Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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302 – Giovanna Sparacello<br />
colla Battaglia nel Teatro a San Giovanni<br />
Grisostomo, mantenendosi in quel concetto,<br />
che per lo passato acquistossi, e facendosi<br />
conoscere per un Comico impareggiabile,<br />
e nell’arte sua puntualissimo, ed indefesso.<br />
Eccoci fi nalmente all’arduo, ed azzardoso<br />
impegno di dover dire alcuna cosa intorno a’<br />
suoi costumi, non già per servire alla verità<br />
di queste Istoriche <strong>Notizie</strong>, che ciò potrebbe<br />
ommettersi senza alcun pregiudizio delle<br />
medesime; ma solo per soddisfare a molti,<br />
che hanno la brama d’intenderne un sincero<br />
racconto, chiamandosi burlati, e delusi dal<br />
Romanziere scrittor del Teatro, che restrinse<br />
tutta la di lui storia nel solo diminutivo<br />
di “Majanino”. Noi però non prendiamo<br />
impegno di dar qui un intero ragguaglio di<br />
tutte le azioni di questo Comico; ma ne daremo<br />
una piccola idea, a guisa di quel Pittore,<br />
il quale dovendo dipingere un immenso<br />
quadrone, vuol prima esprimerne il pensiero<br />
con pochi delineamenti su breve foglio<br />
di carta, mostrando in quell’angusto spazio<br />
tutto il contenuto della grand’opere a colui,<br />
che gliela commise. Così in pari guisa con<br />
un semplice abbozzo mostreremo del Majanino<br />
gli spiritosi raggiri; e senza più, eccoci<br />
dal vero a formarne brevemente il Ritratto.<br />
Predominato il Majanino dalla passione del<br />
gioco, a quello pensa, in quello trattiensi,<br />
e trova in esso l’unico suo compiacimento.<br />
Altri grandi Uomini furono presi in strano<br />
modo da questo vizio; e se fra’ Pittori contasi<br />
l’immortale Guido Reni, così fra’ Comici<br />
potrà annoverarsi il rinomatissimo Majanino.<br />
Di grazia vediamolo ad un tavoliere<br />
mordersi l’estremità delle dita, riscaldarsi<br />
all’estremo, perdere il denaro, stracciar le<br />
carte, battere i piedi, e dire fremendo delle<br />
parole arrabbiate. Eccolo alla dura necessità<br />
di risarcirsi del contante perduto; e qui<br />
aguzzando l’ingegno, va cercando la maniera<br />
di ritrovare altro soldo. Vede un amico,<br />
gli chiede soccorso, le parole non giovano,<br />
fa passaggio alle lacrime, intenerisce il cuore,<br />
ed a titolo di prestanza qualche somma<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
ne ottiene. Tornando al gioco, vien favorito<br />
dalla fortuna, ed eccolo ben vestito, con<br />
anelli alle dita, con orologi a’ fi anchi, con<br />
scatole d’oro, e con altri arredi signorili, e<br />
puliti. Prodigo spende, liberale fa doni, e generoso<br />
agli amici in cene, ed in pranzi dà<br />
trattamenti, e stravizzi. Scarseggiando il denaro<br />
vuol ritentare la sorte, perde, si spoglia,<br />
e di tutto in un momento si priva. Fra le turbolenze<br />
de’ suoi casi ricorre a stratagemmi,<br />
ed in virtù delle sue parole il rame in galloni<br />
tessuto, oro, ed argento diventa; i zargoni,<br />
pietre di poco conto, cangiansi in brillanti di<br />
preggio, e vendendo, o impegnando queste<br />
sue merci, al suo bisogno provvede, e traffi ca<br />
e spende più i suoi talenti, che i suoi beni;<br />
ed in questa alternativa di cose va passando<br />
la vita tranquillamente, nè mai è per esso<br />
d’agitazioni turbata. I creditori l’assalgono,<br />
egli non si sgomenta, i suoi debiti confessa,<br />
promette di soddisfarli, nuovo denaro<br />
richiede, e per la forza di studiate ragioni<br />
gliene viene bene spesso sborsato dell’altro.<br />
Che si dirà se asseriremo, che alcuni<br />
creditori lo fuggono per non essere costretti<br />
dall’incantesimo della sua favella a fargli<br />
nuove prestanze? Eppure ella è così. Aff abile<br />
e sommesso; ilare, e piangente; consolato ed<br />
affl itto sa egli dimostrarsi nelle varie occasioni,<br />
che lo imbarazzano per poco, e dalle<br />
quali si scioglie coll’armi de’ suoi ragionamenti<br />
effi cacissimi ad acchetare, ed a persuadere<br />
anche talvolta chi ha gran ragione di<br />
temere di lui. Egli non ha certamente niente<br />
meno di quello spirito astuto, e raggiratore,<br />
del quale furono ben provveduti que’ celebri<br />
bizzarri Uomini della Toscana Barlachia,<br />
Gonnella, ed Arlotto tanto famosi per le<br />
burle loro; ed anzi io credo che se vivessero<br />
ancora, farebbero di cappello a Majanino, ed<br />
a lui cederebbero la palma nella scuola della<br />
più fi na, ed accorta furberia. Scaramuccia<br />
istesso, Comico di simil tempra, di cui<br />
diamo la vita in queste <strong>Notizie</strong>, rimarrebbesi<br />
molto addietro nelle sue invenzioni, se tutte<br />
quelle del Majanino con simile precisione