Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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scene italiane dal 1780 al 1880, manoscritto presso la<br />
Biblioteca del Burcardo, coll. Ms. 3/15/3/19 c. 40r,<br />
ora in A. Colomberti, Dizionario biografi co degli<br />
attori <strong>italiani</strong>, a c. di A. Bentoglio, Roma, Bulzoni,<br />
2009): durante una scena con Colombina, l’attore<br />
alluse all’atto sessuale facendo riferimento, appunto,<br />
a un tipo di amore che conduceva alla maternità.<br />
Nonostante la battuta avesse suscitato il riso del<br />
pubblico, terminata la scena, la Servetta, sentendosi<br />
off esa, rimproverò dietro le quinte Sacchi; tale alterco<br />
fu sentito da coloro che si trovavano sul palcoscenico<br />
che lo riportarono al Primo Bargello della Polizia<br />
Veneta. Egli chiamò a sé il comico, che, presentatosi<br />
con un sacchetto pieno di miglio, pronto per entrare<br />
in prigione, fece sorridere l’uffi ciale tanto da indurlo<br />
a commutargli la pena e a permettergli di tornare a<br />
casa. Anche Gasparo Gozzi menziona la notizia della<br />
notifi ca a Sacchi (Cfr. G. Gozzi, Lettere, a c. di F.<br />
Soldini, Varese, Guanda, 1999, p. 629).<br />
19. La compagnia Sacchi si sciolse nel 1782, dopo<br />
anni di problemi intestini e di litigi dovuti soprattutto<br />
al carattere di Antonio, come testimonia Gozzi:<br />
«Il Sacchi Eccellente Comico, ma antico d’anni,<br />
e presso che rimbambito; insidiato nel cuore, nella<br />
mente, e nelle sostanze; addormentato ne’ suoi amori<br />
faceti nell’età sua di oltre agl’ottant’anni, fu l’origine<br />
vera del scioglimento d’una Compagnia valente […]<br />
il vecchio [Sacchi] preso da una dispettosa vergogna<br />
di vedersi scoperto nelle sue debolezze, ostinato, impuntigliato<br />
in quelle, e irritato dalle ragionevoli censure<br />
d’una ingiusta direzione, e amministrazione, era<br />
divenuto una specie di demonio» (Gozzi, Memorie<br />
inutili, t. II, III, II, pp. 914–915). In una lettera di<br />
Elisabetta Catrolli (sorella di Francesco Catrolli, soprannominato<br />
Vitalbino, che fu il responsabile della<br />
chiamata a Parigi del Goldoni nel 1762) a Giacomo<br />
Casanova datata 16 aprile 1783 si legge che la compagnia<br />
Sacchi si è sciolta e che lo stesso Antonio Sacchi<br />
è «andato in una Compagnia volante» (Lettere di donne<br />
a Giacomo Casanova, raccolte e commentate da A.<br />
Ravà, Milano, Treves, 1912, p. 224). Da quest’ultima<br />
testimonianza si può presumere che lo scioglimento<br />
della compagnia avvenne tra il 1782 e il 1783; dopo<br />
tale epilogo, Sacchi lavorò per breve tempo per Pietro<br />
Rosa, insieme alla compagna Regina Gozzi, un’attrice<br />
mediocre (Carlo Giovannoni, attore nella compagnia<br />
Francesco Bartoli – 413<br />
Rosa, ricorda che l’assunzione del celebre attore fu<br />
dovuta a una lettera in cui Sacchi esponeva le proprie<br />
disgrazie. La missiva è citata da B. Brunelli, Le<br />
ultime pazzie di Truff aldino, in «Rivista italiana del<br />
dramma» 15 luglio 1937). Nella stagione di carnevale<br />
1785–1786 Sacchi avrebbe dovuto recitare nella compagnia<br />
Rosa al Teatro Nuovo di Padova, con cui aveva<br />
preso direttamente i contatti, come si evince da una<br />
lettera, riportata da Brunelli (I teatri di Padova. Dalle<br />
origini alla fi ne del secolo XX, Padova, Draghi, p. 196):<br />
«Monsieur, Il Signor Santo Pengo Le avrà anticipato<br />
le mie premure per ottener dalli Ill.mi Cavalieri<br />
il Novo Teatro per il carnevale venturo 1786. Sono<br />
state con bontà accolte anco da S. Eccellenza Catterino<br />
Corner Capit.o di Padova a cui le feci manifestare;<br />
spero adunque che V. S. R. vorà favorire questa mia<br />
richiesta e procurarmene la sicurezza: di tuto la prego,<br />
ed umiliandoli i miei compl.i passo con ogni stima<br />
protestarmi. Venezia 20 Feb.o 1784–1785»; ma poco<br />
prima dell’inizio della stagione Sacchi insieme a Regina<br />
Gozzi, lasciò la compagnia e venne rimpiazzato<br />
da Giacomo Greffi . Nel 1786 egli risulta impegnato a<br />
Genova al Teatro Falcone in una compagnia propria<br />
con cui si esibì il 16 gennaio davanti agli Arciduchi di<br />
Milano, Ferdinando e Beatrice d’Este (Avvisi, Genova,<br />
3, 21 gennaio 1786: «I R. R. Arciduchi di Milano<br />
sempre in attenzione del tempo favorevole alla continuazione<br />
del loro viaggio proseguono a godere delle<br />
private Conversazioni, e del teatro […]; essendo lunedì<br />
16 corrente passati a quello del Falcone a godervi<br />
similmente di quella Rappresentanza Comica eseguita<br />
dalla Compagnia Sacchi, per essere rimasta indisposta<br />
la Signora de Agostani prima attrice dell’Opera in<br />
musica». Sempre nello stesso anno a Genova si esibì<br />
nel ballo di un minuetto, secondo la testimonianza<br />
di un volantino a stampa. Si spense nel 1788 sulla<br />
nave che lo stava portando da Genova a Marsiglia,<br />
città in cui aveva una fi glia maritata; la notizia della<br />
sua morte apparve nella «Gazzetta Urbana Veneta» di<br />
mercoledì 19 novembre 1788: «Quest’uomo famoso<br />
che ammirare si fece fi no a’confi ni d’Europa: che fu<br />
chiamato fuori d’Italia, dove non intendesi la nostra<br />
lingua: che volar fece il suo nome appresso tutte le<br />
nazioni dove conoscesi e pregiasi la comic’arte: che<br />
nelle nostri parti rese col suo valore angusti al concorso<br />
i maggiori teatri, è morto indigentemente nel<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano