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ISIDE SVELATA

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“Il problema del soprannaturale”, dice de Gasparin, “quale fu presentato nel medioevo<br />

e quale viene posto oggi, non è di quelli che si possano disprezzare facilmente; la sua<br />

estensione e la sua grandezza non sfuggono ad alcuno... In esso tutto è profondamente<br />

serio, sia il male sia il rimedio, la recrudescenza superstiziosa e il fatto fisico che è<br />

destinato a superarla”. (7)<br />

Più avanti formula questa opinione decisiva a cui è arrivato dopo esser stato convinto<br />

da varie manifestazioni, come dice lui stesso: “Il numero dei fatti che reclamano il loro<br />

posto nella luce della verità è così aumentato negli ultimi tempi, che una delle due seguenti<br />

conseguenze è ormai inevitabile: o il dominio delle scienze naturali dovrà consentire ad<br />

ampliare i propri limiti, o il dominio del soprannaturale si allargherà fino a divenire<br />

illimitato”. (8)<br />

Tra la moltitudine dei libri contro lo spiritismo provenienti da fonti cattoliche e<br />

protestanti, nessuno ha avuto un effetto più imponente delle opere di de Mirville e di des<br />

Mousseaux: La magie au XIXme siècle; Moeurs et pratiques des Demons; Hauts<br />

phénomènes de la magie; Les mediateurs de la magie; Des Esprits et de leurs<br />

manifestations ecc. Essi costituiscono la più enciclopedica biografia del diavolo e dei suoi<br />

diavoletti che sia apparsa per il privato diletto dei buoni cattolici dopo il medioevo.<br />

Secondo gli autori, colui che fu “un mentitore e un assassino fin dal principio”, è stato<br />

anche il principale promotore dei fenomeni spiritici. Egli è stato per migliaia di anni alla<br />

testa della teurgia pagana; e ancora lui incoraggiò il diffondersi delle eresie, della<br />

mancanza di fede, e dell’ateismo riapparsi nel nostro secolo. L’Accademia Francese alzò la<br />

voce in un concorde sdegno, e anche de Gasparin considerò queste affermazioni come un<br />

insulto personale. “E una dichiarazione di guerra, una levata di scudi”, scrisse nel suo<br />

voluminoso libro di confutazioni. “L’opera di de Mirville è un vero manifesto... Sarei lieto<br />

di vedere in questo l’espressione di un’opinione strettamente personale, ma in realtà è<br />

impossibile. Il successo dell’opera, le solenni adesioni, la fedele riproduzione delle sue tesi<br />

da parte di giornali e di scrittori del partito, la solidarietà stabilita fra essi e l’intero corpo<br />

cattolico... tutto dimostra un orientamento che è essenzialmente un atto e ha il valore di<br />

uno sforzo collettivo. Così come stanno le cose, sento di avere un dovere da compiere... Mi<br />

sento costretto a raccogliere il guanto... e a levare in alto la bandiera del protestantesimo<br />

contro il vessillo ultramontano”. (9)<br />

La facoltà medica, come ci si poteva aspettare, assumendo la parte del coro greco, fece<br />

eco alle varie proteste contro gli autori demonologi. “Les Annales médicopsychologiques”,<br />

diretti dai dottori Brierre de Boismont e Cerise, scrissero: “Indipendentemente dalle<br />

controversie dei partiti antagonisti, mai, nel nostro paese, uno scrittore ha osato affrontare,<br />

con una più aggressiva serenità... il sarcasmo e lo scherno di ciò che chiamiamo il senso<br />

comune; e, come per sfidare e provocare in egual tempo le esplosioni di risa e gli<br />

scuotimenti di spalle, l’autore accentua il suo atteggiamento e, ponendosi sfrontatamente<br />

davanti ai membri dell’Accademia... indirizza loro quella che modestamente intitola<br />

Mémoire sur le Diable”. (10)<br />

Certo era stato uno sferzante insulto per gli accademici; ma, dopo il 1850, sembra che<br />

essi siano stati condannati a soffrire nel loro orgoglio più che la maggior parte di essi<br />

potesse sopportare. Che idea, quella di richiamare l’attenzione dei quaranta “Immortali”<br />

(7) “Avant propos”, pagg. 12 e 16.<br />

(8) Vol. I, pag. 244.<br />

(9) Vol. II, pag. 524.<br />

(10) Annales médico psychologiques, 1 gennaio 1854.<br />

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