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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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Beaumont (Th e birth, life, and death of Scaramouch<br />

by Angelo Constantini, known as Mezzetin..., London,<br />

Published by C. W. Beaumont, 1924). Fra le edizioni<br />

italiane moderne si ricorda la già citata Vita di Scaramuccia<br />

di G. Davico Bonino e M. Bonfantini; e Vita<br />

di Scaramouche, Cuneo, Araba Fenice, [1999]. Davico<br />

Bonino tratteggia anche alcune ipotesi sulle fonti<br />

letterarie di Costantini: Rabelais per alcune trovate<br />

gastronomiche, naturalmente Scarron, certa novellistica<br />

medievale e soprattutto il romanzo picaresco,<br />

all’epoca trionfante a Parigi.<br />

7. In realtà si sa che Costantini torna a Verona, sua<br />

città natale, non prima della fi ne del 1729, anno in<br />

cui la sua presenza è ancora attestata a Parigi.<br />

Roberto Cuppone<br />

COSTANTINI ANTONIO 1 Padovano,<br />

denominato il Tegna, io credo per certa suo<br />

troppo tenace economia di vivere. Lavorò<br />

assai bene nella Maschera dell’Arlecchino, e<br />

fu nelle Compagnie di Venezia 2 per molto<br />

tempo impiegato. In virtù de’ suoi meriti fu<br />

chiamato a Dresda a’ servigi dell’Elettore 3 , e<br />

dopo d’aver ivi fatto mostra della sua abilità,<br />

onorato d’applausi, e favorito di beni dalla<br />

fortuna, giunto in età avanzata, terminò di<br />

vivere nell’anno 1764.<br />

Note<br />

1. Nato nel 1694 ca., secondo Gueullette fi glio naturale<br />

di Costantino (Gradellino: «Gradelin fort agé<br />

l’avait eu d’une jeune gouvernante») e dunque fratellastro<br />

di Giovanni Battista (Verona–La Rochelle 1720)<br />

e di Angelo (v. qui ad vocem; e non piuttosto fi glio di<br />

Giovanni Battista, come vuole Rasi); se si tratta dello<br />

stesso capocomico attivo a Napoli nell’estate del 1710<br />

(cfr. B. Croce, I teatri di Napoli, a c. di G. Galasso,<br />

Milano, Adelphi, 1992, p. 167) bisognerebbe però retrodatare<br />

la nascita, essendo piuttosto improbabile che<br />

fosse capocomico a sedici anni. Ha una fi glia Antonia,<br />

valente danzatrice, che ritroviamo nella compagnia<br />

“russa” a San Pietroburgo del 1735–1738, dove sposa<br />

il compagno Antonio Rinaldi (cfr. M. L. Ferrazzi,<br />

Commedie e <strong>comici</strong> dell’arte <strong>italiani</strong> alla corte russa:<br />

Francesco Bartoli – 197<br />

1731–1738, Roma, Bulzoni, 2000, p. 53). Antonio<br />

Costantini, avendo frequentato i maggiori palcoscenici<br />

europei e quasi tutti i teatri internazionali in cui<br />

operano compagnie stabili italiane (Napoli, Venezia,<br />

San Pietroburgo, Parigi, Dresda e Varsavia) è una delle<br />

fi gure più interessanti, seppur meno studiate, di <strong>comici</strong><br />

settecenteschi per ricostruire la formazione di un repertorio<br />

internazionale di commedie, comune a tutte<br />

queste capitali. BIBLIOGRAFIA: Prefazione al tomo<br />

XIII dell’edizione Pasquali, in Goldoni, I; Rasi, II, ad<br />

vocem; DBI, vol. 30, 1984, pp. 283–284 (G. Romei);<br />

Enc. Spett., III, coll. 1563–1569 (voce Costantini a c.<br />

di C. Morinello); M. Klimowicz–W. Roszkowska,<br />

La commedia dell’arte alla corte di Augusto III di Sassonia<br />

1748–1756, Venezia, Istituto veneto di scienze,<br />

lettere ed arti, 1988 («Memorie classe di scienze morali,<br />

lettere ed arti, vol. XLI, fasc. I»); R. Guardenti, Gli<br />

<strong>italiani</strong> a Parigi. La Comédie Italienne (1660–1697).<br />

Storia, pratica scenica, iconografi a, Roma, Bulzoni,<br />

1990, vol. I, pp. 158–189; M. L. Ferrazzi, Commedie<br />

e <strong>comici</strong> dell’arte <strong>italiani</strong> alla corte russa: 1731–1738,<br />

Roma, Bulzoni, 2000, pp. 294–295.<br />

2. È compagno di scena di Rosetta Pontremoli e Zanetta<br />

Casanova nella compagnia G. Imer: Goldoni ricorda<br />

che «non valeva gran cosa nel suo personaggio,<br />

ma aveva degli adornamenti che attiravano il basso<br />

popolo. Era un gran saltatore e giuocava mirabilmente<br />

sopra la corda» (Prefazione al tomo XIII dell’edizione<br />

Pasquali, in Goldoni, I). Nella primavera del 1735,<br />

sostituito a Venezia dal dilettante milanese Campagnani,<br />

entra a far parte della terza prestigiosa compagnia<br />

italiana in Russia al servizio di Anna Ioannovna<br />

fi no al 1738 (v. Ferrazzi, cit., pp. 294–295); nel<br />

1739 viene chiamato a Parigi alla Comédie–Italienne<br />

al posto del famoso Arlecchino Tommaso Visentini<br />

(Th omassin), morto in agosto, e vi esordisce il 21 novembre<br />

in Les fourberies d’Arlequin; viene bene accolto<br />

per le sue abilità di cantante, suonatore, ballerino,<br />

acrobata e nei travestimenti; recita ancora in Arlequin<br />

bouff on de cour (28 novembre 1739), Les metamorphoses<br />

d’Arlequin (3 dicembre), Arlequin médecin volant<br />

(23 dicembre), Arlequin amoureux par complaisance<br />

(1 gennaio 1740), Le double dénouement ou Arlequin<br />

Scanderberg (1 febbraio), Le naufrage d’Arlequin (11<br />

giugno); a partire dal 10 aprile 1741 però l’astro nascente<br />

di Carlo Bertinazzi lo fa passare in secondo<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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