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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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110 – Giovanna Sparacello<br />

meglio che si può è un naturale desiderio, che merita,<br />

se non laude, almeno iscusatione» (p. 143).<br />

3. Il verso rieccheggia una battuta di Flaminio, nei<br />

panni del Conte Leandro, nella Bottega del Caff é di<br />

Carlo Goldoni (III, 2): «son nato povero, ma di gente<br />

onorata».<br />

4. S’intende, a Bologna. BIBLIOGRAFIA: Gozzi,<br />

Memorie inutili, t. II, pp. 478, 593, 717; De<br />

Tipaldo, IX, pp. 153–158 (G. Baseggio); Rasi, I,<br />

pp. 281–287; Enc. Spett., I, coll. 1604–1606; DBI,<br />

vol. 4, 1964, pp. 573–575 (A. Zapperi); R. Milan,<br />

Francesco Bartoli. Arte e teatro nell’Italia del Settecento,<br />

Rovigo, Minelliana, 1990.<br />

5. La bottega era appartenuta al noto erudito e tipografo<br />

Filippo Argelati (1685–1755), l’editore del Muratori.<br />

6. È il popolare manuale di L. Mattei, Teorica del<br />

verso volgare e prattica di retta pronuntia con un problema<br />

delle lingue latina, e toscana in bilancia, Venezia,<br />

Albrizzi, 1695.<br />

7. V. l’articolo in queste <strong>Notizie</strong>.<br />

8. Su questi tre <strong>comici</strong> v. le rispettive voci nelle presenti<br />

<strong>Notizie</strong>.<br />

9. Carlo Giuseppe Lanfranchi Rossi (in Arcadia, Egesippo<br />

Argolide), commediografo e librettista di buona<br />

vena, corrispondente del Metastasio, scrisse versi per<br />

P. Anfossi, G. Gazzaniga e V. Martín y Soler.<br />

10. Si sarà trattato di una camera oscura, strumento<br />

già usato da illustratori e pittori e spesso oggetto di<br />

attrazione nei luoghi pubblici: constava di una cassetta<br />

con una lente, dove si vedevano ingrandite, grazie<br />

a uno specchio inclinato, le vedute poste sul piano<br />

della stessa cassetta.<br />

11. Nella stampa si fatica a distinguere la C di Clori,<br />

che si può confondere con una G. Pensando ad una<br />

sbavatura del carattere, si è scelta la lezione Clori, più<br />

convenzionale in un contesto arcadico.<br />

12. Che era cioè ospitata, quasi come un carro di Tespi,<br />

nelle modeste piazze dei paesi.<br />

13. Il matrimonio fu celebrato nella chiesa di San<br />

Sisto, testimoni il capocomico Pietro Rossi e Angelo<br />

Bentivoglio Caetani: v. il documento pubblicato da G.<br />

Claretta, Diplomazia in teatro, in «Giornale ligustico<br />

di archeologia, storia e letteratura», X, 1883, pp. 143–<br />

150 (145 n.). Impietoso il commento a queste nozze<br />

di Gozzi che, dopo aver malignamente rievocato l’«indefessa,<br />

faticosissima, sterile» applicazione erudita del<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

Bartoli, traccia un perfi do quadretto familiare: «La<br />

moglie impetuosa lo sgridava ferocemente sulla di lui<br />

letteraria perniciosa, sterile fi ssazione, e il marito con<br />

un’eroica superiorità commiserava la di lei crassa ignoranza,<br />

e proseguiva ad ammazzarsi per la via dell’erudizione.<br />

Non so qual accidente, o qual genio avesse<br />

conciliato quel matrimonio» (C. Gozzi, Memorie<br />

inutili, II, p. 478).<br />

14. Parafrasa Gerusalemme liberata II, 16 («o non visto,<br />

o mal noto, o mal gradito»), dove il verso è riferito<br />

al «modesto» Olindo, che non ha ancora avuto il<br />

coraggio di dichiararsi a Sofronia: un primo indizio,<br />

sotto il velo della letteratura, delle tempeste che si addensano<br />

sul matrimonio di Bartoli.<br />

15. L’innocenza trionfante, ovvero Fiorlinda principessa<br />

di Gaeta. Azione scenica scritta in versi da Francesco<br />

Bartoli comico, Venezia, Modesto Fenzo,<br />

1772; nella prefazione Bartoli, pagato il suo tributo<br />

al genio goldoniano, dice di proporsi però la via opposta,<br />

sulle orme del «valoroso Signor Conte Carlo<br />

Gozzi»: «Non ommetterò gli argomenti di quelle<br />

commedie che chiamansi di magia adorne di apparenze,<br />

e di trasformazioni, perché esse in questi<br />

tempi sono all’Arte Comica necessarie a chi vuole<br />

massimamente nei giorni festivi attirar al teatro numeroso<br />

concorso» (p. 5). Signifi cativa confessione<br />

d’una scelta ispirata a criteri commerciali più che<br />

artistici.<br />

16. Il silenzio ovvero l’Erasto. Tragicommedia scritta in<br />

prosa, Padova [ma Vicenza], 1780: deriva dalla versione<br />

cinquecentesca (I compassionevoli avvenimenti<br />

di Erasto, Venezia, 1542) del testo greco della celebre<br />

Historia septem sapientum (ovvero, Syntipas).<br />

17. Si tratta di: Le pitture, sculture ed architetture<br />

delle chiese e d’altri luoghi pubblici di Bergamo, Vicenza,<br />

Bressan, 1774. Su questo testo, e in generale<br />

sugli scritti storico–artistici del Bartoli: A. Pinetti,<br />

Francesco Bartoli comico ed erudito bolognese e la prima<br />

guida artistica di Bergamo, in «Bollettino della Civica<br />

Biblioteca di Bergamo», X, 1916, pp. 157–186 (con<br />

appendice di lettere al Carrara).<br />

18. Notizia delle pitture, sculture ed architetture, che<br />

ornano le chiese, e gli altri luoghi pubblici di tutte le più<br />

rinomate città d’Italia, di non poche Terrre, Castella, e<br />

Ville d’alcuni rispettivi Distretti, due tomi, Venezia, Savioli,<br />

1776–1777 (il primo, riguardante il Piemonte e

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