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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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6 – Giovanna Sparacello<br />

grazie alla copiosa documentazione su cui si basano, raccolta sui libri e restituita col puntiglio<br />

del bibliofi lo: come vedremo, indicazioni precise dei titoli, indicazione degli stampatori e delle<br />

varie edizioni di cui è a conoscenza, descrizione dei paratesti e delle illustrazioni, correzione<br />

degli errori presenti in altri autori (abbastanza cospicue quelle alla Drammaturgia di Leone<br />

Allacci), ampie citazioni di epigrafi e poesie dedicate agli attori soprattutto del passato.<br />

Opera di orgogliosa erudizione, rivolta ai dilettanti ed ai professionisti di teatro, che<br />

si propone al culmine di una storia iniziata «col fi orire delle famose compagnie de’ Gelosi e<br />

de’ Confi denti», per dimostrare i progressi fatti dalla professione fi no ai suoi tempi. Progressi<br />

che dovrebbero trovare il loro coronamento in quest’opera che si basa sul presupposto che<br />

«il vero comico» deve «aver prima imparato per lo meno la Grammatica, la Rettorica» e «saper<br />

alcun poco scrivere in Poesia», perché «un commediante che desideri di far con onore il suo<br />

mestiere» deve essere in grado lui stesso di produrre quelle «cose spettanti al Retorico e al<br />

Poeta» (come Ragionamenti, Dialoghi, Prologhi e Licenze), fi no divenire lui stesso «idoneo a<br />

saper scrivere una intera Rappresentazione»,<br />

È quanto Bartoli scrive, annunciando il proposito di pubblicare un’opera sulla vita<br />

dei Comici nel Foglio d’Avviso, un opuscolo di sedici pagine stampato a Piacenza nel 1781 con<br />

l’intenzione di trovare sottoscrittori 4 .<br />

L’esistenza di questo Foglio, oltre a testimoniare della rapidità con cui fu realizzata 5 ,<br />

consente di capire meglio, insieme con quello ch’egli dice nella voce autobiografi ca delle stesse<br />

<strong>Notizie</strong> <strong>istoriche</strong> 6 , da quali presupposti si fosse mosso: l’idea di imitare l’Abecedario pittorico del<br />

Padre Antonio Pellegrino Orlandi e i Dizionari di Lacombe e di Ladvocat; la prima intenzione<br />

di scriverla in ottave (forse tracce ne rimangono nei versi bartoliani, appunto ottave a rima<br />

alternata con l’aggiunta un distico a rima baciata, inserite qua e là nelle biografi e) testimonia<br />

di un’ambizione non solo erudita, ma letteraria. Che è anche ambizione editoriale. Il progetto,<br />

poi naufragato sotto questo aspetto, era di arricchirla con ritratti incisi in rame dei <strong>comici</strong><br />

(prevedeva la collaborazione degli attori che dovevano mandare a loro spese i ritratti, i loro<br />

componimenti e componimenti poetici scritti in loro onore) 7 ; in alcuni casi rimane traccia di<br />

questa intenzione nel testo, come quando segnala la presenza di quello di Isabella Andreini,<br />

inciso dal Sadeler.<br />

Il problema delle fonti è di grande importanza soprattutto per gli attori del passato<br />

(affi ancata dalla tradizione orale, come nel caso delle notizie su Florindo De’ Maccheroni<br />

raccolte da Agostino Fiorilli, o quelle fornite da Atanasio Zannoni su Orsola Cecchini).<br />

Per gli attori contemporanei Bartoli continua ad essere aggiornato sulle novità del mercato<br />

librario e dell’editoria teatrale: nutrito è il numero degli autori contemporanei, dalle Rime di<br />

Leopoldo Maria Scherli, L’attore in scena di Gianvito Manfredi, all’anonimo La scena illustrata,<br />

4 Piacenza, Bellicci Salvoni, 1781. Una copia è conservata presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna.<br />

5 È probabile che, pur portando la data 1781–82, i due volumi siano usciti nel secondo anno indicato.<br />

6 Dove giustifi ca l’aver introdotto nei biografati anche se stesso («come Comico fra’ Comici») con l’esempio<br />

del Vasari e dello Zanotti.<br />

7 Probabile la suggestione dei rami della Pasquali goldoniana. Sulla ritrattistica degli attori, in Italia arretrata<br />

rispetto a paesi europei come Francia e Inghilterra, cfr. M. I. ALIVERTI, La naissance de l’acteur moderne. L’acteur<br />

et son portrait au XVIIIe siècle, Paris, Gallimard, 1998. Della stessa studiosa v. anche, per quanto riguarda l’altro<br />

aspetto messo in campo da Bartoli, quello delle poesie celebrative dell’arte degli attori, Poesia fuggitiva sugli attori<br />

nell’età di Voltaire, Roma, Bulzoni, 1992.<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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