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ISIDE SVELATA

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Dove si trova, allora, il vero, reale segreto di cui parlano tanto gli ermetici? Che vi<br />

fosse e vi sia un segreto, nemmeno il più candido studioso di letteratura ermetica dubiterà<br />

mai. Uomini di genio — quali furono indubbiamente molti filosofi ermetici — non si<br />

sarebbero. ingannati cercando di ingannare anche gli altri per parecchie migliaia di anni<br />

consecutive. Che questo grande segreto, comunemente detto “pietra filosofale” avesse in sé<br />

un significato spirituale al pari che fisico, fu supposto in tutte le epoche. L’autore di<br />

Remarks on Alchemy and the Alchemists (Note sull’alchimia e gli alchimisti) osserva molto<br />

giustamente che il soggetto dell’arte ermetica è l’uomo, e l’oggetto dell’arte è la perfezione<br />

dell’uomo. (30)<br />

La natura triuna dell’uomo<br />

Ma non possiamo essere d’accordo con lui quando dice che solo quelli da lui chiamati<br />

“stolti venali” hanno tentato di portare un disegno puramente morale (degli alchimisti) nel<br />

campo della scienza fisica. Il solo fatto che l’uomo, per loro, è una trinità che essi dividono<br />

in sale, acqua di mercurio e zolfo, che è il fuoco segreto, o, per parlare più semplicemente,<br />

in corpo, anima e spirito, mostra che vi è un lato fisico del problema. L’uomo è,<br />

spiritualmente, la pietra filosofale, “un triuno o trinità in unità”, come dice Filalete. Ma<br />

egli è anche quella pietra fisicamente. Quest’ultima non è che l’effetto della causa, e la<br />

causa è il solvente universale di ogni cosa, lo spirito divino. L’uomo è una correlazione di<br />

forze chimico-fisiche, come una correlazione di poteri spirituali. Questi ultimi reagiscono<br />

sui poteri fisici dell’uomo in proporzione con lo sviluppo dell’uomo terreno. “Il lavoro è<br />

condotto a perfezione a seconda del corpo, dell’anima e dello spirito”, dice un alchimista;<br />

“perché il corpo non sarebbe mai penetrabile se non per opera dello spirito, né lo spirito<br />

sarebbe permanente nella sua tintura ultraperfetta, se non per opera del corpo; né entrambi<br />

potrebbero agire l’uno sull’altro senza l’anima, perché lo spirito è una cosa invisibile, né<br />

mai appare senza un altro ABITO, che è l’ANIMA. (31)<br />

I “filosofi del fuoco” affermarono, attraverso il loro capo, Robert Fludd, che la<br />

simpatia è la progenie della luce, e “l’antipatia ha le sue origini nelle tenebre”. Inoltre essi<br />

insegnarono, con altri cabalisti, che “i contrari, in natura, procedono da un’essenza eterna,<br />

ossia dalla radice di tutte le cose”. Così la causa prima è la sorgente-madre del bene come<br />

del male. Il creatore — che non è il Dio Supremo — è il padre della materia, che è cattiva,<br />

come dello spirito, il quale, emanando dalla più alta, invisibile causa, vi passa attraverso<br />

come attraverso un veicolo, e pervade l’intero universo. “E più che certo”, nota Robertus<br />

de Fluctibus (Robert Fludd), “che, come vi è un’infinità. di creature visibili, così vi è<br />

un’infinita varietà di creature invisibili, di diverse nature, nel meccanismo universale:<br />

attraverso il misterioso nome di Dio, che Mosè era così desideroso di udire e conoscere<br />

quando ricevette da lui la risposta: Jehova è il mio nome eterno. Quanto all’altro nome,<br />

esso è così puro e semplice che non può essere articolato, o composto, o veramente<br />

espresso da voce umana... Tutti gli altri nomi sono compresi in esso, perché esso contiene<br />

le proprietà di non volere come di volere, della privazione come del godimento, della<br />

morte come della vita, della benedizione come della maledizione, del male come del bene<br />

(sebbene nulla, idealmente, sia male in lui), dell’odio e della discordia, e<br />

conseguentemente della simpatia e dell’antipatia”. (32)<br />

(30) F.A. Hitchock, Swedenborg, a Hermetic Philosopher.<br />

(31) Ripley Revived, 1678.<br />

(32) Mosaicall Philosophy, pag. 173. 1659.<br />

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