Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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122 – Giovanna Sparacello<br />
Giardi, pp. 105–106, 233–234, 276–278). I dati di<br />
questo periodo corrispondono solo in parte con quelli<br />
raccolti da Antonio Colomberti, e ripresi poi in maniera<br />
sintetica da Rasi: Colomberti accenna alla permanenza<br />
dei Belloni presso la compagnia Battaglia, la<br />
compagnia di Antonio Goldoni (che si forma solo nel<br />
1790 e nelle cui formazioni non risulta mai presente<br />
il nome Belloni), la compagnia Perotti, attiva a Roma<br />
dalla fi ne del secolo e che potrebbe invece corrispondere<br />
a quella Perelli. Per il periodo successivo della<br />
carriera di Antonio Belloni possiamo solo riferirci ai<br />
dati del Colomberti, i più completi e precisi sulla vita<br />
dell’attore, diventanto suo suocero dal 1827, dopo il<br />
matrimonio con la fi glia, Isabella Belloni, già attrice<br />
di notevole fama: «Dal 1790 al 1802, si unì in Società<br />
con l’artista Giacomo Modena, e con la Compagnia<br />
recossi a Napoli, allorché nel 1799, scoppiò colà la<br />
rivoluzione contro gli invasori Francesi; e, dopo l’entrata<br />
in quella capitale del Cardinal Ruff o, conduttore<br />
delle bande borboniche, da una commissione reale<br />
venne innalzato il patibolo contro i cittadini migliori<br />
che avevano congiurato e cacciato il re, e Carolina sua<br />
moglie, venendo appiccati, con tanti patrioti, anche<br />
il padre Giuseppe, domenicano, fratello del Belloni.<br />
Nella notte che precedette la morte infamante del cognato,<br />
Luigia, moglie di Antonio, si sognò che il marito<br />
veniva arrestato e condotto al patibolo. Spaventata,<br />
a metà della notte, svegliò il marito: gli raccontò la<br />
visione avuta e, piangendo disperatamente, volle che<br />
fuggisse dalla città e dal Regno. Si oppose, ma inutilmente,<br />
il consorte; ma essendosi egli compromesso<br />
con qualche discorso in favor dei Francesi fi nì col<br />
persuadersi; e fuggì attraversando mille pericoli, fi no<br />
al confi ne dello Stato Pontifi cio, ove giunto assistito<br />
da contrabbandieri, gli riuscì di varcarlo a di arrivare a<br />
Roma. Recitava in quel tempo, al teatro della Valle la<br />
Compagnia Perotti, della quale il Belloni aveva fatto<br />
parte anni prima; ed essendo egli molto stimato per il<br />
suo merito artistico da quel capocomico, fu da questo<br />
subito impiegato. Raggiunto colà dalla moglie, seppe<br />
da lei che la mattina dopo la sua fuga molti agenti di<br />
polizia si erano recati nel suo alloggio per arrestarlo, e<br />
condurlo a morte, essendo già stato condannato dalla<br />
Commissione Reale. Rotta la Società, per quel terribile<br />
caso, col Modena, e impiegata la moglie come seconda<br />
donna, restò il Belloni sino al 1806, col Perotti;<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
ma ricercato dal capocomico Fabbrichesi per formar<br />
parte della Compagnia Reale Italiana, vi si recò, e vi<br />
rimase fi no a tutto il 1810. Portatosi a Firenze per<br />
riposarvisi, s’incontrò colà con gli artisti Meraviglia,<br />
Calamari, e la madre della poi celebre Carlotta Marchionni.<br />
Questi artisti gli off ersero una Società, e per<br />
dodici anni essa proseguì con fama ognor crescente e<br />
con fortuna pecunaria dei soci. Scioltasi questa con il<br />
Carnevale del 1823 (anno comico) il Belloni stabilì<br />
una Società con uno dei suoi vecchi soci, con Ferdinando<br />
Meraviglia. Dopo quattro anni, passò con<br />
il capocomico Tommaso Zocchi, qual direttore. Ma<br />
essendosi nell’anno 1827 maritata la fi glia, si ritirò<br />
nello stesso anno a Bologna, ove stabilì un’agenzia comica,<br />
e là cessò di vivere nel 1842 dell’età di ottantatré<br />
anni. Bravo amoroso col Lapy e con la Battaglia, bravo<br />
primo attore con Goldoni e con Perotti e quindi con<br />
Modena e di ritorno con Perotti, applaudito al fi anco<br />
della Pellandi, De Marini, Pertica e Blanes come padre<br />
e tiranno nella Compagnia Reale Italiana e nello<br />
stesso ruolo con la Società Marchionni, visse da uomo<br />
onesto e amato da' suoi compagni», cit. Colomberti,<br />
Dizionario, cit., pp. 132-133, e Id. Memorie, cit.,<br />
pp. 281–282. In nota a questo passo, tratto dai Cenni<br />
artistici, Bentoglio riporta la voce relativa a Belloni<br />
tratta da un altro manoscritto di Colomberti, le <strong>Notizie</strong><br />
storiche dei più distinti <strong>comici</strong> e comiche che illustrarono<br />
le scene italiane dal 1780 al 1880; essa contiene<br />
qualche dettaglio supplementare sui ruoli interpretati<br />
dall’attore. Colomberti tace però dei molti debiti lasciati<br />
da Belloni a suo carico, in qualità di genero, al<br />
momento del ritiro dalle scene.<br />
In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella<br />
Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna (1761–1864,<br />
1882), a c. di P. Busi, con saggio storico e bibliografi a<br />
di M. Calore, Bologna, Comune di Bologna, 2004,<br />
pp. 343–345, 544, riporta la scheda riguardante<br />
qualche spettacolo recitato dal Belloni nel Teatro del<br />
Corso di Bologna: Il tutore e la pupilla di Augusto<br />
Iffl and (Compagnia Belloni–Meraviglia, 28 dicembre<br />
1824), Boemondo in Altemburgo ossia La vittoria più<br />
fatale di una sconfi tta di Carlo Roti (Compagnia Belloni–Meraviglia,<br />
1 gennaio 1825), La borsa perduta di<br />
Stanislao Marchisio (8 gennaio 1825), Il padre colpevole<br />
ossia La capanna del misfatto di Victor Ducange<br />
e la farsa La testa di Mercurio (27 gennaio 1825). Il