Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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dell’Anna Corona 4 al suo luogo encomiata.<br />
Tornato in Italia continuò i suoi Comici esercizj<br />
con amore, ed alienatosi dal Padre insieme<br />
colla Consorte, incominciò a condurre<br />
egli medesimo una Comica Compagnia 5 . Si<br />
pose nel tempo istesso a recitare nella Maschera<br />
del Brighella, e vi riuscì a suffi cienza<br />
continuando anch’oggi a travagliare in essa.<br />
Egli guida la sua Compagnia con decoro, seguendo<br />
in ciò lo stile dell’estinto suo Padre 6 ,<br />
e contribuendo moltissimo a’ suoi vantaggi<br />
l’abilità, ed il valore della Moglie sua 7 . In<br />
questi ultimi anni è stato alquanto combattuto<br />
dalla Sorte, ma può sperare, mediante la<br />
sua buona condotta, di vedere in progresso<br />
migliorati gli aff ari suoi 8 , lo che vivamente<br />
ad esso 9 auguriamo per ricompensa della sua<br />
bontà, per vantaggio di se medesimo, e per<br />
consolazione della sua virtuosa Consorte.<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Rasi III, p. 202; B. Brunelli,<br />
I teatri di Padova. Dalle origini alla fi ne del secolo XIX,<br />
Padova, Angelo Draghi, 1921, passim; A. Manzi, Clementino<br />
Vannetti tra i <strong>comici</strong>. L’origine di un sonetto<br />
celebre (Dalle «Memorie» inedite di A. Morrocchesi), in<br />
«Nuova Antologia», a. LXVI, fasc. 1414 (16 febbraio<br />
1931), pp. 449–472; C. L. Curiel, Il Teatro S. Pietro<br />
di Trieste: 1690–1801, Milano, Archeotipografi ca,<br />
1937, passim; Leonelli, II, p. 156; Enc. Spett., VII,<br />
col. 1478; Giardi, pp. 23–33 e passim.<br />
2. Si veda infatti la voce biografi ca successiva su<br />
Onofrio. Leonelli ed Enc. Spett., nelle rispettive voci<br />
dedicate a Francesco, lo indicano fi glio di Rosa Brunelli,<br />
ma entrambi tacciono di questa maternità nelle<br />
righe dedicate alla Brunelli, che risulta sposata prima<br />
con Giuseppe Canarini, poi con il maestro di musica<br />
Baccelli. Come ricorda Bartoli più avanti, Rosa<br />
Brunelli fu all’inizio della carriera nella compagnia di<br />
Onofrio, che le fu maestro.<br />
3. Su di lui, v. la relativa voce di Bartoli.<br />
4. Nella relativa voce biografi ca, Bartoli precisa che il<br />
matrimonio avviene a Lisbona.<br />
5. Nella trascrizioni degli organici dall’Indice de teatrali<br />
spettacoli riportata in Giardi, pp. 221–222,<br />
Francesco risulta in compagnia fi no al 1775–1776.<br />
Francesco Bartoli – 349<br />
Dalla voce dedicata a Onofrio, sappiamo che Francesco<br />
costituisce compagnia poco prima della morte del<br />
padre, che avviene nel 1776, quindi probabilmente<br />
fece compagnia da sé a partire dal 1776–1777. Per<br />
il repertorio completo e commentato, presentato<br />
dalla compagnia al Teatro S. Pietro di Trieste l’autunno<br />
1777, si veda Curiel, cit., pp. 425–431. Nel<br />
1777–1778 gli era consocio e Primo Attore Antonio<br />
Camerani. Dal 15 ottobre al 29 novembre sono al Teatro<br />
San Pietro di Trieste, con un cartellone composto<br />
per un terzo di commedie dell’arte. Ma c’è anche una<br />
commedia che, deridendo gli usi della vicina Bassano,<br />
attira le attenzioni delle autorità e costringe i due capo<strong>comici</strong><br />
alla prigione (Giardi, p. 27 e C. L. Curiel,<br />
cit., pp. 96–98).<br />
6. In verità, negli anni successivi a quelli in cui scrive<br />
Bartoli, Francesco si aff rancò (o almeno tentò di<br />
farlo) dalla tradizione che aveva ereditato, come mostra<br />
quanto scrive in una nota inviata alla Presidenza<br />
del Teatro Nuovo di Padova, insieme all’elenco degli<br />
attori per il carnevale 1789–1790: «Aggiungeva il Paganini<br />
che la Presidenza non si doveva meravigliare se<br />
accanto ai nomi dei <strong>comici</strong> non trovava le indicazioni<br />
delle parti da essi rispettivamente interpretate, poiché<br />
la compagnia era unita da lungo tempo, e «si dispensa<br />
le parti a chi stano bene». Ecco un precursore dei<br />
sistemi più moderni!» (B. Brunelli, cit., p. 225). Basandosi<br />
su ciò che riporta Brunelli e sullo studio degli<br />
organici della compagnia Giardi, un po’ calcando la<br />
mano, ritrae Paganini, quale «convinto assertore della<br />
necessità di rinnovare la pratica teatrale» (p. 27), defi -<br />
nendolo come «il più anarchico tra i <strong>comici</strong>» (p. 31).<br />
Si legga inoltre quanto Brunelli cita dalle memorie<br />
manoscritte di Girolamo Pollastro, a proposito di tale<br />
corso di recite: «Io ne ho<br />
avuto le migliori nottizie [sic], sì riguardo alla qualità<br />
de’ Personaggi, che al numero, e alla decorazione de’<br />
vestiari» (B. Brunelli, cit., p. 226).<br />
7. «Si aff ermò come una fra le migliori <br />
d’Italia, grazie soprattutto alla primattrice Anna Corona<br />
[…], e percorse con successo i teatri dell’Italia<br />
settentrionale, particolarmente del Veneto. Il repertorio<br />
da essa svolto, ricco e vario, comprendeva commedie<br />
goldoniane, commedie dell’Arte, qualche tragedia,<br />
molti drammi lacrimosi, tragicommedie e farse»<br />
(Enc. Spett., cit.).<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano