo anima”. “Allora la<br />

sua anima (quella del Grihasta) rientra nel suo corpo, le cui sottili particelle si sono<br />

riaggregate, dopo aver formato con le loro emanazioni un corpo aereo per lo spirito<br />

evocato”.<br />

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