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ISIDE SVELATA

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condotto da una mano invisibile... Bruno non ebbe questo sostegno. Le idee filosofiche alle<br />

quali egli sacrificò la vita, non potevano dargli consolazione”.(33)<br />

Ma il professor Draper sembra avere una conoscenza molto superficiale delle credenze<br />

dei filosofi. Possiamo lasciare Spinoza fuori della discussione e perfino accettare che egli<br />

rimanga, di fronte ai suoi critici, totalmente ateo e materialista; perché la cauta riserva che<br />

si impose nei suoi scritti rende estremamente difficile, a chi non sappia leggere fra le righe<br />

e non sia perfettamente familiare con i significati segreti della metafisica pitagorica,<br />

accertare quali fossero i suoi veri sentimenti. Ma, quanto a Giordano Bruno, se aderì alle<br />

dottrine pitagoriche, deve avere creduto in un’altra vita, e quindi non poté essere stato un<br />

ateo la cui filosofia non gli offriva tale “consolazione”. Il suo processo e la susseguente<br />

confessione, quali sono presentati dal professor Domenico Berti nella sua Vita di Bruno,<br />

compilata su documenti originali recentemente pubblicati, dimostra al di là di ogni dubbio<br />

quali fossero la sua reale filosofia, il suo credo e le sue dottrine. Al pari dei platonici<br />

alessandrini e dei successivi cabalisti, egli riteneva che Gesù fosse un mago nel senso dato<br />

a questa parola da Porfirio e da Cicerone, il quale la considera divina sapientia, e da Filone<br />

Giudeo, il quale descrive i magi come i più meravigliosi ricercatori dei misteri della natura,<br />

e non nel senso degradante dato alla parola magia nel nostro secolo. In questa nobile<br />

concezione, i Magi erano santi uomini che, isolandosi da ogni altro interesse terreno,<br />

contemplavano le virtù divine e capivano la divina natura degli dèi e degli spiriti nel modo<br />

più chiaro; e così iniziavano gli altri negli stessi misteri, che consistono nel tenere, per<br />

tutta la vita, ininterrotte relazioni con questi esseri invisibili. Ma mostreremo meglio le<br />

intime convinzioni filosofiche di Bruno citando alcuni passi dell’accusa e della sua<br />

confessione. I capi di accusa nella denuncia del Mocenigo, suo accusatore, erano espressi<br />

nei seguenti termini:<br />

“Io, Zuane Mocenigo, figlio di Ser Marcantonio, denuncio alla vostra reverendissima<br />

paternità, per dovere di coscienza e per ordine del mio confessore, di avere udito più volte<br />

dire da Giordano Bruno, quando discuteva con me nella mia casa, che è grande bestemmia<br />

da parte dei cattolici affermare che il pane si transunstanzia in carne; che egli si oppone<br />

alla Messa; che nessuna religione lo soddisfa; che Cristo era un tristo, e che, se compiva<br />

opere malvagie per sedurre il popolo, poteva facilmente predire che sarebbe stato<br />

crocifisso; che in Dio non vi è distinzione di persone altrimenti Dio sarebbe imperfetto; che<br />

il mondo è eterno e che vi sono infiniti mondi e che Dio li fa continuamente perché, a<br />

quanto dice, desidera tutto quello che può; che Cristo fece miracoli apparenti e che era un<br />

mago, e così pure gli apostoli, e che lui (Bruno) aveva intenzione di fare quanto loro e più<br />

di loro; che Cristo mostrò il desiderio di non morire e che evitò la morte per quanto poté;<br />

che non vi è punizione per il peccato, e che le anime, create per opera della natura, passano<br />

da un animale all’altro, e che, come gli animali bruti nascono dalla corruzione, così pure<br />

gli uomini, dopo la dissoluzione del corpo tornano a nascere”.<br />

Per quanto perfide, queste parole indicano chiaramente la credenza di Bruno nella<br />

metempsicosi pitagorica, la quale, pur male interpretata, mostra tuttavia la credenza nella<br />

sopravvivenza dell’uomo in una forma o in un’altra. Più avanti l’accusatore dice:<br />

“Egli ha fatto capire di voler fondare lui stesso una nuova setta sotto il nome di<br />

“Nuova Filosofia” Ha detto che la Vergine non può avere partorito e che la nostra fede<br />

cattolica è tutta piena di bestemmie contro la maestà di Dio; che i monaci dovrebbero<br />

essere privati del diritto di discussione e delle loro rendite perché corrompono il mondo;<br />

(33) Conflict between Religion and Science, pag. 180.<br />

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