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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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146 – Giovanna Sparacello<br />

Colombina Comici 3 . Tale Canzonetta ci ha<br />

serbata la memoria di questo Comico, e noi<br />

non abbiamo voluto ommettere la presente<br />

di lui breve notizia 4 .<br />

Note<br />

1. Buff etto è il nome di scena di Carlo Cantù<br />

(1609–1647), dal 1632 al servizio dei duchi di Parma<br />

e del cardinale Francesco Maria Farnese. Nel 1645<br />

la reggente Anna d’Austria lo chiamò a Parigi. Nel<br />

1647 era di nuovo in Italia, a Roma e poi in altre<br />

città d’Italia. Secondo S. Monaldini, Arlecchino fi -<br />

glio di Pulcinella e di Colombina: note sulla famiglia<br />

Biancolelli, tra Bologna e Parigi, «L’archiginnasio»,<br />

XCI, 1996, p. 101, il decesso di Cantù si situerebbe<br />

tra la fi ne del 1647 e l’inizio del 1648. Nel 1659<br />

la moglie Isabella Franchini si risposò a Bologna con<br />

Giacomo Paganelli e abbandonò defi nitivamente le<br />

scene. I documenti riguardanti il secondo matrimonio<br />

della Franchini fanno cadere l’ipotesi di Rasi che<br />

datava la morte di Buff etto al 1676 sulla base delle<br />

allusioni contenute in una lettera di Alfonso d’Este di<br />

quell’anno. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, pp. 571–583<br />

(v. Cantù); Enc. Spett., II, coll. 1701–1702 (v. Cantù);<br />

S. Monaldini, cit., pp. 83–161; Id., Servitù ridicolosa<br />

e mestiere: Carlo Cantù detto Buff etto e il suo<br />

Cicalamento, in «Maske und Konthurn», 48, 2002,<br />

n. 1–4, pp. 91–116; D. Daolmi, Le origini dell’Opera<br />

a Milano, Brepols, Turnhout, 1998; Archivio Herla,<br />

Carlo Cantù.<br />

2. Si tratta di Isabella Franchini, vedova di Francesco<br />

Biancolelli.<br />

3. Cicalamento in canzonette ridicolose, O vero Trattato<br />

di matrimonio tra Buff etto, e Colombina <strong>comici</strong>,<br />

In Fiorenza, nella stamperia d’Amador Massi, 1646,<br />

antologizzato in Pandolfi, IV, pp. 118–156.<br />

4. La fonte di Bartoli è proprio il Cicalamento, nella<br />

cui dedica si legge del matrimonio fra Colombina e<br />

Buff etto.<br />

Giovanna Sparacello<br />

BUGANI VINCENZO, nato in Padova.<br />

Da un’arte non fabrile passò il Bugani a<br />

far il Comico esercitandosi nella Maschera<br />

del Traccagnino. Fu gradito il suo modo di<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

recitare per una certa prontezza di dialogo<br />

spiritoso, e frizzante, e per alcuni motteggi<br />

arguti, nati da lui improvvisamente sanza<br />

stento, o durezza. Fu per alcuni anni impiegato<br />

nella Compagnia detta del Teatro a San<br />

Luca; e poi partendosi da Venezia unitamente<br />

a Pietro Rosa, ed alla Giustina Cavallieri,<br />

guidò con essi Compagnia per alcuni anni,<br />

vagando per la Lombardia, e la Toscana.<br />

Tornò a Venezia nel Teatro di San Giovanni<br />

Grisostomo, quando la Maddalena Battaglia<br />

ne prese la direzione, ed unitosi il Bugani in<br />

società con essa, anche presentemente seco si<br />

trova, invigilando egli pure alla buona condotta<br />

d’alcuni importanti aff ari della Compagnia.<br />

Il Bugani col suo valore si è fatto<br />

distinguere per un ottimo Commediante, e<br />

coi proffi tti dell’Arte ha molto avvantaggiate<br />

le sue fortune. La sua industria poi nel mercanteggiare<br />

sopra varj generi di cose d’un<br />

continuo, e vivo spaccio, lo ha portato ad<br />

aumentare il di lui scrigno in sì fatto modo,<br />

che potrà, quando il voglia, anche lungi dal<br />

Teatro passare agiatamente il restante della<br />

sua vita.<br />

BURCHIELLA LUZIO. Era questo un comico<br />

unito alla Compagnia de’ Gelosi, che<br />

recitava la ridicolosa parte del Graziano 1 .<br />

Scrisse qualche poesia, e nell’anno 1570. fu<br />

pubblicato un suo Sonetto insieme con altri<br />

di varj autori in lode di Vincenza Armani<br />

nel Libretto dell’Orazione funebre in morte<br />

di lei 2 . Sta posto alla Carta vigesima, ed è il<br />

seguente.<br />

Dal pigro sonno, che con gli ozj suoi<br />

{pag. 140}<br />

Circa tre anni dopo scrisse costui in lingua<br />

elegante Graziana una Lettera ad incognito<br />

Soggetto, la quale abbiamo fortunatamente<br />

trovata tra le Argute, e facete lettere di Cesare<br />

Rao, ristampate e corrette in Pavia l’anno<br />

1576. Questa forma un capitale d’erudizione

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