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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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superate da Tibaldello fi nto pazzo per impegno<br />

d’onore con la Pompa solenne del gioco della<br />

Porcellina; e dedicolla all’Eccelso Signor<br />

Conte Senatore Fulvio Bentivoglio Gonfaloniere<br />

di Giustizia nell’ultimo bimestre di<br />

quell’anno. Questo Comico era molto esperto<br />

nell’arte sua, ma ad onta de’ suoi studj,<br />

e del suo valore, condusse sempre una vita<br />

meschina, a tale, che veniva da’ suoi Compagni<br />

chiamato Domenico Sfortunato, aggiungendo<br />

un s al suo Cognome, e cambiando in<br />

un o l’ultima lettera. Daremo un saggio del<br />

di lui scrivere nel seguente Sonetto, recitato<br />

da Tibaldello, che trovasi in fi ne dell’indicata<br />

Opera Tragicomica.<br />

Compito, amici, ho alfi n l’alto disegno,<br />

Che formava fedel le vostre glorie.<br />

Darà un lustro maggior a vostre istorie<br />

Delle mie gesta il fortunato impegno.<br />

L’orrida Fellonia, l’ingiusto sdegno<br />

Nel suo sangue lasciò l’aspre memorie;<br />

Sono vostre però le mie Vittorie,<br />

Or che del vostro amor mi rendon degno.<br />

In voi trova il mio Cor riposo, e nido,<br />

Ed or, ch’arde per voi d’onor la face,<br />

Così parlo con voi costante, e fi do.<br />

Estinta or ch’è la ribellione audace,<br />

Viva di questa Patria il nome, il grido,<br />

Viva la Libertà, viva la Pace.<br />

FORTUNATI ELISABETTA. Fu questa<br />

fi gliuola di Massimo Ferraresi, che in fresca<br />

gioventù, e fornita di non poca bellezza, fu<br />

dal Padre maritata coll’Arlecchino Giovanni<br />

Fortunati. Recitò quasi sempre da seconda<br />

Donna con la Compagnia del Padre suo, con<br />

quella d’Onofrio Paganini, e con tutte le altre,<br />

nelle quali il marito seco si trasferì. Aveva<br />

molta abilità per le parti in lingua Veneziana;<br />

e recitava all’improvviso senza scarsità di<br />

parole. Fu Madre di molti fi gli, ma quando<br />

poteva sperare di vedere di questi i fruttuosi<br />

progressi, cadde in cronica malattia, che<br />

combatté lungo tempo, ma fi nalmente dovè<br />

Francesco Bartoli – 239<br />

rendere l’anima al Signore in Padova d’Anni<br />

30. circa, nella Primavera del 1776.<br />

FORTUNATI GIOVANNI Figliuolo di Domenico,<br />

denominato Toto. Recita nella Maschera<br />

dell’Arlecchino aff aticandosi nell’eseguire<br />

alcune Commedie di suo particolare<br />

intrigo, e rappresentandone tre, nelle quali si<br />

trasforma in diversi Personaggi cantando canzonette,<br />

parlando varie lingue, giocando la<br />

bandiera, ed eseguendo altre bizzarrie capricciose,<br />

e piacevoli. Altra ne sostiene intitolata:<br />

I quattro Zanni, che gli costa molto maneggio,<br />

essendo laboriosa, e di qualche impegno.<br />

Oltre il personaggio dell’Arlecchino, esprime<br />

anche altri caratteri senza la Maschera nelle<br />

Commedie studiate, eseguendoli con grazia,<br />

naturalezza, e precisione. Fu con Massimo<br />

Ferraresi, di cui sposò Elisabetta sua fi glia;<br />

dopo la morte di lui fi ssò il suo impiego con<br />

Onofrio Paganini; passò con Pietro Rossi, fu<br />

a Venezia col Lapy; ed oggi si trova con Francesco<br />

Paganini fi gliuolo d’Onofrio. Rimasto<br />

vedovo, senza passare alle seconde nozze, ha<br />

saputo da se solo allevare molti fi gli, alcuni<br />

de’ quali va incamminando per l’arte del Teatro.<br />

Ha sposata Anagilda la maggiore delle<br />

femmine con Francesco Arrisi. Vive tranquillamente,<br />

studiando i mezzi di rendersi in sulle<br />

Scene sempre più gradito, e procurando a<br />

se stesso, e alla sua famiglia utilità, ed onore.<br />

FORTUNATI LUCREZIA. Recitò da prima<br />

Donna con molta grazia, ed acquistossi<br />

il nome di bravissima Attrice. Esprimeva le<br />

sue parti con energia, e con verità, ed intendeva<br />

assai bene l’arte di piacere recitando in<br />

sui Teatri. Fu sorella della Caterina moglie<br />

di Luzio Landi. Impiegossi per alcuni anni<br />

nella Compagnia di Filippo Collucci, e morì<br />

in Udine, ivi essendo con quella Truppa in<br />

tempo di Primavera. Lasciò di sé un onorato<br />

grido, ed alle Comiche tutte un vero esempio<br />

dell’onestà Teatrale.<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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