Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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106 – Giovanna Sparacello<br />
il qual s’innalza con i voli sui,<br />
ed è delle Scienze util sostegno.<br />
Dal tralcio egli discende di colui,<br />
che fu Giureconsulto, e Orator degno;<br />
che co’ suoi merti, e non per quei d’altrui,<br />
giunse de’ Sacri onori a un chiaro segno.<br />
Egli Angiol si chiamò; tu degli onesti<br />
suoi costumi, Lorenzo, il manto or vesti.<br />
55. Sei Cavalli all’altier capo fregiati<br />
di piume, che a lor fanno un bel cimiero;<br />
e di fettuccie, e veli intorno ornati<br />
con arte accorta, e nobil magistero,<br />
calcan la strada; e son retti, e guidati<br />
da ben esperto giovin carrozziero.<br />
Al cocchio stan disposti d’ambo i lati<br />
due uomini giganti in atto fi ero;<br />
e in esso sono assisi due amorosi<br />
fi nti d’Iberia cari amanti, e Sposi.<br />
56. Negli abiti vaghissimi risplende<br />
fasto Spagnolo con ricchezza immensa;<br />
e v’è chi a gran ragion molto contende<br />
per la materia che il lavor compensa.<br />
Smascherato è lo Sposo, e ognun comprende<br />
dal volto la bontà che è in lui si accensa.<br />
Dal chiarissimo sangue egli discende<br />
de’ Pazzi, che tant’oltre ha la fama estensa,<br />
e fra gli Avi di lui forte decanta<br />
la Carmelita illustre esemplar Santa39 .<br />
40 57. Ei Francesco si noma, e di Commenda<br />
gode l’onore, e insiem l’util non scarso;<br />
e bench’egli alla spada, e al ballo attenda,<br />
e sia pe’ bei destrier spasmante, ed arso;<br />
non si creda però, ch’ei non accenda<br />
di bei studj desir, che in mente sparso<br />
ei non abbia saper, e non discenda<br />
le Lettere ad amar; ch’anzi egli è apparso<br />
assai studioso, e il suo talento addrizza<br />
in egual modo ai Libri, ed alla Lizza.<br />
58. Scuotiti ingegno mio, ch’è tempo adesso<br />
di prontezza di rime, e bei concetti.<br />
Loda colei che tien fra il gentil sesso<br />
di beltà il primo vanto, e doni eletti.<br />
E poiché ad essa fummi un dì concesso<br />
inviar di mia Musa i versi inetti;<br />
oggi, che torni a bere al bel Permesso,<br />
se puoi, tenta emendare i tuoi difetti.<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
Coperta in viso a destra siede; parla<br />
di lei tu dunque, e prova a smascherarla.<br />
59. Ella è Teresa ( * ) che di Sposa Ibera<br />
qui fi nge il grado, e in tanta pompa è tratta.<br />
Sono i suoi dì in ridente Primavera,<br />
e sta in suo viso Venere ritratta.<br />
Folle è colui che si lusinga, e spera<br />
di vincerla in virtù, nè fi a che abbatta<br />
adulatrice lingua, e menzognera<br />
quell’onestà, che al proprio seno allatta.<br />
Citerea sembra, è ver; ma di Diana<br />
segue l’istinto, e non è incasta, e vana.<br />
60. Quattro lustri ella conta, e forse meno;<br />
ha chioma bionda e lunga, e insiem pulita,<br />
occhio azzurrino, e sguardo ognor sereno,<br />
eburnea fronte in proporzion compita,<br />
naso umil, rosea bocca, e volto pieno.<br />
Di vaghi pomi è nel bel sen fornita;<br />
è poi di buon color sincero, e ameno,<br />
ha breve, e bianca man, che par tornita,<br />
leggiadro portamento, e vita snella;<br />
ed è cred’io sull’Arno la più bella.<br />
61. Del corpo la bellezza è fragil cosa;<br />
ma per ornar lo spirto un dotto estratto<br />
feo di virtù, che la farà gloriosa.<br />
È saggia, e onesta; al ballo ha il corpo adatto;<br />
canta ben, sa più lingue, è assai studiosa.<br />
Ma invan mi perdo a far il suo ritratto,<br />
poiché Donna sì bella, e virtuosa<br />
non può esprimersi in rima, e tutta a un<br />
[tratto.<br />
E mal pretende gire a un Sol sì bello<br />
nottola cieca, e paludoso augello.<br />
62. Ecco il Venturi, a cui ventura arride<br />
pe’ suoi gran merti, e il fa felice in Terra.<br />
Egli è un Apollo in pace, ed un Alcide<br />
forse saria con novi mostri in guerra.<br />
Quella, che al fi anco suo vezzosa ride,<br />
e che vince ogni cor col guardo e atterra,<br />
( * ) La non meno bella, che saggia, e virtuosa Signora<br />
Teresa Magiotti, illustre Cittadina, passata due<br />
anni sono agli eterni riposi in freschissima gioventù nel<br />
puerperio di un parto infelice, con sensibile universal<br />
dispiacere.