Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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346 – Giovanna Sparacello<br />
l’anno 1656. in forma di ottavo 4 . Pubblicò<br />
in Ferrara l’anno 1666. un’altra Commedia<br />
Spagnola di Don Pietro Calderone, tradotta<br />
nell’Idioma d’Italia, intitolata: Con chi vengo,<br />
vengo 5 , e fu impressa per Alfonso, e Giovanni<br />
Battista Maresti in forma di ottavo, e dedicolla<br />
all’Illustrissima Signora Donna Lucrezia<br />
Pia Bentivogli. Andò poi a Roma a recitare,<br />
(che allora non era colà interdetto alle Donne<br />
il prodursi sul Teatro,) ed ivi diede alla luce<br />
una Commedia in prosa intitolata: Il Ruffi ano<br />
in Venezia, e Medico in Napoli 6 stampata<br />
per Bartolommeo Impardi l’anno 1672. in<br />
forma di dodici ( * ). Questa Commedia, che<br />
è tradotta anch’essa dallo Spagnolo, aveala<br />
prima però stampata in Ferrara sotto il titolo<br />
di Paolo Gemma l’anno 1669 7 . Non abbiam<br />
rinvenuta, nè trovasi per quanto si sappia alcuna<br />
cosa Poetica della sua Penna. L’Armida<br />
Impazzita per amor di Rinaldo Opera Eroica<br />
scritta in versi, non è produzione di questa<br />
Comica come vuol supporre l’Autore della<br />
Drammaturgia 8 . Di essa non v’è che la Dedica<br />
fatta all’Altezza di Francesco II. Duca<br />
di Modena in data de’ 17. Febbraro 1677.<br />
Angela d’Orso sostenendo con molta bravura<br />
la parte d’un Capitano Generale in una<br />
Commedia da lei rappresentata in Verona,<br />
mosse il Marchese Giovanni Malaspina Accademico<br />
Filarmonico a lodarla con un Sonetto,<br />
che qui trascriveremo tolto dalle sue<br />
Rime impresse in Verona per i Merli l’anno<br />
1653.<br />
Ad Angela Comica fi nta Capitano Generale.<br />
L’Angel, che in Ciel cinse guerrieri allori<br />
{pag. 68}<br />
( * ) Solo nel 1676. furono levate le Donne dai Teatri di<br />
Roma dal Pontefi ce Innocenzio XI. La qual cosa fu poi<br />
anche seguita da tutta la Marca Anconitana, e le parti<br />
di esse vengono rappresentate da giovinetti recitanti, che<br />
vestono l’abito di femmina.<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
Note<br />
1. Anche D’Orsi, Orsi o Dorsi. Marzia Marigo cita<br />
documenti capaci di far luce sulla biografi a dell’attrice,<br />
nonché sugli scambi di attori fra i Farnese di<br />
Parma e i Bentivoglio di Ferrara. Le prime notizie<br />
su Angiola d’Orso ci vengono da una lettera di Jacopo<br />
Antonio Fidenzi del 1638. Angiolina forse è la<br />
D’Orso molto giovane. Il nome di Angiolina fi gura<br />
anche nella compagnia di Buff etto a Roma nel 1647;<br />
l’attrice fece forse parte degli attori che seguirono<br />
Marco Napolioni a Napoli (per la vicenda v. la voce<br />
Napoleone Marco in queste <strong>Notizie</strong>). È possibile che<br />
proprio a Napoli l’attrice abbia conosciuto il capocomico<br />
Fabrizio Andrea Orsi o Orso, di cui fu moglie<br />
e da cui prese il nome (Ulisse Prota–Giurleo identifi<br />
cava invece Fabrizio con Mattia Sacco, marito di<br />
Anna Parrino, cfr. voce Fabrizio napolitano in queste<br />
<strong>Notizie</strong>). Nell’autunno del 1745, quando la compagnia<br />
di Napolioni si spostò da Napoli a Firenze, i due<br />
erano già sposi. La compagnia fu a Parma nel carnevale<br />
1647 e poi a Napoli dove venne coinvolta nella<br />
rivolta di Masaniello. Per l’anno comico 1651–1652<br />
Angiola e suo marito furono nella compagnia reclutata<br />
da Francesco I d’Este. Divenuto capocomico dopo<br />
il 1653, egli recitò a Venezia nel 1655. Nel 1660 la<br />
compagnia di Fabrizio recitò a Vienna Il convitato di<br />
Pietra. In un saggio dedicato a questa rappresentazione,<br />
Otto G. Schindler ha ricostruito i movimenti della<br />
troupe di Fabrizio prima e dopo il soggiorno viennese.<br />
Negli anni Sessanta del secolo essa fu presente<br />
su varie piazze della penisola, tra cui Padova (Teatro<br />
degli Obizzi, primavera 1662) Firenze, Venezia, Napoli,<br />
Roma. Fabrizio tentò di formare una compagnia<br />
per il duca di Parma nel 1664, dove dovevano recitare<br />
Angiola e la fi glia Auretta (un altro fi glio della comica<br />
era Vittorio d’Orsi, attore nel ruolo di Dottore). Nel<br />
1666 e nel 1667 condusse una compagnia a Ferrara;<br />
nelle delibere dei magistrati dei Savi di questa città<br />
è citato il Signor Andrea Orsi detto Fabrizio. Fabrizio<br />
era senz’altro morto nel 1672, perché a questa<br />
data Angiola si dichiarava vedova. Da una lettera del<br />
1673 apprendiamo che Angiola si era risposata. BI-<br />
BLIOGRAFIA: Rasi, II, pp. 792–794; B. Brunelli,<br />
I teatri di Padova dalle origini alla fi ne del secolo XIX,<br />
Padova, Libreria Angelo Draghi, 1921, pp. 96–106;<br />
Enc. Spett., IV, col. 894; M. Marigo, Angiola d’Orso,