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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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un recitante di qualche merito, mostrandosi<br />

intelligente, e colto; ed avendo molte parti<br />

spettanti ad un perfetto Attore. La sua assidua,<br />

ed attenta applicazione; il serbare con<br />

rigore il contegno, e la decenza Teatrale nel<br />

carattere dell’Innamorato; il non ommettere<br />

quegli ornamenti, che propri sono del di<br />

lui assuntosi impegno, fanno ch’egli sia un<br />

Comico degno di stima, e meritevole de’<br />

più sinceri applausi. Il Rinaldi ha dimostrato<br />

varie volte un abile talento per la Poesia;<br />

ed è cosa sua il Prologo qui unito, scritto da<br />

lui per l’Attrice Luigia Lapy, quando per la<br />

prima volta si espose a parlare all’uditorio in<br />

grado di prima Donna; e ciò fu nella Città di<br />

Cremona, allora appunto, ch’ella compariva<br />

in Scena, mentre terminava la sue fatiche la<br />

rinomata Maddalena Battaglia spettatrice<br />

anch’essa alla nuova comparsa della recitante<br />

giovinetta.<br />

Prologo<br />

Oh Ciel! Come vacillo, e quale io sento<br />

Folla d’aff etti, guerreggiarmi in seno!<br />

E nel felice istante, che gli accenti<br />

Sciorre io vorrei, per tributare umile<br />

Al provvido destin, che qua m’addusse…<br />

(Pausa).<br />

Un freddo orrore mi soff erma il labbro,<br />

E mi rimanda le parole al core!<br />

Ma qual’è mai codest’ignota forza,<br />

che a dir m’invoglia e in un muta mi rende;<br />

E dentro poi del seno, a mio dispetto,<br />

I miei desir, gl’accenti miei rinserra? …<br />

(Fermata più notabile).<br />

Ah, lo comprendo io ben, gioia, e timore<br />

Contrari aff etti, con egual tumulto,<br />

Fan palpitar la mia ragion smarrita.<br />

Ma ’l mio maggior timor, da te dipende,<br />

Egregia Donna, che ’l Coturno grave,<br />

E ’l Socco umìl, su queste illustri Scene<br />

Con tal gloria premesti, che la fama<br />

Da Battro, a Tile, sul volante Dorso,<br />

Portò i tuoi pregi, e le tue dotti eccelse.<br />

Non creder già ch’io d’imitarti ardisca:<br />

Francesco Bartoli – 387<br />

Puote palustre Augel d’Aquila altera,<br />

Invidiar, non eguagliare il volo.<br />

Tremo in pensar, come di merto priva,<br />

Inesperta, senz’arte alta impresa,<br />

E gloriosa di servirvi… (Dopo pausa giubilando<br />

prosegue) Oh, come<br />

Di vostra serva al rispettabil nome,<br />

Cessando il mio timor, la gioia sola<br />

Tutta m’inonda, e a me maggior mi rende!<br />

Sì, vi voglio servir, voi m’assistite<br />

Genj sublimi, e di bontà formati,<br />

Dal Ciel trasmessi ove clemenza ha ’l seggio,<br />

E dove virtù vera, in proprio Trono,<br />

Fa di se vaga pompa al Mondo in faccia!<br />

Che non dirò, che non farò, se voi<br />

Nel diffi cil cammin, mi siate scorta!<br />

Quel genio amico, a risguardare avvezzo,<br />

Con dolcezza e bontà chi a voi ricorre,<br />

Non mi ascondete, egli è mia meta... Oh Dio!<br />

Brillar vi veggio la pietade in volto…<br />

Da voi protetta, io son contenta appieno.<br />

E come al passeggier, che stanco, e lasso,<br />

Nel lungo viaggio, e pe’ soff erti danni,<br />

Nuovo vigore il patrio Ciel inspira;<br />

Così vostrà pietà sì mi rinfranca,<br />

Che dir posso alla fi n, Compagni uscite,<br />

Il Campo è questo delle nostre glorie,<br />

Di nostra servitù, di nostre palme;<br />

Campo su cui, come nel tempo estivo,<br />

Ai primi albor, dolce rugiada scende<br />

Ad ammollire, ad impinguar la Terra:<br />

Così a’ nostri sudori, esca soave<br />

Fia la dolce e benefi ca rugiada<br />

Di compassion, di protezion, d’amore,<br />

Che a sudare viepiù ci animi e spinga.<br />

Che più si tarda? All’opra. Uscite io dico:<br />

Siate felici pur nel servir vostro,<br />

Che nuovi Titi, e Cesar nuovi in Terra<br />

Qui van fastosi di donar perdono.<br />

RISTORI GIACOMO Napolitano Capo<br />

Comico rinomatissimo, che condusse per<br />

molto tempo una Truppa d’esperti Commedianti,<br />

recitando egli medesimo da primo<br />

Innamorato. Fu uomo di somma riputazione<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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