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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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10 – Giovanna Sparacello<br />

attori–Proteo, come direbbe Taviani 21 ), ben illustrata anche da Isabella Chiesa, Maria Malloni,<br />

Sivello Gabbrielli.<br />

Non soltanto sul piano della recitazione, l’impegno a riscattare la fama di volgarità<br />

che ne circonda le fi gure caratterizza tutte le biografi e degli attori del Seicento. Riprendendo,<br />

in una sorta di sintesi idealizzante, gli scritti autoapologetici dei <strong>comici</strong> e le testimonianze dei<br />

poeti e di autori come Garzoni (ma anche la “fascinazione” che percorre gli scritti di religiosi<br />

come l’Ottonelli), Bartoli offre non solo un’immagine, fortemente ideologizzata, positiva<br />

del “mestiere”, ma cerca di costruirne già il “mito”, con la divinizzazione di attrici come<br />

Vincenza Armani (in virtù della bellezza) e Isabella Andreini (per la moralità e la cultura),<br />

simboli, con Valerini, Francesco e Giovambattista Andreini, di una stagione fondatrice.<br />

La forzatura ideologica deriva in parte dalle fonti (sono Francesco e Giovambattista<br />

a costruire il “mito” di Isabella), in parte dipende da Bartoli stesso, come dimostra la sua<br />

ricostruzione della vicenda di Giovambattista e delle due Virginie (Ramponi e Rotari), qui<br />

registrate entrambe, sotto il cognome di Andreini – la prima come Virginia e la seconda con il<br />

nome d’arte (Lidia) – non solo attuando una inversione cronologica, ma rinunciando a quella<br />

perfetta “speculare” omonimia che rendeva ancor più intrigante la rivalità artistica ed erotica<br />

delle due Virginie. Rivalità che è sottoposta ad una evidente operazione di moralizzazione,<br />

che diventa poi autocensura, quando il Bartoli fa morire Virginia Ramponi/Florinda prima<br />

dell’ingresso i compagnia di Virginia Rotari/Lidia.<br />

E nella valutazione di Giovambattista, poi, pur accogliendone la disapprovazione per<br />

lo stile secentista (per cui gli appare scrittore negativamente infl uenzato dal gusto marinista<br />

22 ), Bartoli non ripete la condanna totale che ne aveva fatto Riccoboni, soprattutto quella<br />

di estrema oscenità 23 .<br />

Malgrado la ripetizione, per il teatro della seconda metà del Seicento e del Settecento,<br />

del luogo comune della “decadenza”, che ha origine negli attori stessi (per affermare la propria<br />

superiorità, per distinguere la “buona commedia” dallo «stile troppo guasto e corrotto»<br />

degli altri <strong>comici</strong>), e pur condizionato dal giudizio settecentesco sulla letteratura barocca<br />

(come nel caso di Giovabattista Andreini), Bartoli cerca di individuare anche in questo periodo<br />

gli attori che hanno continuato a seguire la via indicata dagli attori delle generazioni<br />

precedenti: Tiberio Fiorilli (Scaramuccia), Gerolamo Garavini e la moglie Margherita.<br />

Per quanto generica e convenzionale, l’aggettivazione sottolinea ora vivacità, prontezza,<br />

arguzia, argutezza, lepidezza e spiritosità, eloquenza (concettosa e elegante).<br />

Accanto alle ombre del «malgusto», emergono così, anche i tratti di una recitazione<br />

che cerca di rinnovarsi: è il caso di Sivello Gabbrielli che sperimenta, accanto a quella con la<br />

maschera, la recitazione a viso scoperto e del fi glio Gabriello altrettanto abile come cantante<br />

e musicista.<br />

21 Fabio «si vedeva sovente di rubicondo divenir pallido, e di pallido divenir rubicondo, come più gli pareva<br />

convenirsi alla cosa che doveva esprimere».<br />

22 «Dirò solo, esser egli copioso d’invenzioni, felicissimo nella condotta e nello stile; e che peccando ne’<br />

molteplici traslati arditi, altro non fa, che seguire le traccie degli altri poeti di que’ tempi per le Lettere in una<br />

decadenza troppo infelice. [...] Se avesse seguito lo stile d’Isabella sua madre, o quanto migliori sarebbero gli<br />

scritti dell’Andreini!».<br />

23 L. RICCOBONI, Histoire, cit., p. 71. Riccoboni opera anche una vera e propria damnatio memoriae, escludendo<br />

quelle di Giovambattista dall’elenco delle opere degli attori.<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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