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ISIDE SVELATA

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si riuniscono per celebrare le loro feste e riunioni sacre. Si tratta di templi impenetrabili... e<br />

le porte sono sempre chiuse per gli Spagnoli.<br />

“Tutti questi pueblos, nonostante il dominio che la religione esercita su di essi, non<br />

possono dimenticare una parte delle credenze che sono state loro trasmesse e che essi<br />

trasmettono scrupolosamente ai loro discendenti. Di qui l’adorazione che essi rivolgono al<br />

sole e alla luna e ad altri corpi celesti, il rispetto che hanno per il fuoco ecc.”<br />

“I capi pueblo sembrano essere in egual tempo sacerdoti; compiono vari riti molto<br />

semplici nei quali è riconosciuto il potere del sole e di Montezuma, come pure quello<br />

(secondo alcuni resoconti) del Grande Serpente al quale, per ordine di Montezuma, essi<br />

devono essere riconoscenti della vita. Essi compiono anche certe cerimonie per impetrare<br />

la pioggia. Vi sono raffigurazioni dipinte del Grande Serpente e quelle di un uomo<br />

deforme, dai capelli rossi, nel quale viene riconosciuto Montezuma. Di questo, nel 1845, vi<br />

era ancora, nel pueblo di Laguna, una rozza effige, o idolo, che, apparentemente, voleva<br />

rappresentare solo la testa della divinità.” (65)<br />

La perfetta identità dei riti, delle cerimonie, delle tradizioni, e perfino dei nomi delle<br />

divinità dei Messicani e degli antichi Babilonesi ed Egiziani, sono una prova sufficiente<br />

che il Sud America fu popolato da una colonia che, misteriosamente, trovò la sua via<br />

attraverso l’Atlantico. Ma quando? In quale periodo? La storia tace su questo; ma coloro<br />

che pensano che non vi è tradizione consacrata dal tempo senza un fondo di verità, credono<br />

nella leggenda dell’Atlantide. Vi sono, sparsi per il mondo, pochi pensosi e solitari studiosi<br />

i quali trascorrono la vita nell’oscurità, lungi dai rumori mondani, studiando i grandi<br />

problemi dell’universo fisico e di quello spirituale. Essi, hanno i loro archivi segreti nei<br />

quali sono custoditi i frutti dei lavori scolastici di una lunga serie di reclusi di cui sono i<br />

successori. La conoscenza dei loro primi padri, i saggi dell’India, della Babilonia, di<br />

Ninive e della imperiale Tebe; le leggende e le tradizioni commentate dai maestri di<br />

Solone, di Pitagora e di Platone nelle sale di marmo di Eliopoli e di Sais; tradizioni che già<br />

al loro tempo sembravano appena brillare dietro le dense nebbie del passato: tutto questo, e<br />

molto di più, è registrato sulla pergamena indistruttibile e passato con gelosa cura da un<br />

adepto all’altro. Questi uomini credono che la storia dell’Atlantide non sia una favola e<br />

sostengono che in diverse epoche del passato grandi isole e perfino continenti esistevano là<br />

dove adesso vi è solo una vasta e deserta distesa di acque. In quei templi e in quelle<br />

biblioteche sommerse, l’archeologo potrebbe trovare, se potesse esplorarli, i materiali per<br />

riempire tutte le fratture che oggi esistono in quella che consideriamo storia. Essi dicono<br />

che in un’epoca remota un viaggiatore poteva attraversare quello che è oggi l’Oceano<br />

Atlantico, in quasi tutta la sua estensione, per terra, passando per nave da un’isola all’altra,<br />

superando sottili stretti.<br />

La nostra supposizione circa la parentela delle razze cisatlantiche con quelle<br />

transatlantiche è confermata dalla lettura delle meraviglie compiute da Quetzal-Coat1, il<br />

mago messicano. La sua bacchetta deve essere strettamente correlata con la tradizionale<br />

verga di Mosè che fioriva nel giardino di Raguel-Jethro, suo suocero, e su cui era inciso il<br />

nome ineffabile. I “quattro uomini” descritti come i veri antenati della razza umana, “che<br />

non furono né generati dagli dèi né nati di donna”, ma la cui “creazione fu una meraviglia<br />

compiuta dal Creatore”, e che vennero realizzati dopo che tre tentativi di fabbricare l’uomo<br />

erano falliti, presentano egualmente alcuni impressionanti punti di somiglianza con la<br />

(65) “Catholic World”, N.Y., gennaio 1877; articolo “Nagualismo, Voodooismo ecc.”.<br />

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