Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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140 – Giovanna Sparacello<br />
esercitossi in detta Compagnia, dopo i quali,<br />
avendo vinta legalmente una lite, ed essendosi<br />
fatto Padrone un’altra volta de’ suoi beni,<br />
si è alienato dalla Professione, ed ha inoltre a<br />
suo maggior profi tto ottenuto in Venezia un<br />
onorevole impiego. Ha scritte alcune Poesie<br />
facete intorno ad una burrasca soff erta da un<br />
Comico rinomato nel Mar d’Amore, e queste<br />
consistono in varj Sonetti, che mostrano<br />
in lui un genio facile, e naturale per simili<br />
Composizioni.<br />
BRESCIANI CATERINA. Rinomatissima<br />
Comica 1 , piena d’abilità per ogni genere di<br />
carattere, ch’ella prendesse a rappresentar<br />
sulle Scene. Viderla i Teatri di Venezia la prima<br />
volta non giovinetta, e salì all’auge d’una<br />
Sorte fortunatissima; l’applaudirono fatta<br />
Donna più grave, e la sostennero divenuta<br />
Vecchia e tremante. Il suo vero merito le<br />
servì di scudo contro le ingiurie del tempo,<br />
e potè solo con esso agli Spettatori piacere.<br />
Nell’Autunno dell’anno 1753 esponendosi<br />
nel Teatro San Luca La Sposa Persiana del<br />
Celebre Signor Dottor Goldoni per la prima<br />
volta, vi rappresentò la Bresciani la parte di<br />
Ircana, fi era, ed iraconda; e lo fece con tanto<br />
foco, e con tanta verità investissi di quell’orgoglioso<br />
carattere, che oltre l’essersi essa stabilita<br />
la fama di celebratissima Attrice acquistossi<br />
poi anche il Nome d’Ircana famosa 2 .<br />
Non solo fu applaudita colle voci da tutto il<br />
popolo, ma l’Autore istesso volle palesare il<br />
di lei merito pubblicamente colle stampe, e<br />
tramandarne ai posteri la memoria, facendo<br />
di lei onorata menzione nel discorso al Lettore,<br />
posto in fronte all’indicata Commedia 3 .<br />
Rimasta Vedova la nostra Ircana, passò alle<br />
seconde nozze con un fi gliuolo del Capo Comico<br />
Giuseppe Lapy, suonatore di violino.<br />
Ciò ella fece, quantunque vecchia, procacciandosi<br />
alla sua vecchiezza un giusto sostegno,<br />
e per avere alla di lei morte un Marito,<br />
a cui lasciare tutto ciò che s’avea in tanti anni<br />
di Comico esercizio guadagnato. Di questo<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
Matrimonio il Romanzier Scrittor del Teatro<br />
ne fa uno schernevole dileggiamento alla<br />
pag. 21 del Tomo secondo; ma quel suo libro<br />
è pieno d’ingiurie ingiustamente vibrate<br />
contro a tutti quelli, che l’hanno infi nite volte<br />
nelle sue indigenze assistito 4 . La Caterina<br />
Bresciani fu una Comica di somma abilità,<br />
ed anche negli ultimi anni del viver suo nelle<br />
parti di Madre facevasi onore, ed era dagli<br />
uditori apprezzata. Morì in Brescia, unita<br />
alla Compagnia del Lapy, dalla quale non<br />
mai si divise, e ciò fu la Primavera dell’anno<br />
1780.<br />
Note<br />
1. Nata a Firenze forse negli anni Venti del Settecento.<br />
BIBLIOGRAFIA: Rasi, I, pp. 505–512; Enc.<br />
Spett., II, coll. 1078–1079.<br />
2. V. Mémoires II, XVIII in Goldoni, I, p. 326:<br />
«Cette actrice qui ajoutait à son esprit et à son intelligence<br />
les agrémens d’une voix sonore, et d’une<br />
prononciation charmante, fi t tant d’impression dans<br />
cette heureuse Comédie [del ‘53], qu’on ne la nomme<br />
depuis que par le nom d’Hircana» (nello stesso anno<br />
madama Doralice, nel goldoniano Festino, difese lo<br />
«smaniar» di Ircana e dell’attrice che la impersonava).<br />
Per la Bresciani, con sottintesa critica alla sua<br />
capricciosità di Prima Donna (come Ircana era stata<br />
ancora Seconda Donna), Goldoni scrisse La donna<br />
sola e Lo spirito di contradizione (1757); sullo stesso<br />
registro un successo personale l’attrice ottenne nuovamente<br />
con La Dalmatina (1758). Si specializzò poi<br />
in parti sentimentali, con esiti altrettanto lusinghieri:<br />
nei Rusteghi (1760, dove fu Lucietta); nella trilogia<br />
della Villeggiatura (1761: Giacinta, per cui v. anche<br />
l’introduzione in versi alle recite autunnali del 1761,<br />
in Goldoni, XII, pp. 1026–1029); e nelle Baruff e<br />
(1762: Lucietta). Tra i vari prologhi e congedi in versi<br />
goldoniani recitati dalla Bresciani, memorabile fu<br />
l’addio del carnevale 1761 (ovvero 1762), dove compare<br />
l’attacco alle «fi abe», ai «maghi», alle «strighe»<br />
e agli «schiamazzi» del rivale Gozzi (Goldoni, XII,<br />
pp. 1016–1017).<br />
3. Ne «L’Autore a chi legge» dell’edizione Pasquali,<br />
t. XIII, Goldoni parla «del merito singolarissimo<br />
nell’eccellente Attrice, la valorosa Signora Catterina