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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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48 – Giovanna Sparacello<br />

rappresentativa, e alla poetica facoltà al di<br />

lui fi glio Giovanni Battista, che divenne in<br />

grazia di essi, Comico valoroso, ed elegante<br />

Poeta. Invogliato Francesco di lasciar dopo<br />

di se qualche memoria al Mondo, pubblicò<br />

nel 1607. Le bravure del Capitano Spavento,<br />

che si ristamparono due volte, cioè nel 1609.<br />

e nel 1615. in Venezia per il Somasco. Nel<br />

1611. diede fuori le due favole Boschereccie<br />

rappresentative scritte in versi, una che ha<br />

per titolo: L’Ingannata Proserpina, e l’altra:<br />

L’Alterezza di Narciso 13 . Passò poi ad abitare<br />

in Mantova 14 , favorito da quell’Altezza Serenissima,<br />

avendo colà nel Monastero della<br />

Cantelma una fi gliuola sposata a Dio; come<br />

pure altre tre in altri Chiostri. Ed ivi godendo<br />

la compagnia di Giovanni Battista, e<br />

Domenico suoi fi gli; il primo Comico a’ servigi<br />

de’ Serenissimi Francesco, e Ferdinando<br />

Gonzaga, ed il secondo onorato del titolo<br />

di loro Capitano; perchè si vedesse quanto<br />

egli fosse nemico dell’ozio, volle pubblicare<br />

un’altra opera sua nel 1612. intitolata Ragionamenti<br />

fantastici posti in forma di dialoghi<br />

rappresentativi. Fece imprimerla in Venezia<br />

dall’Amico suo Giacom’Antonio Somasco,<br />

che avevagli stampate l’altre sue fatiche; e fu<br />

questa dedicata all’Illustrissimo Signor Giovanni<br />

Querini Nobile Veneziano amorevole<br />

fautore della famiglia Andreini. Diede fuori<br />

l’anno 1616. stando sempre a Mantova il<br />

volume delle Lettere d’Isabella sua Moglie<br />

aumentato con i Fragmenti di alcune Scritture<br />

della medesima, ne’ quali pure v’inserì<br />

qualche cosa del suo, e tutto fu impresso in<br />

Venezia presso Giovanni Battista Combi 15 .<br />

Finalmente espose alla luce nel 1618. la Seconda<br />

parte delle Bravure del Capitano Spavento;<br />

che fu poi unita ad un’altra ristampa<br />

della prima parte l’anno 1624 16 . pochi mesi<br />

prima ch’ei morisse. Dopo di aver vissuto<br />

co’ suoi fi gli 17 , non tacendo io di Don Pietro<br />

Paolo Monaco 18 , che andava sovente a<br />

visitarlo; divenuto vecchio venerando senza<br />

alcun difetto nel corpo, ed ornato d’ottimi<br />

costumi, di morali virtù, passò a miglior vita<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

alli 20. d’Agosto del 1624 19 . Tutte le opere<br />

di questo Comico sono scritte con dello<br />

spirito, e con molto ingegno. Le Bravure del<br />

Capitano Spavento sono ripiene d’iperboli,<br />

perchè così richiedeva il carattere di quel<br />

Personaggio dal nostro Francesco rappresentato;<br />

ma spoglie non sono per altro di buoni<br />

sentimenti fi losofi ci e d’un sentenzioso morigerato,<br />

ed infruttivo. I Ragionamenti fantastici<br />

sono scritti con naturalezza, e vanno<br />

forniti di facezie, e motti civili, e morali, da<br />

i quali oltre la dilettazione, se ne può ancora<br />

molto utile ritrarre. Fu Comico universale,<br />

perchè oltre l’Innamorato, e il Capitano<br />

Spavento, recitava ancora la parte d’un Dottor<br />

Siciliano molto ridicola; e sapeva esprimere<br />

il Personaggio d’un Negromante detto<br />

Falsirone, il quale parlava in diverse lingue,<br />

come la Francese, la Spagnuola, la Schiava,<br />

la Greca, e la Turchesca. Nelle Favole pastorali<br />

rappresentava un Pastore chiamato Corinto,<br />

suonando diversi istrumenti da fi ato<br />

composti di molti fl auti, e vi cantava sopra<br />

delle Poesie boschereccie, e sdrucciole, ad<br />

imitazione del Sanazzaro 20 . Chiuderemo le<br />

notizie di questo eccellente Commediante<br />

dando un saggio del suo poetico stile nel seguente<br />

Sonetto fatto da lui in lode del suo<br />

amico, e compagno Flamminio Scala, in occasione<br />

che questi pubblicò colle stampe i<br />

suoi cinquanta Soggetti. Nello stesso Libro<br />

l’Andreini fa pure un discorso al Lettore intorno<br />

all’Opera, e a’ meriti del di lui aff ezionato<br />

Amico Flamminio detto Flavio sopra<br />

le Scene.<br />

Sonetto<br />

Giacean sepolte in un profondo oblio<br />

Le Muse, quando tu Flavio gentile<br />

Le richiamasti, e con leggiadro stile<br />

Principio desti al nobil tuo desio.<br />

Per te godon le Scene il lor natio<br />

Onor; e già sen vola a Battro, a Tile<br />

Glorioso il tuo nome, e l’empia, e vile<br />

Invidia, paga il doloroso fi o.

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