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ISIDE SVELATA

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spiegato recentemente l’argomento in un discorso pubblico, nel modo seguente: la morte<br />

fisica, o la morte del corpo fu una disposizione dell’economia divina a beneficio<br />

dell’uomo, per mezzo della quale l’uomo raggiunge i più alti scopi del suo essere. Ma vi è<br />

un’altra morte che è l’interruzione dell’ordine divino e la distruzione di ogni elemento<br />

umano nella natura dell’uomo, e di ogni possibilità di umana felicità. E questa la morte<br />

spirituale, che avviene prima della dissoluzione del corpo. “Può esservi un vasto sviluppo<br />

della mente naturale dell’uomo senza che questo sviluppo sia accompagnato da una<br />

particella di amore di Dio o di non egoista amore dell’uomo”. Quando uno cade nell’amore<br />

di se stesso e nell’amore del mondo, con i suoi piaceri, perdendo il divino amore di Dio e<br />

del suo prossimo, cade dalla vita nella morte. I più alti principi che costituiscono gli<br />

elementi essenziali della sua umanità periscono, ed egli vive solo sul piano naturale delle<br />

sue facoltà. Egli esiste fisicamente, ma spiritualmente è morto. Per tutto ciò che riguarda la<br />

più alta e la sola durevole fase della sua esistenza egli è morto così come il suo corpo<br />

muore per ogni attività, piacere e sensazione mondani quando lo spirito lo abbandona.<br />

Questa morte spirituale risulta dalla disobbedienza alla legge di vita spirituale, che è<br />

seguita dalla stessa condanna che colpisce la disobbedienza alle leggi della vita naturale.<br />

Ma anche i morti spiritualmente hanno tuttavia i loro piaceri: essi possiedono le loro doti e<br />

i loro poteri intellettuali e intense attività. Dispongono di tutti i piaceri animali, e, per la<br />

maggior parte degli uomini e delle donne, questi costituiscono il più alto ideale della<br />

felicità umana. L’infaticabile ricerca di ricchezze, dei divertimenti e delle distrazioni della<br />

vita sociale, la cultura delle buone maniere, del buon gusto nel vestire, dei predomini<br />

sociali, della distinzione scientifica inebriano e attraggono questi morti viventi; ma<br />

l’eloquente predicatore osserva: “queste creature, con tutta la loro grazia, i loro ricchi<br />

abbigliamenti, i brillanti successi, sono morte agli occhi del Signore e degli angeli, e, se<br />

giudicate con la sola vera e immutabile misura, non hanno una vita genuina più dello<br />

scheletro la cui carne è tornata polvere”. Un alto sviluppo delle facoltà intellettuali non<br />

implica una vera vita spirituale. Molti dei nostri più grandi scienziati sono solo cadaveri<br />

animati: non hanno una vista spirituale perché il loro spirito li ha abbandonati. Così<br />

possiamo percorrere tutti i secoli, esaminare tutte le occupazioni, pesare tutte le conquiste<br />

umane, investigare tutte le forme di società, e troveremo dappertutto questi spiritualmente<br />

morti.<br />

Anime umane legate alla terra<br />

Pitagora insegnava che l’intero universo è un vasto sistema di combinazioni<br />

matematicamente esatte. Platone mostra che la divinità geometrizza. Il mondo è retto dalla<br />

stessa legge di equilibrio e di armonia secondo la quale fu costruito. La forza centripeta<br />

non potrebbe manifestarsi senza la centrifuga nelle armoniose rivoluzioni delle sfere; tutte<br />

le forme sono il prodotto di questa duplice forza naturale. Così, per illustrare il nostro caso,<br />

noi possiamo indicare lo spirito come un’energia spirituale centrifuga e l’anima come<br />

centripeta. Quando sono in perfetta armonia queste due forze producono un risultato unico;<br />

ma se spezziamo o danneggiamo il moto centripeto dell’anima terrena, tendente verso il<br />

centro che la attrae, se arrestiamo i suoi progressi caricandola di un peso di materia più<br />

grave che non possa sopportare, l’armonia dell’insieme, che era la sua vita, sarà distrutta.<br />

La vita individuale può continuare solo se sostenuta da questa doppia forza. La minima<br />

deviazione dall’armonia la danneggia, e, se questa è distrutta senza remissione, le forze si<br />

separano e la forma è gradualmente annichilita. Dopo la morte dei depravati e dei malvagi<br />

avviene il momento critico. Se durante la vita l’io interiore trascura gli estremi e disperati<br />

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