31.05.2013 Views

Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

allude all’ultima fase della carriera di Barbieri, a partire<br />

dal suo rientro in Italia per il debutto de L’inavertito<br />

(1629), fase in cui si ricongiunse con antichi<br />

compagni dei Confi denti.<br />

4. Secondo E. Treves, rimase in Francia dal 1624 al<br />

1628; Rasi (cit., p. 266) riferisce come fosse uno dei<br />

tre <strong>comici</strong> <strong>italiani</strong> più remunerati dal re di Francia:<br />

con Giovan Battista Andreini e Francesco Gabrielli<br />

riceve 2400 lire (1200 al mese) per la tournée del<br />

1624.<br />

5. È Barbieri stesso a raccontarlo, ne La supplica.<br />

6. In realtà, come abbiamo visto, a Ferrara, presso le<br />

suore Agostiniane, prende i voti solo la fi glia; il fi glio<br />

Vittorio Bernardino sarà accolto dai frati domenicani<br />

di Alessandria; va rilevato comunque, con Baldissone,<br />

che ad Alessandria faceva capo tutto l’ordine domenicano<br />

del Nord Italia e dunque, in ultima analisi,<br />

potrebbe non essere errata la destinazione fi nale di<br />

Ferrara indicata da Bartoli.<br />

7. Caterina Martinengo, fi glia di quel conte Francesco<br />

Gherardo Martinengo, cognato di Bartolomeo<br />

Colleoni e fondatore del castello di Cavergnago, sposa<br />

quivi con gran pompa nel 1602 il marchese Ezio<br />

Bentivoglio di Ferrara; le sue nozze restano famose<br />

per i tornei e gli spettacoli, segnalati dal podestà di<br />

Bergamo fi no a Venezia, di cui forse rimane passione<br />

alla contessa.<br />

8. Il crollo della Torre di Piazza, che con i suoi<br />

130 metri era il simbolo di Parma e probabilmente<br />

all’epoca la torre più alta d’Italia, avvenne nel 1606;<br />

di origine almeno ducentesca, sovrastava fi n dal principio<br />

l’antico municipio; a base quadrata, con cuspide<br />

ottagonale, ricoperta di marmi e decorazioni, reggeva<br />

un celebre orologio con fi gure meccaniche, angeli e<br />

magi in movimento, al cui peso imponente si attribuì<br />

dapprima il disastro; altri studi lo imputarono a<br />

una difettosa sopraelevazione o al ritardo nei lavori di<br />

manutenzione; il crollo causò la morte di decine di<br />

persone oltre che la dispersione dell’archivio storico<br />

della città, ivi contenuto.<br />

9. N. Barbieri, Trattato sopra l’arte comica, cavato<br />

dall’opera di S. Tomaso e d’altri santi, Genova, Pavoni,<br />

1627. In realtà si tratta di un fl orilegio da San<br />

Tommaso, Sant’Antonino, Raniero Giordani da Pisa,<br />

Giovanni Viguerius, il cardinal Caietano e l’Armilla,<br />

dapprima in latino; un’opera dal singolare destino,<br />

Francesco Bartoli – 91<br />

già pubblicata con lo stesso titolo da P. M. Cecchini<br />

(Lyon, Roussin, 1601; insieme con Aggiuntovi il modo<br />

di ben recitare) e da G. B. Andreini (come allegato<br />

de La saggia Egiziana, Firenze, Timan, 1604, sua prima<br />

pubblicazione in assoluto), dove l’attribuisce a un<br />

«molto reverendo Padre teologo degli Andreini», probabilmente<br />

fratello di suo padre Francesco; Andreini<br />

la ripubblica, con qualche integrazione, come Additur<br />

pro veritatis elucidatione ex diversis Doctoribus Ecclesiae<br />

Sanctae Dei et aliis gravissimis patribus, in appendice<br />

de Lo specchio, Paris, Calemont, 1625; e si ha ancora<br />

notizia di un’altra edizione precedente a Barbieri,<br />

questa volta anonima (Viterbo, Discepolo, 1611). Lo<br />

stesso Barbieri, dopo l’edizione di Genova (1627), la<br />

riprende nel Discorso famigliare intorno alle moderne<br />

commedie (Venezia, Pinelli, 1628) e ancora nel 1636,<br />

non più come anonima appendice, ma addirittura<br />

come cinquantanovesimo e ultimo capitolo della seconda<br />

edizione de La supplica (Bologna, 1636), con<br />

il commento integrale di Andreini, attribuendosi la<br />

paternità di entrambi. La vicenda di questo Trattato<br />

(già segnalata da Ferrone e Taviani, e oggi riepilogata<br />

in N. Buommino, Lo specchio nel teatro di Giovan<br />

Battista Andreini, Roma, Accademia Nazionale dei<br />

Lincei, 1999, pp. 71–72), con tale disinvoltura rivendicato<br />

_e senza reciproche smentite! _ dai tre autori,<br />

non può non far pensare a una sorta di comune strategia<br />

moralizzatrice di questi che non a caso sono i<br />

più rappresentativi di quella che si può chiamare «la<br />

terza generazione» dei <strong>comici</strong> dell’Arte, quella che «fu<br />

impegnata a trasformare in conquiste consolidate e<br />

regolari gli eccezionali successi dei predecessori» (F.<br />

Taviani, voce Cecchini, Piermaria, in DBI, vol. 23,<br />

1979, pp. 274–280).<br />

10. N. Barbieri, Discorso famigliare di Nicolo Barbieri<br />

detto Beltrame intorno alle moderne commedie, Ferrara,<br />

Suzzi, 1628; quasi contemporaneamente Barbieri<br />

lo pubblica anche a Venezia (Pinelli, 1628).<br />

11. N. Barbieri, L’inavertito, Torino, s. t., 1629; e<br />

Id., L’inavertito overo Scappino disturbato, e Mezzettino<br />

travagliato: comedia di Nicolo Barbieri detto Beltrame,<br />

Venezia, Angelo Salvadori, 1630; edizioni curate<br />

dall’autore, a sua detta, per ristabilire la paternità<br />

di un canovaccio ormai troppo diff uso (oggi in A.<br />

Bartoli, cit., pp. 91–104). La commedia è stata più<br />

volte pubblicata in epoca recente: in Commedie dei<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!