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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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dove «protette da un banchiere, il quale le trattò tanto<br />

bene e con dispendio e sfarzo tale, che tacendo il<br />

nome di ballerine, si spacciarono per dame italiane»<br />

(G. Gozzi, Lettera a Stelio Mastarca, da Venezia 10<br />

giugno 1756, in Id., Scritti scelti di Gasparo Gozzi, a c.<br />

di N. Mancini, Torino, UTET; 1960, p. 713).<br />

3. Diofebe, tragedia dell’Illustrissimo Signor Dottor<br />

Gerolamo Baruff aldi patrizio ferrarese. Dedicata alle<br />

Illustrissime Signore Dame di Pavia, Pavia, Giovanni<br />

Benedetto Rovedino, 1727.<br />

4. Lavorò fi n da giovane nel Teatro San Luca: risale,<br />

infatti, al 1726 l’ingaggio del padre, Gaetano Sacchi,<br />

e di Adriana fi no al 1731 presso il teatro veneziano.<br />

Durante il sodalizio della compagnia Imer con Goldoni,<br />

Adriana, avvicendandosi alla Pontremoli, sostenne<br />

la parte di Smeraldina nel Momolo Cortesan andato in<br />

scena nel Teatro San Samuele nel 1738 in occasione<br />

dell’apertura della stagione di carnevale; vi recitavano<br />

anche il fratello Antonio (Truff aldino), Lombardi<br />

(Dottore), Imer (Ludro) e Golinetti (Momolo). Ebbe<br />

anche occasione di sostituire la Passalacqua nella parte<br />

della Servetta; in seguito fu a sua volta rimpiazzata<br />

da Anna Baccherini. Nelle fi abe di Gozzi Smeraldina<br />

non è solo una semplice servitrice e subisce una trasformazione:<br />

se nell’Amore delle tre melarance interpreta<br />

la perfi da schiava mora, nella Donna serpente è la<br />

serva fedele che combatte con Canzade, sua padrona;<br />

passa poi a indossare le vesti della guerriera al servizio<br />

dalla cattiva regina mora in Zeim re de’geni fi no a<br />

diventare, nell’Augellino belverde, una madre pietosa<br />

e incompresa, «che parla sempre col cuore in mano<br />

[…] e non è niente fi losofa» (cit. L’augellino belverde<br />

in Gozzi, Opere, III, p. 234).<br />

5. Dai registri della Curia Patriarcale risulta che l’attrice<br />

sposò Oldorico Lombardi il 27 gennaio 1738<br />

(more veneto).<br />

6. Adriana si sposò con Atanasio Zanoni nel 1749.<br />

Proprio per l’autunno 1749 e per il carnevale 1750<br />

l’attrice risulta attiva come ballerina a Firenze, insieme<br />

alla sorella Lisabetta, per il Teatro la Pergola<br />

(l’informazione è desunta dal già citato manoscritto<br />

di Pandolfi ni).<br />

7. La data di morte precisa è 1 febbario 1776, come<br />

si legge in E. von Loehner, Carlo Goldoni e le sue<br />

memorie. Frammenti, in «Archivio veneto», 1882,<br />

p. 55. Anna Croce nota che nella primitiva ideazione<br />

Francesco Bartoli – 417<br />

gozziana delle Droghe d’amore la confi dente della<br />

Prima Amorosa non era una damigella nobile bensì<br />

una Servetta dai tratti <strong>comici</strong>, chiamata Smeraldina<br />

che, molto probabilmente, il drammaturgo veneziano<br />

aveva cucito addosso ad Adriana prima che morisse<br />

nel 1776. La parte della damigella ricomparve, infatti,<br />

per la rappresentazione del 1777 e fu recitata da<br />

Angela Sacchi (A. Croce, Le droghe d’amore, in Carlo<br />

Gozzi scrittore di teatro, atti del Convegno internazionale<br />

Venezia, 4–5 novembre 1994, a c. di C. Alberti,<br />

Roma, Bulzoni, 1996, pp. 277–278).<br />

Giulietta Bazoli<br />

SALIMBENI GIROLAMO Fiorentino.<br />

Fu nella Compagnia de’ Comici Gelosi, e<br />

recitò con valore la parte d’un vecchio nominato<br />

Zanobio nativo di Piombino luogo<br />

della Toscana. Fu egli un utile Personaggio<br />

di quella Truppa, ed è mentovato insieme<br />

con tutti gli altri da Francesco Andreini<br />

nelle sue Bravure del Capitano Spavento al<br />

Ragionamento XIV.<br />

SANSÒ GIUSEPPE Napolitano. Recitò da<br />

Innamorato spiritosamente ne’ Teatri della<br />

sua Patria, e riuscì un ottimo Commediante.<br />

Fu nella Compagnia diretta da Antonio<br />

Fiorilli, in cui ebbe campo di far spiccare la<br />

sua abilità, specialmente nelle Commedie<br />

all’improvviso. Una sera dopo d’aver recitato,<br />

perdé con sua gran meraviglia la vista,<br />

senza avervi avuto alcun preventivo malore.<br />

Appassionato, ed affl itto per tale disgrazia,<br />

ammalossi, e si ridusse a morire in un ospitale<br />

correndo l’anno 1750.<br />

SARTI GIROLAMO Veneziano 1 . È Nipote<br />

d’altro Girolamo Sarti denominato Stringhetta,<br />

da noi mentovato per incidenza nel nostro<br />

proprio articolo 2 . Questo giovane non ispoglio<br />

di talenti per la Comica Professione si è<br />

assai bene adattato a recitare nel Personaggio<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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