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ISIDE SVELATA

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spirituali. I Dejota, abitanti della regione di Surg (la celeste), sono incapaci di vivere sulla<br />

terra, e quindi Brahma crea i Daint (giganti), che diventano abitatori dei Patal, le più basse<br />

regioni dello spazio, e che pure sono incapaci di abitare Mirtlok (la terra). Per rimediare a<br />

questo male, il potere creativo evolve dalla sua bocca il primo brahmano, che diviene così<br />

il progenitore della nostra razza. Dal suo braccio destro Brahma crea Raettris, il guerriero,<br />

e dal sinistro Shaterany, moglie di Raettris. Poi il loro figlio Bais esce dal piede destro del<br />

creatore, e sua moglie Basany dal sinistro. Mentre nella leggenda scandinava Bur (il figlio<br />

della vacca Audhumla), essere superiore, sposa Besla, una figlia della razza depravata dei<br />

giganti, nella tradizione indù il primo brahmano sposa Daintary, anche lei figlia della razza<br />

dei giganti; e nel Genesi vediamo i figli di Dio che prendono come mogli le figlie degli<br />

uomini ed egualmente producono gli eroi dell’antichità. Tutto questo stabilisce<br />

un’indiscutibile identità di origine tra l’ispirato Libro cristiano e le “favole” pagane della<br />

Scandinavia e dell’Indostan. Le tradizioni di quasi ogni altra nazione, se esaminate,<br />

daranno lo stesso risultato.<br />

Quale cosmogonista moderno potrebbe condensare in un simbolo così semplice come<br />

il serpente egiziano avvolto in cerchio, un simile mondo di significati? Abbiamo qui, in<br />

questa creatura, l’intera filosofia dell’universo: la materia vivificata dallo spirito, ed<br />

entrambi che traggono dal caos (Forza) tutto ciò che deve essere. Per indicare che gli<br />

elementi sono strettamente legati in questa materia cosmica, simbolizzata dal serpente, gli<br />

Egiziani gli fanno un nodo alla coda.<br />

Vi è un altro importante emblema connesso con il mutamento di pelle del serpente,<br />

che, per quanto sappiamo, non è stato finora notato dai nostri simbolisti. Come il rettile,<br />

lasciando la sua veste, si libera da un involucro di materia grossolana, che imprigionava un<br />

corpo divenuto troppo grande, e riprende l’esistenza con attività rinnovata, così l’uomo,<br />

gettando via il grossolano corpo materiale, entra nello stadio successivo della sua<br />

esistenza con maggiori poteri e più agile vitalità. Inversamente, i cabalisti caldei ci dicono<br />

che l’uomo primordiale — il quale, contrariamente alla teoria darwiniana, era più puro, più<br />

saggio e molto più spirituale, come appare nei miti dello scandinavo Bur, dei Dejota indù e<br />

dei mosaici “figli di Dio”, in una parola, di una natura molto più elevata di quella<br />

dell’uomo della presente razza adamitica — divenne despiritualizzato o imbevuto di<br />

materia, e allora, per la prima volta, gli fu dato il corpo di carne, come dice il Genesi in<br />

quel verso profondamente significativo: “Per Adamo e per sua moglie il Signore Dio fece<br />

vesti di pelle e li vestì”. (39) A meno che i. commentatori non vogliano fare della causa<br />

Prima un sarto celeste, che cos’altro possono significare queste parole apparentemente<br />

assurde se non che l’uomo spirituale aveva raggiunto, attraverso il processo di involuzione,<br />

quel punto in cui la materia, dominando e conquistando lo spirito, lo aveva trasformato<br />

nell’uomo fisico, o il secondo Adamo del secondo capitolo del Genesi?<br />

Questa dottrina cabalistica viene molto più elaborata nel Libro di Jasher. (40)<br />

Nel capitolo VII, queste vesti di pelle sono poste da Noè nell’arca, avendole egli<br />

ottenute in eredità da Matusalemme e da Enoch, che le avevano avute da Adamo e da sua<br />

moglie. Cam le ruba al padre Noè, e le dà in segreto a Cush, che le nasconde ai suoi figli e<br />

ai suoi fratelli e le dona a Nembrod.<br />

Mentre alcuni cabalisti, e anche alcuni archeologi, dicono che “Adamo, Enoch e Noè<br />

possono essere stati, nell’apparenza esteriore, uomini diversi, ma furono realmente la<br />

stessa persona divina”, (41) altri spiegano che tra Adamo e Noè sarebbero trascorsi vari<br />

cicli. Ossia che ognuno dei patriarchi antidiluviani si pone come il rappresentante di una<br />

razza che ha il suo posto in una successione di cicli, e che ognuna di queste razze fu meno<br />

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