Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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124 – Giovanna Sparacello<br />
fu molto gradito. Trovandosi in quella Città<br />
il Dottor Carlo Goldoni, videlo recitare il<br />
Milord Bonfi l nella sua Pamela fanciulla, ed<br />
ebbe da lui molte lodi 1 , le quali non mancò<br />
di far note ancor colle Stampe. Abbisognando<br />
Antonio Sacco d’un Innamorato, chiamollo<br />
a Venezia l’anno 1767. e diedegli il carico<br />
di sostenere il carattere da primo in tutte<br />
le Commedie all’improvviso. Vi s’impegnò il<br />
Benedetti con molta franchezza, fu gradita<br />
l’indefessa sua fatica 2 ; e stabilì la sua dimora<br />
in quella rinomata Compagnia. Sposò la<br />
Chiara Simonetti nipote del Sacco, e qui terminò<br />
di fi ssare il chiodo alla sua Comica fortuna<br />
3 . Non solo il Benedetti recitò in quella<br />
Truppa all’improvviso, ma anche nel premeditato<br />
fece valere la sua abilità, e specialmente<br />
si distinse nelle parti spiritose, e piene di<br />
fuoco 4 . Fu il primo, e l’unico, che portasse<br />
in Lombardia una Commedia intitolata. I<br />
varj Personaggi di Florindo; l’esecuzione de’<br />
quali vedevasi da lui fatta nell’uscire da una<br />
portantina, situata a vista del popolo in mezzo<br />
alla Scena. Questo Comico l’anno 1780.<br />
alienossi dall’arte, ed oggi vive in Bologna,<br />
essendo in età virile, e trovandosi impegnato<br />
in una carica, che gli fa onore.<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, I, pp. 343–344; Leonelli,<br />
I, pp. 110–111; Enc. Spett., II, coll. 235–236.<br />
A Roma, presso il Teatro Capranica durante l’anno<br />
comico 1758–1759 la sua interpretazione di Milord<br />
Bonfi l nella Pamela gli valse i tributi dello stesso Goldoni<br />
che si era recato nella città laziale nel 1758 su<br />
invito dell’impresario del teatro di Tordinona per<br />
assistere alle prove della Vedova spiritosa, la cui messinscena<br />
si rivelò fallimentare a tal punto da spingere<br />
il drammaturgo a ripartire. Durante la permanenza<br />
del veneziano il Teatro Capranica proponeva, con<br />
strepitoso successo, la Pamela, come ricorda Goldoni:<br />
«J’avois échoué à Tordinona; c’étoit un chagrin cuisant<br />
pour moi; mais je fus dédommagé par les Acteurs<br />
de Capranica. Ce Th éâtre qui depuis quelques<br />
années s’étoit devoué à mes Pieces, donnoit, dans ce<br />
tems–là, ma Comédie de Pamela. Cette Piece étoit<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
si bien rendue et elle faisoit tant de plaisir, qu’elle<br />
soutint toute seule le Spectacle depuis l’ouverture<br />
jusqu’à la clôture, c’est–à–dire, depuis le 26 Décembre<br />
jusqu’au Mardi gras. Toutes les fois que j’y allois,<br />
c’étoit un jour de triomphe pour moi. Les acteurs de<br />
Capranica que j’avois comblés d’éloges, parce qu’ils<br />
le méritoient, me fi rent prier de vouloir bien composer<br />
une Piece pour leur Spectacle. Ils n’avoient pas<br />
besoin d’une Comédie travaillée pour eux, puisqu’ils<br />
étoient les maîtres de celles que tous les ans je faisois<br />
imprimer; mais c’étoit une galanterie qu’ils vouloient<br />
me faire, en reconoissance des profi ts que mes ouvrages<br />
leur avoient procurés» (Mémoires II, XXXVIII, in<br />
Goldoni, I, pp. 405–406). La richiesta fu esaudita<br />
e Goldoni scrisse il seguito della Pamela, ovvero la<br />
Pamela maritata che venne rappresentata nel Teatro<br />
Capranica per la prima volta durante il carnevale del<br />
1760. Il drammaturgo la stampò nel primo tomo<br />
dell’edizione Pasquali (Venezia, 1761) e nella suddetta<br />
prefazione l’autore confessò di non «aver veduto in<br />
Italia miglior Attore di lui [Benedetti]» (C. Goldoni,<br />
Pamela fanciulla. Pamela maritata, a c. di I. Crotti,<br />
Venezia, Marsilio, 1995, p. 190).<br />
2. Gozzi defi nisce l’attore «uomo accorto, e giudizioso»<br />
e «il più giudizioso, e fl emmatico della comica<br />
compagnia» (Gozzi, Memorie inutili, t. II, II, XV,<br />
p. 500 e II, XXXIX , p. 744). In<br />
eff etti egli assolveva spesso il compito di intermediario<br />
sia all’interno della compagnia che all’esterno, e fu<br />
proprio questo attore ad accompagnare Gozzi a casa<br />
della Dolfi n dopo lo scoppio dello scandalo per la rappresentazione<br />
delle Droghe d’amore, in cui Benedetti<br />
avrebbe dovuto interpretare Don Adone, protagonista<br />
della celebre pièce gozziana ma poi fu sostituito,<br />
per volontà di Sacchi, dal Vitalba ed sostenne la parte<br />
di Don Alessandro (cfr. voce Vitalba Giovanni).<br />
3. Dopo questa data risulta che Benedetti lavorò nella<br />
compagnia Pellandi nel 1783–84 e nel 1786–87;<br />
l’anno successivo lasciò la compagnia, ma vi tornò<br />
nel 1788–89 per le parti di Primo Amoroso all’improvviso.<br />
Nel 1793–94 sosteneva a vicenda con Antonio<br />
Pellandi le parti da Primo Uomo (cfr. Giardi,<br />
pp. 225–228). Tornò a Venezia come impresario teatrale<br />
del San Samuele per l’autunno 1795 e il carnevale<br />
1796, per l’autunno 1796 e il carnevale 1797<br />
e di nuovo per l’autunno 1797 e il carnevale 1798,