Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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3. Caterina Rosa morì nel 1779 durante un viaggio<br />
con il marito per raggiungere Verona da Genova. V.<br />
la biografi a dell’attrice in queste <strong>Notizie</strong>. I due attori<br />
erano da poco stati scritturati nella compagnia Battaglia.<br />
Nella formazione proposta da Giardi fi gura il<br />
nome di Serramondi ma non quello di Caterina. Nel<br />
1780–81 l’attore recitava nella compagnia di Girolamo<br />
Medebach. Cfr. Giardi, pp. 101, 192.<br />
4. Fu dunque cognato del comico Gaetano Fiorio. I<br />
rapporti fra Serramondi e Florio furono anche professionali:<br />
Carlo fu il Cavalier del Canto nell’operetta<br />
buff a di Gaetano Florio L’arrivo del Burcchiello da Padova<br />
in Venezia, musicata da Luigi Caruso (Padova,<br />
Conzatti, s. d.).<br />
5. Si legga qui un rifl esso del moralismo di Bartoli,<br />
che evidentemente giudicava troppo breve il tempo<br />
intercorso tra il decesso di Caterina e il nuovo<br />
sposalizio di Serramondi. La carriera del comico fu<br />
ancora lunga: nel 1786–87 venne scritturato come<br />
Caratterista nella compagnia di Regina Marchesini e<br />
Giovanni Cicuzzi. Vi recitava anche Marianna Serramondi,<br />
probabilmente la sua nuova moglie, poi citata<br />
come Maria e Anna Maria (Giardi, pp. 179). Nel<br />
1787–88 passò nella compagnia di Andrea Bianchi<br />
con lo stesso ruolo (ivi, p. 111); nel 1788 (primavera,<br />
estate, autunno) e nel carnevale del 1789 fi gura come<br />
Caratterista nella compagnia di Carlo Giovannoni e<br />
Rosa Medebach (ivi, pp. 162–163). Nella primavera<br />
del 1789 Piero Panziera lasciò la compagnia Giovannoni–Medebach<br />
e ne formò una propria, in cui fi -<br />
guravano Carlo e Maria Serramondi (ivi, p. 223); la<br />
compagnia si sciolse entro l’anno. Carlo Serramondi<br />
tornò nella compagnia Battaglia, dove fi gurò a partire<br />
dall’anno 1789–90; nel 1790–91 passò a recitare<br />
con la maschera di Brighella in sostituzione di Fausto<br />
Marzocchi (ivi, p. 104). Nel 1795–96 si trovava<br />
nella compagnia Mazzotti–Malipiero come Brighella;<br />
tra le donne fi guravano Anna Maria ed Elisabetta<br />
Serramondi, probabilmente la fi glia del comico (ivi,<br />
p. 188). Insieme a loro recitò nel 1796–97 nella compagnia<br />
Perelli come Comico Universale (ivi, p. 236).<br />
Nel 1799–1800 venne nuovamente scritturato dalla<br />
compagnia Battaglia nel ruolo di Dottore (ivi,<br />
p. 107).<br />
Giovanna Sparacello<br />
Francesco Bartoli – 429<br />
SGARRI FRANCESCO. Fu fi gliuolo della<br />
Brigida Sgarri, che rimasta vedova sposò<br />
Antonio Marchesini, della quale si è parlato<br />
per incidenza nell’articolo di quel Capo<br />
Comico. Passato dunque Francesco Sgarri<br />
nella Compagnia del di lui Patrigno, travagliò<br />
nella Maschera dell’Arlecchino, e riuscì<br />
un secondo Zanni piacevole, e spiritoso, che<br />
molto si aff aticava oltre il recitare, eseguendo<br />
giochi, e forze, ed altre cose gustevoli, e popolari.<br />
Dopo la decadenza del Marchesini fu<br />
accolto in altre Compagnie, e poi cangiando<br />
la Maschera dell’Arlecchino in quella del<br />
Brighella, vi travagliò di buon proposito, e<br />
fu bravo lazzista contentandosi d’allettare il<br />
Popolo colla pantomima, giacché non ebbe<br />
dalla natura il dono d’esser buon parlatore.<br />
Egli aveva l’arte di fare frettolosamente<br />
un ragionamento (non inteso nè da lui, nè<br />
dall’uditorio) promettendo assistenza al Padrone,<br />
o ad altri; e questo con parole spessissime,<br />
e vibrate con forza fra le labbra in sì<br />
fatto modo, che il Popolo movevasi a fargli<br />
un grande applauso, battendo palma a palma,<br />
ond’egli restava soddisfatto, e l’udienza<br />
godendo moveva a più potere le risa, benchè<br />
nulla avesse capito da tal discorso, che lo<br />
Sgarri chiamava battuta, forse per la battuta<br />
di mani, ch’egli ne riscuoteva. Lavorò altresì<br />
con abilità alcune Commedie di Magia, nelle<br />
quali vi giocava un buon numero di varj<br />
Personaggi, suonando la Tromba, ed altri<br />
istrumenti, e cantando qualche canzonetta<br />
facile, e graziosa. Fu alternativamente colle<br />
Compagnie d’Onofrio Paganini, e di Pietro<br />
Rossi; ma poi alienatosi da quest’ultima l’anno<br />
1770. passò col Messieri suo Genero, e la<br />
fi glia in altre Truppe di minor conto. Fu egli<br />
un uomo d’onore, e un morigerato Cristiano<br />
amante della sua fi glia, e del Genero; per<br />
seguire i quali si ridusse ad abbandonare le<br />
buone Compagnie, portandosi ultimamente<br />
a recitare in Teatri di poco nome, e di scarso<br />
lucro, dando per ciò a’ di lui interessi un<br />
considerabile crollo. Trovavasi in Morbegno<br />
luogo della Valtellina, quando sorpreso da<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano